Al termine di una seduta fiume, che ha conosciuto anche momenti di acceso scontro verbale e di caos nei lavori (la seduta è stata anche sospesa a lungo per chiedere un’interpretazione procedurale sui lavori), la maggioranza ha approvato la manovra da 184 milioni nei prossimi tre anni.
Con un maggior introito Irpef già da quest’anno di 52 milioni, con l’extragettito che nel 2026 e nel 2027 salirà a 66 milioni l’anno per effetto dell’aumento dell’Irap alle imprese dello 0,40%.
L’emendamento Bori che ha riscritto la manovra
Una manovra che la Giunta ha riscritto con il maxiemendamento depositato dall’assessore Tommaso Bori, rispetto alla proposta di legge approvata il 21 marzo, portando appunto l’extragettito nel triennio dai 322 milioni inizialmente previsti appunto a 184 milioni.
In base alla riarticolazione dell’aliquota Irpef, la maggiorazione sarà per la fascia di reddito imponibile tra oltre 28mila e 50mila euro dello 1,89%, con uno sgravio di 150 euro a contribuente: a titolo esemplificativo, per chi ha un imponibile di 29mila euro l’aumento annuo sarà di circa 122 euro.
Oltre 50.000 euro, la maggiorazione è del 2,1%.
L’addizionale Irpef regionale per la fascia fino a 15mila euro resta a zero e viene annullata nel triennio anche per la fascia di reddito tra 15 e 28mila euro. I contribuenti inseriti in questa fascia, dunque, pagheranno di meno (solo il prelievo dell’1,23% della fiscalità nazionale).
Dal 2026 aumenta l’Irap per le imprese (ad eccezione di quelle del terzo settore e di quelle che hanno visto già modificata l’aliquota). Quella ordinaria passa dunque dal 3,90% al 4,30%.
Il bollo auto non aumenterà dal prossimo anno del 10% come inizialmente previsto e restano invariate le esenzioni.
Tensione in piazza
Una lunga giornata, iniziata con momenti di tensione davanti a Palazzo Cesaroni, quando parte del presidio sindacale ha discusso con alcuni membri del picchetto del centrodestra, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine.
Le ragioni di maggioranza e opposizione dopo il balletto di numeri
Un clima di acceso contrasto politico che ha caratterizzato tutta la seduta. Con maggioranza e opposizione che sono rimaste sulle posizioni più volte manifestate in questi giorni.
Proietti e la maggioranza di centrosinistra hanno giustificato con la necessità di intervenire in modo strutturale sui conti della sanità.
Per l’opposizione, si tratta invece di una manovra recessiva, che servirà a finanziare altre politiche della Giunta, giustificata sulla base di un “buco” nel bilancio della sanità che invece, come verificato al tavolo del Mef, si riduce ad un deficit di gestione di 34 milioni che possono essere trovate nei 2 miliardi del bilancio complessivo della sanità umbra.
Contestazione sui lavori d’Aula e sospensione
L’opposizione ha criticato anche la gestione dei lavori dell’Assemblea da parte della presidente Bistocchi, in tre diversi momenti della seduta, sino alla richiesta di valutazione in base al regolamento che ha appunto portato alla lunga sospensione. Alla presidente dell’Assemblea l’opposizione contesta anche la “responsabilità politica” di aver consentito che venisse discussa una manovra pur di fronte ad una mozione di sfiducia nei confronti della governatrice Proietti. Un tentativo di far saltare la seduta, spostando l’approvazione delle tasse oltre la scadenza ordinaria del 15 aprile, cosa che avrebbe poi vincolato l’extragettito alla sola sanità.
Il centrosinistra, al termine della seduta, ha ringraziato parti sociali e sindaci per il contributo dato, che ha consentito di dare alla manovra “maggiore equità fiscale e minore impatto”. Ed anche la presidente Proietti e la Giunta per il lavoro fatto in questi giorni. Contestando alla minoranza di essersi “cimentata in uno spettacolo di ostruzionismo e arroganza”.
(a seguire servizio completo)