Umbria, si allenta la morsa della crisi / Cresce il fatturato ma non l'occupazione - Tuttoggi.info

Umbria, si allenta la morsa della crisi / Cresce il fatturato ma non l'occupazione

Redazione

Umbria, si allenta la morsa della crisi / Cresce il fatturato ma non l'occupazione

Mer, 19/03/2014 - 10:29

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Sa.Mi.

Si allenta la morsa della crisi. L'economia umbra, dopo anni durissimi, migliora in modo lento ma graduale. Ma si lecca ancora le ferite. Soprattutto per quanto riguarda la ricchezza prodotta e il numero degli occupati. Sale la produzione industriale. Migliora il fatturato. E fa sperare l'ottimo dato dell'export che continua a crescere, anche se le piccole e piccolissime imprese della regione non sempre hanno le capacità organizzative necessarie per cogliere le occasioni che offre il mercato globale. Sono queste alcune delle risposte della indagine congiunturale di Unioncamere Umbria sulle imprese manifatturiere e commerciali, relativa al quarto trimestre del 2013.
L'aumento dei segnali positivi va però ancora letto con cautela. Spiega Giorgio Mencaroni, presidente di Unioncamere Umbria: “Dopo molto tempo registriamo risultati migliori. Sono dati che vanno accolti con fiducia. Ma bisogna analizzarli senza dimenticare che siamo ancora lontani dalla situazione precedente alla gravissima crisi vissuta dalla nostra economia. Le imprese umbre hanno pagato un prezzo altissimo in termini di capacità di produzione, di fatturato e di occupazione. I risultati più incoraggianti arrivano dall'export, dalle imprese femminili e dalle imprese più strutturate che hanno saputo innovare anche nei periodi bui. Nei prossimi mesi tutti i nostri sforzi devono essere concentrati sulla emergenza occupazionale e soprattutto sul sostegno alle piccole e piccolissime imprese che ancora faticano ad uscire dalla crisi”.

TUTTI I DATI – IL CRUSCOTTO STATISTICO

Positivo il manifatturiero. Nelle imprese manifatturiere i segnali positivi che emergono nel IV trimestre del 2013 sono confermati dai numeri delle singole voci, a partire dalla produzione industriale che fa segnare un + 1,5% rispetto ai tre mesi precedenti. E' il miglior risultato degli ultimi due anni. Rispetto allo stesso trimestre del 2012, la produzione è calata dello 0,2% ma è comunque il dato più positivo degli otto trimestri precedenti. L'indagine conferma anche la crescita della fiducia sul futuro da parte degli imprenditori. Le buone notizie arrivano pure sul fronte del fatturato: +1,8% sul trimestre precedente. In particolare, sono le imprese più grandi quelle che fanno segnare la crescita migliore sia in senso congiunturale (+3%) che tendenziale (+5,2%). Significativo il risultato sugli ordini totali, pari all'1,9% in più rispetto al terzo trimestre del 2013. Risale anche il grado di utilizzo degli impianti che nel 4° trimestre del 2013 è arrivato al 65,2%: un buon dato ma ancora molto distante dal 72,4% registrato soltanto due anni fa. Alla fine del quarto trimestre 2013 la media delle settimane di produzione assicurata dal portafoglio ordini, pari a 8,6, raggiunge il livello più elevato degli 8 trimestri di cui si dispongono i dati. L'andamento dell'occupazione preoccupa ancora: alla fine del quarto trimestre del 2013 risulta stazionaria rispetto al trimestre precedente ma accusa un calo del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2012. Le industrie dei metalli e quelle elettriche ed elettroniche sono le più colpite dalla riduzione dei posti di lavoro. Forte il calo (-9%) nelle piccole e piccolissime imprese, quelle con meno di 9 addetti. La flessione è molto più lieve (-0,5%) nelle imprese fino a 49 occupati. Crescono invece dell'1,2% i posti di lavoro nelle imprese con più di 50 addetti.

Migliorano le performances delle industrie alimentari, del tessile e della moda. Nel dettaglio, le industrie alimentari stanno crescendo secondo tutti gli indicatori. La produzione e il fatturato migliorano anche nel settore della moda (+1,5% rispetto all'anno precedente): il dato è particolarmente significativo perché arriva dopo la lunga sequenza di risultati negativi registrati nelle precedenti indagini. In questo comparto è marcata soprattutto la crescita delle esportazioni, sia secondo la congiuntura (+6,1%) che in senso tendenziale (+13,4%). Decisamente buoni, per fatturato, produzione e ordini i risultati delle industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche, in particolare per quanto riguarda il mercato estero (+ 12,3% di produzione tendenziale e +26,8% riguardo gli ordinativi). Molto positivi anche i risultati delle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto: crescono sia la produzione (+6,6%) che il fatturato (+13,6%). Addirittura il fatturato della componente estera, rispetto al terzo trimestre del 2013, ha fatto un balzo del 21,9% e la crescita sul corrispondente periodo del 2012 è stata del 20,5%. In questo comparto sale anche il grado degli utilizzi degli impianti e il numero della produzione assicurata. L'indagine registra anche la crescita del comparto metalli: +0,3% nell'ultimo trimestre del 2013. Il dato interrompe la serie di variazioni negative anche se certo non compensa le perdite accusate nell'anno precedente (-2,9%).

