TG1-CASO MILLS, BOMBA NON BOMBA? NO, BALLA O NON-BALLA. INSEGUITO GIORGINO. TRIONFA FACEBOOK - Tuttoggi.info

TG1-CASO MILLS, BOMBA NON BOMBA? NO, BALLA O NON-BALLA. INSEGUITO GIORGINO. TRIONFA FACEBOOK

Redazione

TG1-CASO MILLS, BOMBA NON BOMBA? NO, BALLA O NON-BALLA. INSEGUITO GIORGINO. TRIONFA FACEBOOK

Sab, 06/03/2010 - 10:17

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di Carlo Ceraso e Sara Cipriani

Roma – Bomba o non bomba arriveremo a Roma. Comincia sulle note di Venditti il lungo viaggio di Arianna Ciccone e dei 155mila italiani che hanno firmato il suo appello per costringere il direttore del Tg1 Minzolini a rettificare la castronata dell’assoluzione di Mills andata in onda il 26 febbraio scorso nell’edizione delle 13 (quando invece il presunto reato dell’avvocato inglese è stato prescritto per decorso dei termini). Neanche lei pensava di ottenere un simile successo per la sua lettera “la dignità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini” pubblicato sul gruppo di Facebook. Il lungo viaggio verso la capitale parte da Perugia, la città lavora l’organizzatrice del Festival di Giornalismo. Pima tappa a Spoleto. L’incontro con alcuni amici e via, verso l’autostrada del Sole. Chissà se i dirigenti Rai accetteranno quella valanga di firme. C’è voluto un trolley per contenerne anche solo una parte. Seconda tappa, Via Mazzini. Sono le 9.30. Arianna si mette al pc portatile per lanciare gli ultimi messaggi su Facebook. E scherza: “giuro solennemente su queste firme che non andrò a mangiare un panino” (guarda). Inizia l’attesa (guarda).

In Rai la vicenda non è stata sottovalutata. Ieri anche il Cda se ne è occupato. Perchè ci sono in ballo 154mila italiani che, euro più, euro meno, fanno quasi 16,9 milioni di euro di canone per quella Tv di Stato che sembra aver dimenticato anche le basi del giornalismo. Il caso è rimbalzato anche sul Times che ha evidenziato come siano i cittadini a difendere la categoria dei giornalisti. Da far ridere anche i polli esteri. Dai cancelli di Via Mazzini entrano ed escono volti noti e meno noti dell’etere.La Ciccone dimostra di essere un mastino. Se non avesse altro da fare potrebbe anche candidarsi a vestire i panni della Iena (anche se pare difficile vederela accettare lo stipendio da un canale del signor B.).

Ferma tutti. E a tutti la stessa domanda: “ma se una notizia è falsa, deve essere rettificata?”. Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction, glissa l’argomento ma a domanda precisa risponde senza dubbi “quando c’è una notizia falsa si deve rettificarla, questo è sicuro”. Più loquace Roberto Natale, presidente Fnsi: “le opinioni possono essere diverse, ma sui fatti non si può transigere, una assoluzione è una assoluzione, una prescirizione è una prescrizione”. Antonio Di Bella, direttore di Rai3 “se noi facciamo qualcosa di sbagliato è giusto che noi la rettifichiamo, ma non fatemi giudicare i colleghi”

Esce anche Francesco Giorgino, il popolare conduttore del Tg1. Di parlare con la Ciccone non ne vuol sapere. Lei non molla e comincia a tampinarlo da vicino. Giorgino, impegnato al telefonino, tenta una serie di manovre (guarda) per evitare la collega di Perugia. Niente. Lei non molla. L’unica salvezza è rappresentata dalla propria autovettura. Giorgino ci si infila ma non fa a tempo a chiudere lo sportello. “Guardi che chiamo la polizia – dice – lei mi sta impedendo di andar via, sta interrompendo una telefonata privata”. Lei insiste. D’altra parte la risposta non richiede molto tempo: basterebbe dire “sì” o “no”. Arianna Ciccone molla Giorgino con tutto l’osso. Lei è d’accordo con la nostra iniziativa? chiede la Ciccone a Guglielmo Rositani, membro del Cda “certo, se è sbagliata una notizia deve doverosamente esser rettificata”. Poco prima lo stesso Rositani aveva confermato che il ‘caso’ era stato affrontato dal CdA che aveva incaricato il direttore generale di valutare la vicenda.

Poco prima delle 11 si aprono le porte del Palazzo. Garimberti non c’è e Minzolini non ne vuol sapere di incontrarla. Ci pensa Guido Paglia, già presidente dell’Odg Lazio, oggi direttore relazione esterne della Rai. Paglia tenta di difendere l’azienda, anche se la strategia non è delle migliori. Ma è quella che ha avallato anche il Cda. “La notizia è stata corretta nell’edizione del Tg delle 20, dunque c’è stata una rettifica implicita”. Patapumfete. Natale, presente all’incontro, lo smentisce. Le telecamere ammesse riprendono tutto. Il trolley viene aperto e il “fiume di firme” preso in consegna da Paglia. Per Franco Siddi, segretario della Fnsi “le notizie non sono militarizzabili, non sono opinioni. Non bisogna rischiare di fornire inesattezze. Questa vicenda dimostra che la rete va presa sul serio, non va trattata con sufficienza”. Infine linvito al CdA della Rai a “trattare la questione”. Lo stesso appello lanciato dai 155mila della Ciccone. La quale, se non avrà soddisfazione, è già pronta a presentare un esposto alla Procura della Repubblica.

Foto di Alessio Carciofi

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TG1-CASO MILLS: RAI PRENDE 150MILA FIRME (Video Tuttoggi.info)

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