Strage di Parigi, elevata l'allerta anche a Perugia | La mappa dei rischi - Tuttoggi.info

Strage di Parigi, elevata l’allerta anche a Perugia | La mappa dei rischi

Alessia Chiriatti

Strage di Parigi, elevata l’allerta anche a Perugia | La mappa dei rischi

Grifo e Leone con colori bandiera francese | Si ferma anche il Consiglio Comunale
Lun, 16/11/2015 - 15:59

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Il rischio zero non esiste: questo il messaggio lanciato dal Viminale subito dopo gli attentati di Parigi, costati la vita a 132 persone. Sale dunque l’allerta nel nostro Paese, innalzata a livello 2, proprio quando, in queste ore, è stato diramato l’allarme per l’ingresso in Italia, da Ventimiglia, di una Seat Ibiza nera, con a bordo Baptiste Burgy, un ragazzo francese di 32 anni, il quale, secondo le autorità francesi, potrebbe essere uno dei terroristi della lunga notte parigine di sabato. Allarme che riguarda tutte le regioni del nord Italia, ma anche tutti gli stati confinanti con la Francia.

Ancona, Foggia, Padova e Perugia, città dove ci trovano importanti luoghi di culto, entrano così nella rosa dei siti da monitorare al meglio. Non si tratta di “militarizzare” le città, ma di ridurre l’esposizione al rischio, grazie, ad esempio, alle 2500 nuove assunzioni tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, che, insieme ai nuovi funzionari, arriveranno anche in Umbria. Altri 1100 saranno assegnati agli uffici della capitale. Il livello 2 di rischio si trova appena un gradino sotto il massimo, quello che corrisponde ad un attacco in corso, quanto basta per prevedere l’assetto operativo dei reparti speciali delle forze dell’ordine e la possibilità di impiego dei reparti speciali delle forze armate. Tradotto significa più vigilanza alle frontiere e più controlli sul territorio nazionale. Nessuna sospensione di Schengen ma di fatto, subito dopo i fatti del 13 novembre, grande attenzione è dedicata al confine con la Francia e a tutti i valichi di frontiera, con strade, aeroporti, porti e ferrovie osservati speciali. Una delle parole d’ordine è sicuramente il Giubileo, il cui piano di sicurezza avrebbe dovuto essere varato il 20 novembre, ma che è stato anticipato a sabato con l’impiego da subito a Roma dei primi 700 militari e di rafforzare la vigilanza sugli obiettivi vaticani, ebraici e sui “centri di aggregazione turistica”.
Al lavoro ci sono otto gruppi di lavoro per altrettante grandi tematiche: Strutture operative – Safety; Sanità; Trasporti e mobilità; Telecomunicazioni; Servizi essenziali e servizi tecnici di urgenza; Volontariato di protezione civile; Comunicazione; Raccordo con Stato Città del Vaticano. Ma l’impegno sul quale investigatori e intelligence fanno più affidamento è quello della prevenzione che, come ha fatto notare piu volte il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, “sin qui ha funzionato: a differenza di altri Paesi, noi non abbiamo ancora dovuto piangere vittime di attentati”. La conferma arriva dai numeri: dal’inizo dell’anno a oggi, sono state controllate oltre 56mila persone, 147 sono state arrestate per ragioni legate in un modo o nell’altro al terrorismo, le perquisizioni sono state 540. Senza contare le 55 espulsioni di “estremisti sospettati di radicalizzazione o collusione con frange violente o di voler pianificare attività violente anche in Italia”.

Una risposta data con gli strumenti di sicurezza e di polizia, che andrebbe ben oltre la paura che ha scosso la Francia e l’Europa tutta dopo le immagini degli attentati del 13 novembre a Parigi. Dopo il cordoglio espresso sabato in Piazza della Repubblica e con le bandiere a mezz’asta a Palazzo Donini, l’abbraccio ideale a Parigi e alla Francia, in ricordo delle vittime della strage, arriva anche da Palazzo dei Priori, che questa mattina ha accolto un momento di commozione. Per commemorare le vittime dell’attentato terroristico di Parigi, rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e dell’Associazione culturale perugina “Français D’ombrie”, si sono infatti riuniti per osservare un minuto di silenzio in ricordo di tutti coloro che sono stati colpiti nei giorni scorsi nella capitale francese. Davanti alle statue del Grifo e del Leone, per l’occasione illuminate da led con i colori della bandiera francese, il sindaco Andrea Romizi, l’assessore Cristina Bertinelli, il presidente Leonardo Varasano ed i consiglieri Armando Fronduti e Lorena Pittola hanno manifestato l’affetto e la vicinanza del Comune di Perugia alle famiglie delle tante vittime innocenti di Parigi. Il sindaco Romizi ha incontrato i rappresentanti dell’associazione culturale per fare il punto della situazione e cercare di studiare un percorso condiviso che consenta di superare le divisioni e le tensioni, conseguenti ai fatti di sangue. Questo pomeriggio inoltre la seduta del Consiglio Comunale è stata aperta proprio con un minuto di silenzio osservato dai presnti.
Français d’Ombrie, guidata dal presidente Gilles Dubroca, ha sottolineato che al tragico evento si deve reagire attivando uno specifico dialogo interculturale, aperto a tutti, italiani e stranieri, per dimostrare che si può vivere in pace. Insomma l’obiettivo è di creare un tavolo di confronto e della pace per dialogare sui valori condivisi e sulla cultura.
Dunque, a partire da oggi, vi è intenzione di organizzare, in maniera stabile, iniziative di collaborazione, coinvolgendo nel progetto istituzioni, associazioni, rappresentanze degli stranieri, musulmani e non. Tutto ciò con la finalità di favorire l’integrazione tra tutti i popoli e le religioni. Il sindaco Andrea Romizi ha sottolineato l’importanza di conoscere la storia di ogni civiltà, ma ha invitato le parti anche ad andare oltre, perché a volte proprio il passato è fonte di recriminazioni. “Si deve capire che nella nostra epoca va recuperato quel senso di fratellanza tra i popoli che si è perso nel tempo, superando le divisioni ed i contrasti. Ci sono valori che tutto il mondo è in grado di condividere e su questi dobbiamo puntare per creare una nuova cultura della pace”. In ogni caso il sindaco ha manifestato la massima disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale a partecipare agli incontri interculturali e, comunque, a mettere a disposizione dei partecipanti le dotazioni strutturali e strumentali necessarie.

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