Timi e Toscani aprono l'anno accademico delle Belle Arti di Perugia - Tuttoggi.info

Timi e Toscani aprono l’anno accademico delle Belle Arti di Perugia

Alessia Chiriatti

Timi e Toscani aprono l’anno accademico delle Belle Arti di Perugia

L'attore fa andare "This is the end" dei Doors / Il fotografo e "il fallimento della sua vita"
Gio, 29/01/2015 - 15:02

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Due nomi che alle arti devono tanto, e che le rappresentano a loro modo: sono Filippo Timi e Oliviero Toscani, che questa mattina, in una gremita Sala dei Notari, si sono prestati a fare da testimonial d’eccezione per l’inaugurazione dei corsi 2014/2015 dell’Accademia di belle arti di Perugia. Presenti, tra le altre istituzioni, anche il cardinale Gualtiero Bassetti ed il sindaco, Andrea Romizi.
This is the end- L’attore-regista perugino ha letto e commentato brani liberamente tratti dal “Principio della Academia del Dissegno“, del matematico Raffaello Sozi, che con il pittore Orazio Alfani fondò nel 1573 la storica istituzione di formazione artistica. Il testo originale è conservato nella biblioteca comunale perugina. Timi ha fatto scorrere nella austera sala le note di The end, dei Doors, per dire, con quella che è sembrata una positiva provocazione: “ragazzi, godetevi l’Accademia perchè quando ne uscirete sarà la fine: non c’è speranza, la crisi è totale e voi scomparirete. Magari alcuni ce la faranno”.
Cosa farò da grande? – Il tema della lectio magistralis, “Cosa farò da grande“, ha offerto invece a Toscani il modo di parlare del suo lavoro (“tutta la mia vita è stata un magnifico fallimento, mi domando ancora cosa farò da grande, dopo 50 anni che sono sul mercato“) mentre sullo schermo passavano le immagini di tante campagne di comunicazione, spesso forti, e per questo discusse. Per Toscani, che ha indugiato tra l’altro sul rapporto tra arte e potere, in
fondo “il fotografo deve essere il testimonio del proprio tempo”. Per lui, il futuro è pura immaginazione e non può basarsi sullo sviluppo della tecnologia.
L?accademia – Interventi di Timi e Toscani a parte, è stata l’Accademia al centro della manifestazione, non a caso organizzata nella giornata del santo patrono della città. Quella intitolata a Pietro Vannucci, il Perugino, è la seconda accademia più antica d’Italia dopo quella fiorentina istituita, undici anni prima, da Cosimo I dei Medici. Oggi vi sono iscritti 318 studenti, di cui 125 matricole e 122 stranieri, quasi tutti extracomunitari.
L’obiettivo però è arrivare a 500 studenti, come nel periodo migliore. Quattro sono le scuole triennali e tre gli indirizzi del biennio specialistico. Se le difficoltà finanziarie non mancano, in gran parte legate al fatto che l’istituto non è statale, resta il fatto, come ha sottolineato il direttore, Paolo Belardi, che “l’Accademia non è un handicap ma un vantaggio, e non va mantenuta con animo commiserativo, ma va sostenuta con animo propositivo”. Il presidente, Mario Rampini, ha ricordato che ci si sta muovendo sia con il ministero per la statizzazione, sia sul mercato, con una serie di protocolli che hanno nelle istituzioni cinesi i partner privilegiati (ma accordi di collaborazione sono stati stretti anche con Brunello Cucinelli spa e Teatro stabile dell’Umbria).

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