Non accennano a placarsi le polemiche sul “presunto” inquinamento del Tevere, che due settimane fa, ad Umbertide, è tornato “giallo”, schiumoso e maleodorante, portando inevitabilmente al rinvio di una gara di pesca sportiva. In quell’occasione il vicepresidente dell’Associazione “Amici del Tevere” Sandro Zucchini era tornato sul piede di guerra, denunciando una situazione ormai annosa sempre nella medesima zona (e vicino ai campi gara). L’Arpa Umbria, però, ancora una volta, aveva minimizzato.
Il nuovo capitolo di questa vicenda si è aperto con il sopralluogo di Zucchini e di alcuni pescatori proprio lungo le sponde del Tevere. A seguito di questi controlli il vicepresidente, tre giorni fa, aveva dichiarato di aver trovato, nei pressi del laghetto dei cigni di Città di Castello, a Rignaldello, un grosso tubo di scarico che finiva direttamente nel fiume. “Questa condotta – ha fatto sapere oggi l’Arpa – era già nota all’Agenzia, in quanto oggetto di precedenti controlli. Il terminale di scarico è ubicato in corrispondenza della stazione di sollevamento di Umbra Acque e deputato, secondo specifica autorizzazione, a rilasciare le acque reflue che il depuratore, in caso di forti precipitazioni, non è in grado di recepire“.
Per l’Arpa, dunque, si tratta di un comune scolmatore di piena della rete fognaria, autorizzato, che al momento di un nuovo sopralluogo, effettuato ieri (22 agosto) con il Corpo Forestale dello Stato, “è risultato completamente asciutto, evidenziando l’assenza di sversamenti recenti”.
“Nel corso del sopralluogo – aggiunge Arpa Umbria – è stata verificata la presenza e lo stato della fauna ittica e dei macroinvertebrati: non sono stati riscontrati elementi che possano riferire al suddetto terminale di scarico danni all’ecosistema fluviale in prossimità della stazione di sollevamento e nel tratto del fiume a valle. L’attenzione costante dell’Agenzia verso il Tevere, nel territorio comunale tifernate, è confermata dalla presenza di una stazione di monitoraggio in continuo, posta in Voc. Spadina, a sud dell’abitato tifernate, che fornisce un valido ausilio nel rilevare eventi anomali nella qualità delle acque”.