Negli altri settori, i numeri relativi all'ultimo trimestre del 2013 sono ancora impietosi. Sono in difficoltà le industrie del legno e del mobile con un arretramento dei livelli produttivi sia rispetto al trimestre precedente (-0,4%) che nei confronti del 4° trimestre 2012 (-3,1%). Cala anche il fatturato, con eccezione per quello legato alle esportazioni. Circa il 70% degli imprenditori intervistati segnala però un incremento degli ordini per il 1° trimestre 2014 proprio dai mercati stranieri. Soffrono ancora industrie storiche dell'Umbria, come quelle della carta e della ceramica insieme ad altre attività di riparazione, manutenzione ed installazione: i numeri complessivi di questi tre comparti segnalano un forte arretramento produttivo sia sul trimestre precedente (-7,4%) che sullo stesso periodo del 2012 (-6,1%). Inevitabile anche il calo del fatturato totale: rispettivamente del 4,6% sul terzo trimestre del 2013 e del 3,8% sull'intero 2012. Anche le industrie elettriche ed elettroniche fanno fatica ad uscire dalla morsa della crisi: il decremento tendenziale è fissato sul -6,2%. Un dato negativo mitigato in parte da una sostanziale tenuta rispetto al trimestre precedente. Segni negativi anche per quello che riguarda i mercati esteri. In questo comparto uno spiraglio di ottimismo arriva dal grado di utilizzo degli impianti che è il più elevato dell'ultimo anno.

Gli investimenti Il 40,5% delle imprese intervistate ha effettuato investimenti nel corso del 2013 soprattutto per l'acquisto di macchine ed attrezzature (66,4%). Lo stesso trend, secondo l'indagine è previsto nel 2014. I finanziamenti – Per quanto riguarda i canali di finanziamento la quota prevalente delle imprese intervistate (46,6%) ha segnalato di essere ricorsa all’autofinanziamento, il 43,2% al credito bancario, il 6% al credito del fornitore, l’1,4% al credito agevolato e l’1% agli aumenti di capitale.

L'innovazione Le imprese che si sono innovate sono il 44,7 del totale. La spesa media per l'innovazione è pari al 6,8 del fatturato. La crescita maggiore riguarda soprattutto le innovazioni organizzazione aziendale, passate dal 14,3% al 17,1%. Quasi la metà degli imprenditori (49,3%) ha dichiarato di non aver potuto fare nessun investimento in innovazione negli triennio 2011-2013 per la mancanza di risorse finanziarie.

Le imprese commerciali. La crisi rallenta, in modo sempre più evidente, anche per quanto riguarda le imprese commerciali. L’indagine congiunturale di Unioncamere Umbria relativa al 4° trimestre 2013 ha analizzato un campione di 300 aziende. Vendite Il volume complessivo delle vendite ha fatto registrare un leggero progresso (+0,3%) rispetto al terzo trimestre 2013 a causa della espansione, seppur ridotta, dei consumi natalizi. Ma la variazione percentuale rispetto allo stesso trimestre del 2012 fa registrare ancora una flessione (-1,9%). Un dato negativo che però risulta essere il più contenuto degli ultimi 8 trimestri. Prezzi Rispetto al quarto trimestre del 2012 i prezzi sono calati dello 0,7%, soprattutto nel commercio al dettaglio di prodotti non alimentari (-1,1%), ma anche nella grande distribuzione (-0,5%) e nel commercio al dettaglio di prodotti alimentari (-0,2%).

Ordinativi La forza della crisi è evidenziata dall'andamento degli ordinativi: il 36,7,8% degli imprenditori segnala una diminuzione rispetto al trimestre precedente e la percentuale di coloro che comunicano una flessione sale al 47,3% se il confronto viene fatto con il quarto trimestre del 2012. L’arretramento complessivo degli ordinativi è del 2,4% rispetto al 4° trimestre 2012. Le previsioni per i primi tre mesi del 2014 vedono prevalere il segno negativo per quasi la metà degli imprenditori coinvolti nell’indagine.

Occupazione I livelli occupazionali delle aziende commerciali hanno fatto segnare nel corso del 4° trimestre 2013 un incremento dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Un risultato che, prevedibilmente, è il frutto di un’intensificazione delle attività negli ultimi tre mesi dell’anno. Il dato tendenziale (-1,4%) sta però a ricordare come la recessione non abbia ancora terminato di produrre i suoi effetti negativi. Investimenti Nel 2013 hanno investito le grandi strutture commerciali (40,5%), cui seguono a distanza il commercio al dettaglio di prodotti non alimentari (37,1%) e il commercio al dettaglio di prodotti alimentari (35,6%). Circa il 30% degli investimenti complessivi si concentra nella classe degli interventi inferiori a 25 mila euro. I dati mostrano come le imprese abbiano privilegiato l’acquisto di macchinari ed attrezzature (48,9%). Per poter effettuare gli investimenti nel 2013 la metà delle imprese interpellate è ricorsa all’autofinanziamento, mentre il 36,7% ha utilizzato il credito bancario, l’8,1% al credito del fornitore, l’1,5% al credito agevolato e lo 0,5% agli aumenti capitale. E’ interessante notare come la quota delle imprese commerciali che non hanno introdotto alcuna innovazione in azienda si sia ridotta di circa due punti percentuali passando dal 71,1% del biennio 2011-2012 al 69,2% del 2013. La spesa sostenuta per le attività di innovazione nel 2013 è stata pari al 3,4% sul fatturato.

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