Il Corpo Forestale dello Stato nell’ambito delle funzioni specifiche attribuite dalla legge nazionale 36/2004 sul rispetto della normativa in materia di sicurezza alimentare del consumatore, ha organizzato un’attività di controllo presso le rivendite di prodotti ittici.
Come già accaduto per i controlli intrapresi presso le macellerie in ambito regionale eseguiti lo scorso anno, che portò al controllo di 231 esercizi commerciali della piccola e grande distribuzione, nei primi mesi del 2014 è stata avviata una campagna di controlli tesa a verificare la regolarità nella commercializzazione etichettatura, tracciabilità e presentazione al consumatore dei prodotti ittici presenti presso tutte le rivendite al dettaglio e la grande distribuzione nel territorio regionale, in ossequio a quanto disposto dalla Comunità Europea con regolamenti CE n. 1224/2009 e 404/2011, e regolamento CE n. 178/2002 sulla tracciabilità e sicurezza degli alimenti e dalla legge 109/92 che prescrivono le indicazioni e le informazioni obbligatorie dei prodotti ittici allo scopo di rendere edotto il consumatore.
In pratica il comune cittadino dalla lettura delle indicazioni obbligatorie presenti in etichetta deve essere in grado di conoscere luogo di pesca o allevamento, denominazione commerciale e nomenclatura binomia in latino di ogni specie ittica esposta in vendita; la Comunità Europea ha introdotto l’obbligo della denominazione scientifica a partire dal 1 gennaio 2012 per evitare un uso improprio della denominazione commerciale e frodi commerciali spesso verificatesi.
Esistono infatti differenti nomi commerciali per identificare un medesimo prodotto, nomi dialettali, nomi commerciali che si riferiscono a specie sistematiche diverse e ciò moltiplicato per i tanti paesi comunitari. L’uso della nomenclatura binomia scientifica diventa pertanto un riferimento univoco del prodotto anche in relazione al pregio e di conseguenza al prezzo dello stesso (ad esempio il Nasello indiano spacciato e venduto come nasello dei nostri mari). Tale corretta e puntuale identificazione del prodotto è una garanzia sia per il produttore onesto che per il consumatore attento ed evita molte truffe che emergono con l’uso della sola denominazione commerciale che consente spesso al commerciante non onesto di spacciare un prodotto di scarso valore per uno molto più pregiato.
L’indagine ha riguardato sia le catene di grande distribuzione (supermercati) e quindi prodotti preconfezionati e non, sia le rivendite al dettaglio di pesce non confezionato. I controlli sono stati effettuati su 120 esercizi commerciali. Fra le infrazioni più frequenti la mancata esposizione delle indicazioni obbligatorie relative alla provenienza o la mancanza delle indicazioni sulla denominazione commerciale del pesce, la mancanza di sistemi di tracciabilità dei prodotti esposti in vendita, omissioni e/o indicazioni errate nelle etichettature. Per tali fattispecie sono state elevate 32 sanzioni amministrative per un importo pari a 50.000 euro complessivi.
La tutela della salute si realizza anche attraverso il rispetto della normativa in ossequio a quanto previsto a tutela del consumatore e per tale motivo il settore dei controlli delle produzioni agroalimentari sta assumendo un sempre maggiore rilievo nelle attività svolte dal Corpo Forestale a beneficio della collettività.
Umbria, controlli a tappeto a pescherie / 50mila euro di multe della Forestale
Numerose le irregolarità riscontrate / Controllate 120 attività commerciali
Mer, 21/05/2014 - 10:30