Tumore al seno: mammografia, screening e vaccino. Cosa fa Usl Umbria 2

Tumore al seno e Hpv: mammografia, screening e vaccino. Le attività dell’Usl Umbria 2

Redazione

Tumore al seno e Hpv: mammografia, screening e vaccino. Le attività dell’Usl Umbria 2

Mer, 13/10/2021 - 12:25

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In occasione dell'Ottobre Rosa, l'Usl Umbria 2 offre alcuni consigli sulla prevenzione del tumore al seno e sullo screening contro l'Hpv

Tumore al seno, ma anche al collo dell’utero: l’Usl Umbria 2 scende in campo in occasione dell’Ottobre Rosa, campagna di prevenzione rivolta alle donne. Lo fa ricordando le varie attività di screening offerte nel territorio, come funzionano le mammografie di controllo e l’importanza del vaccino contro l’Hpv.

In particolare, il tumore al seno è la prima causa di morte per tumore tra le donne in Europa. L’esecuzione della mammografia ad intervalli regolari, nelle fasce di età a maggior rischio, consente di individuare precocemente la malattia ed in questo modo aumenta la possibilità di guarigione. Il test impiegato per lo screening del tumore della mammella è la mammografia, cioè una radiografia delle mammelle. L’esame si esegue appoggiando le mammelle una per volta su un piano, dove vengono leggermente compresse. Le immagini sono acquisite in 2 proiezioni. L’esame di solito non è doloroso.

Tumore al seno, mammografie ogni 2 anni dai 50 ai 74 anni

A tutte le donne di età compresa tra 50 e 74 anni è garantita una mammografia ogni 2 anni (più frequentemente se ritenuto opportuno in base all’esito). E’ previsto un accesso facilitato agli eventuali esami diagnostici che si rendessero successivamente necessari. Le donne di questa fascia di età ricevono periodicamente una lettera d’invito con l’appuntamento per l’esecuzione dell’esame di screening. Dieci minuti ogni due anni: questo è il tempo da dedicare a se stesse per vivere una vita più serena.

Aderire alla campagna di prevenzione del mese di ottobre contro il tumore al seno è un’arma in più contro una patologia insidiosa ma dalla quale si può guarire.

Le indicazioni utili dalle ostetriche dell’Usl Umbria 2

L’ostetrica è la figura sanitaria non medica più vicina alla donna (i controlli iniziano già dai 20 anni) che oltre a una comunicazione efficace e rassicurante, basata su evidenza scientifiche, è colei che la può educare a riconoscere segni e sintomi del proprio corpo.

Ogni donna, ogni ragazza deve sempre prestare molta attenzione ai segnali che manda il proprio corpo, senza paura, deve sapersi ascoltare e soprattutto, nel caso di patologie al seno, imparare a eseguire una semplice valutazione del seno che consente di imparare a conoscere la struttura e l’aspetto generale della mammella. Un gesto di routine che le ostetriche insegnano. La visita ostetrica rappresenta sicuramente un importante momento di prevenzione di eventuali patologie non solo dell’utero ma anche delle ghiandole annesse, dunque del seno.

Il controllo deve essere un momento di racconto della donna per poter condividere con la professionista eventuali segni e sintomi che possono preoccupare o che possono essere intercettati dall’ostetrica stessa durante la visita” spiega Silvia Vaccari presidente FNOPO.

Prevenzione oncologica

Le Ostetriche ed il personale del Centro Screening dell’Azienda Usl Umbria 2 vogliono rafforzare, in tale occasione, l’importanza del mese dedicato alla prevenzione ed alla sensibilizzazione al tema della prevenzione oncologica per ribadire l’importanza della diagnosi precoce.

La prevenzione primaria mira ad evitare che la malattia insorga, eliminando alcuni fattori causali di malattia. Sono esempi di prevenzione primaria, l’osservanza di stili di vita salutari e le vaccinazioni. La profilassi immuno-vaccinale è stata la pietra miliare della medicina preventiva ed è l’unica strategia capace di eradicare o ridurre drasticamente molte malattie provocate da virus/batteri.

