Uccide i figli e si getta nel pozzo, tre i coltelli sporchi di sangue | La depressione e la rovina economica - Tuttoggi.info

Uccide i figli e si getta nel pozzo, tre i coltelli sporchi di sangue | La depressione e la rovina economica

Sara Minciaroni

Uccide i figli e si getta nel pozzo, tre i coltelli sporchi di sangue | La depressione e la rovina economica

La strage della famiglia di Vaiano nelle parole di conosceva Maurilio, Caterina e i piccoli Hubert e Giulia
Dom, 31/01/2016 - 13:22

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Ad appena 24 ore dall’esplosione di violenza omicida che ha visto il padre di 58 anni, Maurilio Palmerini, uccidere a coltellate i suoi due figli Hubert di 13 anni e Giulia di 8 per poi gettarsi nel pozzo della loro casa di Vaiano, una manciata di case che si affacciano sul lago di Chiusi a Castiglione del Lago, la sensazione di sgomento è ancora pazzesca. Una tragedia della povertà, è stata definita. Una povertà non solo economica ma, a quanto emerge, anche nella carenza di quella rete del sociale che non ha retto sotto il peso dei gravi problemi psicologici di un uomo gravato dalla depressione.

Tre i coltelli sequestrati. Gli inquirenti coordinati sul posto dal magistrato Manuela Comodi avrebbero sequestrato nella casa degli orrori non uno ma tre coltelli sporchi di sangue, non è ancora chiaro in quale sequenza siano stati utilizzati e se Palmerini abbia sostituto l’arma nelle fasi del tremendo duplice omicidio che ha messo in atto, nel tentativo anche di compierne un terzo, quello della moglie che invece è riuscita a salvarsi. Mentre Caterina era nella casa della anziana vicina, con la badante di quest’ultima, chiamava i carabinieri e a loro spiegava che il marito era ancora fuori in giardino, che l’aveva inseguita con il coltello e le gridava “Vieni ad aiutarmi, i bambini sono feriti”, cercava di riportarla nella casa dell’orrore, forse nel tentativo di terminare il suo folle piano e di uccidere anche lei che era scappata. 

Caterina, adesso è in ospedale. La 48enne (11 anni più giovane del marito) è ricoverata nel reparto di psichiatria del Santa Maria della Misericordia di Perugia sotto choc. Gli infermieri la controllano a vista, temono che possa crollare. Non è la ferita al volto, causata dalla lama che il marito le ha scagliato addosso a preoccupare i medici, piuttosto la paura che possa farsi del male.

Da domani il medico legale Massimo Lancia inizierà le autopsie sui tre corpi. Dapprima verranno esaminati quelli dei bambini, poi si penserà ai funerali ai quali il Cardinale Bassetti ha già annunciato la sua partecipazioneIl cardinale si è detto profondamente scosso e rattristato, anche perché aveva incontrato durante la recente Visita pastorale alla zona del Lago Trasimeno le due giovani vittime innocenti. 

“Lo conoscevo bene – ci spiega una signora del posto dove questa mattina durante la Messa il pensiero è stato sempre rivolto alla tragedia appena avvenuta–, aveva fatto l’università. Era stato iscritto a medicina dove aveva dato più di dodici esami. Ma aveva avuto l’opportunità e così si era messo a lavorare come informatore farmaceutico. Le cose a quell’epoca gli andavano bene. Poi i suoi si erano ammalati e lui, che era figlio unico, aveva deciso di assisterli. Si era messo a coltivare la terra, con un paio di soci credo. Ma le cose non sono andate come sperava e si è ritrovato senza un lavoro fisso. Così ha cominciato a fare lavoretti saltuari. Accettava tutto quello che gli capitava. Recentemente si era occupato della manutenzione di un campo sportivo a Perugia. Per risparmiare benzina non rientrava, mangiava un panino e si riposava in macchina. Tutto pur di aiutare la sua famiglia. Ma tre anni fa mi disse che aveva iniziato a essere seguito dal Cim. Era caduto in una forte depressione”. 

Era seguito dai servizi sociali Palmerini. Da qualche anno anche il Cim aveva in cura l’uomo, per la forte depressione che lo aveva colpito e che, a detta di chi lo conosceva, negli ultimi mesi gli ha impedito anche di impegnarsi in piccoli lavoretti che in paese gli affidavano per permettergli di portare qualche euro a casa. Don Enrico, il parroco di Vaiano ha confermato che anche la Caritas e tutti gli abitanti della piccola frazione si erano adoperati per la solidarietà nei confronti della famiglia: vestiti, cibo ma anche soldi raccolti con delle collette (l’ultima proprio a Natale con una “salsicciata” di paese per pagargli qualche bolletta).

Uccide i due bambini e si toglie la vita | La testimonianza del vicino IL VIDEO

Il sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino, conferma il lavoro dei servizi sociali anche se sottolinea che “nessuno aveva mai avuto sentore di potenziali situazioni del genere”. Aggiunge: “Sono sconfortato e addolorato, soprattutto perché questa tragedia riguarda i minori. E’ il sintomo della disgregazione della società”. “Non conoscevo Maurilio Palmerini di persona”, spiega il sindaco, accennando a “problemi di depressione” dell’uomo e ricordando che “il Comune nel recente passato aveva fornito aiuto alla sua famiglia”. “Per Caterina, la moglie di Maurilio – annuncia infine – faremo tutto il possibile, presto andrò a trovarla per offrirle sostegno ed intervenire con gli strumenti a disposizione dell’amministrazione”.

Eppure, ieri mattina, poco dopo le 11 l’esplosione della violenza omicida. Con un coltello l’uomo sarebbe prima andato in camera del figlio Hubert, che era nel letto (di sabato le scuole medie a Castiglione sono chiuse), uccidendolo con un colpo netto diretto alla gola. Quindi, si è diretto verso la figlia più piccola, Giulia, che era in un’altra stanza, sul divano, davanti alla tv. La moglie di Palmerini, la polacca Katarina, 47 anni, avrebbe cercato inutilmente di fermare la furia omicida dell’uomo che l’ha colpita comunque a una guancia prima che, inseguita dal marito, riuscisse a trovare salvezza nella casa della vicina. E nella chiamata ai carabinieri tutta l’angoscia del momento, spiegando che i suoi figli, accoltellati dal padre, stavano morendo, mentre lui andava verso il pozzo dietro casa per buttarsi giù. Quando i militari dell’Arma e un vicino sono arrivati, lo hanno trovato a cavalcioni sul pozzo, profondo una trentina di metri. Tutti hanno cercato di dissuaderlo, provando anche a mentirgli, dicendogli che i bambini non erano ancora morti. Ma lui, consapevole di quanto aveva fatto, ha risposto “Avete visto cosa ho fatto?”, e si è lasciato andare.

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