Spiega il suo voto favorevole al piano regolatore generale il gruppo consiliare dell'Udc, che ha approvato il documento programmatico insieme alla maggioranza. (Anche se formalmente a votare è stata solo Pina Silvestri, visto che Paolo Spedalieri al momento del voto non era presente per un possibile conflitto di interessi.
La posizione dell'Unione di centro dunque viene illustrata attraverso la relazione di Pina Silvetri, che pubblichiamo integralmente.
“Dopo una lunga serie di incontri che hanno permesso non solo ai capigruppo ma a tutti i consiglieri comunali di prendere visione della parte operativa del Piano regolatore si è arrivati alla discussione in Consiglio comunale. Da tempo i cittadini, ma anche gli operatori economici, erano in attesa della approvazione di questo importante strumento che dovrà mettere fine allo sviluppo urbanistico disorganico e un po' caotico che ha caratterizzato Spoleto negli ultimi decenni.
Soprattutto, come UDC, riteniamo che questo Piano deve cercare di andare oltre il superamento delle emergenze e la gestione del quotidiano per progettare soluzioni ai bisogni della città del futuro anticipandoli e gestendoli attraverso soluzioni, non estemporanee e improvvisate, ma che possano durare nel tempo.
Il Piano ha la funzione di progettare la città futura che deve però avere le sue basi sulla storia, la cultura, le tradizioni, anche a livello produttivo, della Spoleto antica della quale deve cercare di recuperare la naturale peculiarità, la vocazione per farne elemento di sviluppo.
Nell'epoca della globalizzazione e della omologazione, della progettazione urbanistica standardizzata buona per tutte le latitudini (basta pensare alle città moderne anche nei paesi emergenti che a mala pena si distinguono l'una dall'altra), abbiamo il dovere di disegnare una città proiettata nel futuro, ma che vuole mantenere vive le sue radici e la sua storia.
Non solo per noi, ma anche per le generazioni future che rischiano di perdere il senso della memoria e della continuità.
Ci sembra perciò importante che nelle linee generali del Piano Regolatore, e nella parte operativa, ci sia molta attenzione a questi aspetti nella consapevolezza che Spoleto ha caratteristiche, mezzi, per diventare veramente una città della cultura, non una città Museo, volta esclusivamente alla contemplazione sterile del passato, ma una realtà viva dove la cultura possa veramente diventare volano per lo sviluppo economico e turistico.
Il percorso non è facile, bisogna coniugare interessi e problematiche diverse, attuare sinergie tra il pubblico e il privato, trovare spazi e forme di coinvolgimento reale dei cittadini che devono sentirsi protagonisti della loro città, non vedersi calare dall'alto scelte che incidono pesantemente sulla loro vita.
Per raggiungere questo obiettivo, da parte nostra, saremo sempre disponibili a dare un contributo concreto attraverso proposte che, di volta in volta, sottoporremo alla attenzione della città e della Giunta in un'ottica di opposizione costruttiva, non precostituita, con l'unico intento di trovare risposte alle istanze e necessità dei cittadini e delle realtà produttive.
Le parti più interessanti del Piano operativo sono quelle relative alla riqualificazione del centro storico, l'attenzione per le frazioni, per il settore turistico, le infrastrutture; l'attenzione per le problematiche sociali. e l'ambiente.
Per quanto riguarda il centro storico ci appare interessante la volontà di coniugare la residenzialità con il necessario ripristino delle attività produttive e commerciali che lo hanno caratterizzato fino ad un recente passato.
Importante il progetto della realizzazione del centro commerciale naturale che può essere lasciato solo alle iniziative dei privati. Riteniamo che il progetto debba essere coordinato dalla Amministrazione in sinergia con tutti i soggetti interessati. Si potrebbero anche tentare soluzioni innovative in grado di coniugare passato e futuro: perché non ipotizzare una copertura di corso Garibaldi in modo da realizzare una grandiosa galleria come centro per lo shopping e luogo di aggregazione? Perché non lanciare l'idea di un gara a livello internazionale per il progetto?
Importante anche la destinazione d'uso dei palazzi ristrutturati (alcuni utilizzati per uffici, altri per attività culturali,o di rappresentanza). Da tempo, come UDC, riteniamo che sia opportuno renderli occasioni di sviluppo anche mettendoli a disposizione di chi vuole investire in attività che possano avere una valenza economica. Si è detto che alcuni grandi stilisti cercano spazi a Spoleto per allestire uno show room, se la notizia è vera questa potrebbe essere l'occasione propizia.
Importante, comunque, è invertire la tendenza: non più gli spoletini che vanno “oltre frontiera” per i loro acquisti, ma “gli “stranieri” che vengono ad acquistare a Spoleto.
Riteniamo anche che per conseguire questo obiettivo sia necessario potenziare le iniziative già in atto, magari riqualificandole, come il mercatino delle Briciole e proporne di nuove con cadenza mensile. Perché non utilizzare piazze nei mesi estivi e palazzi in quelli invernali per proporre mostre mercato di fiori, o di prodotti ortofrutticoli locali con vendita diretta, di artigianato ecc?.
Riteniamo che potrebbe essere un'occasione per richiamare gente nel centro storico.
La parte operativa del Piano determina le condizioni perché attività commerciali e produttive possano tornare al Centro storico: sarebbe negativo non usufruirne.
In questa ottica si muove anche la parte dedicata alle infrastrutture con l'ipotesi di una razionalizzazione necessaria per il traffico veicolare.
Nel Piano si prende atto anche del degrado in cui versano molte aree verdi, che andranno quindi riqualificate, e della necessità di creare nuovi spazi; Indubbiamente è importante, ma non basta. E' anche necessario una maggiore attenzione all'arredo urbano, alla pulizia della città, decisamente carente, e una organizzazione più funzionale della raccolta dei rifiuti.
Molto importante l'attenzione per il sociale e le scelte proposte, compresa la possibilità di autocostruzione di edifici, già attuata in altre città, per consentire alle famiglie di costruirsi una casa a prezzi molto contenuti.
Forse sopradimensionato il settore sportivo: a Spoleto c'è veramente bisogno di un nuovo stadio? Non sarebbe meglio investire in quelli che esistono in molte frazioni?
Interessanti le prospettive nel settore turistico e culturale, compresa la valorizzazione delle frazioni.
Tra i tanti itinerari suggeriti perché non prevedere un tour dei castelli delle frazioni?
Convinti che solo attraverso un confronto dialettico e propositivo tra tutti i soggetti politici e sociali si potrà guardare con fiducia al futuro della città, diamo il nostro parere favorevole al Piano regolatore le cui opportunità cercheremo di utilizzare per proposte costruttive”. Il gruppo consiliare UDC
