A Città di Castello e in tutta l’Alta Valle del Tevere la lotta alla violenza sulle donne è un impegno quotidiano, portato avanti 365 giorni l’anno da una rete che unisce istituzioni, forze dell’ordine, scuole, associazioni, volontariato e mondo economico. È quanto emerso nella riunione del tavolo interistituzionale di monitoraggio, ospitata ieri (25 novembre) in Municipio, occasione per fare il punto su cinque anni di lavoro congiunto e sui risultati raggiunti.
Il Centro Medusa, gestito da LiberaMente Donna per conto del Comune capofila della Zona Sociale 1, nel solo 2025 ha preso in carico 46 donne – l’ultima proprio ieri – rispondendo a 400 chiamate e realizzando 369 colloqui. Numeri che riflettono una maggiore consapevolezza diffusa e la capacità della rete territoriale di intercettare chi si trova in difficoltà attraverso servizi, scuole, luoghi di lavoro, ambienti culturali e sociali.
Alla riunione hanno partecipato rappresentanti delle otto amministrazioni della Zona Sociale 1, delle forze dell’ordine, della scuola, del sindacato, delle imprese, Usl Umbria 1, Agenzia Regionale per il Lavoro, oltre alle operatrici del Centro Medusa e semplici cittadini. Il confronto ha analizzato i dati, discusso le criticità e individuato le priorità future, anche alla luce delle nuove esperienze avviate ad Umbertide, dove è stato aperto uno sportello del CAV, e a San Giustino, dove sono state portate avanti iniziative rivolte ai giovani.
Nel corso dell’anno, secondo quanto emerso dal tavolo di monitoraggio 2024, si è puntato molto sulla diffusione delle informazioni e sul rendere visibili gli strumenti di aiuto. A breve, con una nuova immagine grafica, il numero del Centro Antiviolenza (353 4164699, attivo h24) sarà promosso nei principali impianti sportivi della vallata, grazie al coinvolgimento delle associazioni del territorio.
Tra gli interventi avviati vi sono l’ampliamento dei firmatari del protocollo per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, l’attività di sensibilizzazione nelle scuole medie e nuovi sportelli mensili dedicati all’educazione all’affettività e alla sessualità negli istituti superiori, promossi da Comune, Croce Rossa e scuole per l’anno scolastico 2025-2026. Il tavolo ha anche definito le linee di lavoro per il 2026: più spazio alle associazioni sportive nel ruolo di presìdi sociali, più centralità per il mondo della scuola e coinvolgimento crescente del tessuto economico locale, sempre più sensibile ai temi della parità e del sostegno alle donne.
“La lotta alla violenza di genere è una responsabilità collettiva che va oltre la ricorrenza del 25 novembre – hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e gli assessori Letizia Guerri, Benedetta Calagreti e Michela Botteghi –. Il tavolo di monitoraggio, nato nel 2021, è la cabina di regia che ci permette di programmare, valutare e costruire risposte efficaci. Sentiamo forte la responsabilità di rendere le nostre comunità più consapevoli, solidali e pronte a proteggere chiunque ne sia vittima”.