Potrebbero esserci importanti novità sull’appalto che interessa la zona della Posterna. Stando a quanto ha potuto apprendere TO® sembra che una impresa, o meglio l’Associazione Temporanea di Imprese che è arrivata seconda nella graduatoria stilata a seguito del seggio d’asta, avrebbe presentato un ricorso al Tar dell’Umbria chiedendo la sospensiva dela gara. Non si conoscono al momento le motivazioni addotte dai legali dell’ATI, che sarebbe formata da una importante azienda edile di Foligno e una dell’Emilia Romagna. Di certo poco prima di natale i vertici del raggruppamento avevano fatto richiesta alla Spoletina Trasporti, che ha indetto e aggiuicato l’appalto, di prendere visione ed estrarre copia di tutta la documentazione inerente al seggio d’asta. Ora, se tutto sarà confermato, bisognerà attendere di conoscere il giorno in cui verrà fissata l’udienza.Intanto cresce l’attesa per l’udienza che si terrà il 30 gennaio davanti ai magistrati del Consiglio di Stato chiamati a giudicare la sentenza che il Tar dell’Umbria aveva emesso sul ricorso presentato mesi orsono dall’Ance e da un’altra ATI (Betti SpA, Ciam SpA, Edilgori Precompressi SpA, Salvati SpA e Forti Srl). I giudici amministrativi umbri avevano dato ragione a questi ultimi annullando la gara. Ma il Consiglio di Stato, in via cautelare, aveva in quale modo riconosciuto le ragioni delle istituzioni pubblihe, sotto il profilo dell’urgenza dell’opera, rinviando però di entrare nel merito della delicata vicenda in un secondo momento. Dunque a fine mese se ne saprà di più, ovvero se la gara andrà ripetuta, come sosteneva il Tar che ipotizzava anche un ulteriore esborso per la pubblica amministrazione sullabase dell’incongruità dei prezzi posti a base della gara, oppure se si potrà procedere ai lavori.Sempre a fine mese scadranno i 60 giorni di tempo che il Comune ha a disposizione per consegnare l’area del cantiere all’ATI che si è aggiudicato l’appalto (per 17,9 milioni di euro iva inclusa) e che risulta formato dalla A&I Della Morte SpA e dalla Paravia Ascensori. Non è da escludersi che il Comune stia cercando di ‘sfruttare’ tutto il tempo a disposizione, al fine di conoscere il pronunciamento del Consiglio di Stato prima di consentire all’aggiudicataria l’inizio dei lavori.
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