Il disegno per il momento è solo abbozzato. O meglio, i promotori del Comitato “Spoleto Futuro” non lo hanno ancora voluto svelare. “Spoleto Futuro”, il neo Comitato sorto in vista delle prossime amministrative e presieduto dall’ingegner Moreno Gervasi, ha cominciato da oggi a fare i suoi primi passi ufficiali. L’incntro di stamani con la stampa è servito per presentarsi e per rilanciare un ‘patto per Spoleto’. Certo per buona parte dell’incontro si è assistito al solito elenco dei problemi che attanagliano la città. Lo stesso Gervasi, nell’elencarli, ha parlato di “cose ovvie, di problemi che tutti conoscono”. A differenza di altri Comitati e Associazioni, “Spoleto futuro” si propone con un approccio differente, più concreto. E’ lo stesso Gervasi a spiegarlo: “abbiamo deciso di istituire dei tavoli tecnici, dei convegni, attraverso i quali progettare qualcosa di concreto. Si comincia il 13 marzo con un meeting sul turismo, arte e cultura al quale inviteremo tour operator, addetti del settore. In quella occasione ci saranno anche due delegazioni internazionali pronte a sottoscrivere un patto di interscambio culturale con la nostra città”.
I promotori – seduti vicino a Gervasi ci sono gli imprenditori Luigino Santirosi, Claudio Spitella, l’avvocato Roberto Coricelli (coordinatore del Comitato), il professor Andrea Martoglio e Luca Manni. La quota rosa del Comitato è rappresentata dalla biondissima Marilena Cestari (che si occuperà della comunicazione) con una acconciatura stile diva hollywoodiana degli anni ’50. Insomma un pezzo di società civile locale al quale ha aderito anche l’imprenditore Mirco Ceppi, perugino doc, ma disposto a spendersi per Spoleto, città dove ha alcuni interessi.
Gli appuntamenti – a quello sul turismo seguiranno almeno altri due appuntamenti. Il primo sulle infrastrutture, il secondo sulla internazionalizzazione della città e lo sviluppo dell’industria e dell’artigianato.
Nè a destra, nè a sinistra – i promotori del Comiatto chiariscono che per il momento non hanno deciso da quale parte schierarsi. “Lavoreremo per la città e le risultanze dei nostri sforzi saranno a disposizione di chi vorrà farle proprie. Certo è che se non saremo ascoltati, come ci mettiamo oggi la faccia, ce la metteremo alle prossime elezioni”. Un messaggio forte e chiaro per partiti e liste civiche. In merito poi al comunicato dei capigruppo Panfili (An) e Speranza (Cdl) che hanno indicato in Gervasi il candidato sindaco al momento più affidabile per il centro destra, l’ingegnere si dice “onorato della fiducia” ma per il momento preferisce non prendere posizione.
Le critiche – Gervasi & Co. accusano che a Spoleto ormai “si vive alla giornata, senza una progettualità. Il mondo va avanti, mentre invece noi stiamo alla finestra a guardare. Il nostro ‘sogno’ è di riportare al centro della attenzione il cittadino, avviare dei progetti che risolvano i problemi odierni e quelli del domani. Vogliamo ridare una speranza alla nostra città, ecco perchè abbiamo scelto il nome di “Spoleto Futuro”. Se penso che a Baiano non c’è la banda larga, che di 20 multinazionali umbre non ce n‘è neanche una a Spoleto, che non abbiamo una vera zona industriale, che non sappiamo realizzare neanche delle vere rotatorie….insomma qui c’è da fare tanto e noi siamo pronti a rimboccarci le maniche”.
Il mea culpa – se declino c’è stato è colpa di tutti. “E’ per questo che, almeno noi, abbiamo deciso di tentare una svolta, di fare la nostra parte” continua Gervasi “e speriamo di essere seguiti su questo piano. Noi imprenditori per primi dobbiamo fare mea culpa, perche siamo stati per troppo tempo in silenzio, per paura, per la minaccia di ritorsioni”. “L’essenziale è non scendere mai a compromessi” aggiunge Luigino Santirosi “qui ci danno sempre sulle gambe, mai che qualcuno ti venga a trovare per chiedere magari solo ‘come va la tua azienda?’”. Affermazioni pesantissime rivolte alla politica cittadina e che non mancheranno di suscitare reazioni.
Il claim – che il progetto sia più avanzato di quello che hanno svelato, lo si intuisce quando Andrea Martoglio, incaricato di seguire la tematica del turismo, svela il claim che contraddistinguerà il movimento: “Una città da visitare a 365 giorni” che sembra una rivisitazione del più famoso “Spoleto città che vive tuto l’anno”. E’ lo stesso Martoglio a indicare alcuni punti sui quali lavorare per sviluppare il turismo, guardando con favore a quello religioso, artistico e culturale e, soprattutto, alla convegnistica. Certo bisognerà modificare anche l’approccio della città: “dai vigili urbani che dovranno esser meglio predisposti verso il turista, alle strutture alberghiere in grado di offrire servizi di qualità”. C’è tempo per una battuta anche sul Festival dei Due Mondi: “dobbiamo rilanciarlo come ai bei tempi, con una gestione efficace ed oculata. Mi risulta che diverse maestranze sarebbero ancora in attesa di esser pagate – dice Martoglio – e questo non va bene”.