Lo screening oncologico è un intervento gratuito di salute pubblica che consiste nell’invitare gruppi di popolazione, apparentemente sani ma potenzialmente esposti al rischio di contrarre il cancro, a sottoporsi a esami di prevenzione e di diagnosi precoce. Ne sono un esempio lo screening per il tumore al seno, del colon retto e del collo dell’utero. Non si tratta di un singolo esame o test, ma un percorso in cui sono previsti sia la ripetizione degli esami a intervalli regolari, sia gli eventuali passi successivi a seconda dell’esito degli esami.

Il Papilloma virus e le conseguenze

Perché è importante aderire allo screening del cervico carcinoma?
È stato dimostrato che il tumore del collo dell’utero nel 99%dei casi ha come causa l’infezione da Papilloma virus e che circa l’80% delle donne contrae l’infezione nel corso della propria vita.

Che cosa causa questa infezione?
In genere non causa alcuna alterazione e si risolve da sola. In una minoranza di casi provoca delle lesioni a livello del collo dell’utero. La maggior parte delle lesioni guarisce spontaneamente ma alcune, se non curate, progrediscono lentamente verso forme tumorali. Ci vogliono però molti anni perché le lesioni si trasformino e solo pochissime delle donne con infezione da papilloma virus sviluppano un tumore del collo dell’utero.

Quanto tempo dura l’infezione?
La grande maggioranza delle infezioni scompare spontaneamente, circa il 50% nel corso di un anno e circa l’80% in due anni. Quando l’infezione scompare anche il rischio scompare.

Come si prende?
Si prende per via sessuale, anche se non necessariamente, in seguito ad un rapporto sessuale completo. In alcuni casi l’infezione può essere trasmessa da una persona all’altra molti anni dopo che una delle due persone l’ha presa. Il fatto di avere l’infezione può quindi non avere nulla a che fare con l’attuale partner.

Come si cura?
Non ci sono ancora medicine per curare questa infezione. In particolare, si è visto che non servono gli antibiotici, gli ovuli o le lavande vaginali. La cosa più importante però è identificare in tempo le alterazioni provocate dal virus, che sono quelle che cerchiamo con il Pap test, in caso di test HPV positivo. Quindi partecipare allo screening è la cosa più efficace che una donna possa fare per proteggersi, perché  nelle donne che si sottopongono regolarmente ai controlli, si ha quindi il tempo necessario per rilevare l’infezione e diagnosticare eventuali lesioni precancerose che, se non trattate, potrebbero evolvere verso un tumore invasivo.

Si può prevenire?
E’ molto difficile prevenirla: infatti è un’infezione molto comune, soprattutto fra le persone giovani, e il preservativo non garantisce una prevenzione del 100%. Da alcuni anni c’è un vaccino contro alcuni tipi di virus responsabili di circa il 70% dei tumori del collo dell’utero.

Il vaccino HPV-9 ha un’efficacia del 96-100%, nella prevenzione delle patologie causate dai 9 tipi di HPV in esso contenuti: 6.11.16.18.31.33.45.52 e 58: come cancri, le lesioni precancerose del collo dell’utero, della vulva, della vagina e dell’ano e delle lesioni ano-genitali benigne esterne.

Vaccino anti – Hpv: 5 cose da ricordare

È SICURO: anche perché costituito dall’iniezione del rivestimento proteico e non dal virus, quindi è in grado di dare una risposta immunitaria efficace senza alcuna possibilità di causare l’infezione.

EFFETTI COLLATERALI: sono rari. Tra questi, i più comuni sono: dolore nella zona dell’iniezione, febbre, nausea, vertigini, mal di testa, dolori articolari e reazioni di ipersensibilità. Generalmente sono di lieve entità e di breve durata.

IMMUNIZZAZIONE: il vaccino anti HPV ha circa 10 anni di vita sul mercato e circa 20 anni di osservazioni cliniche. Al momento la copertura dura almeno 20 anni, sono in corso ulteriori studi per valutare la durata nel lungo periodo.

PROTEGGE DAI TUMORI: impedisce l’infezione e la sua potenziale azione oncogena.

EFFICACIA: il vaccino viene normalmente somministrato prima del debutto sessuale, ma è stato dimostrato che è efficace anche nelle donne adulte e nella prevenzione delle recidive nelle donne già trattate per lesioni HPV-correlate.

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