La presentazione degli spettacoli: "Foligno in un biennio epocale"
Dieci spettacoli di teatro e danza – tra cui 7 esclusive regionali – da novembre ad aprile, in 4 diversi spazi della città: Politeama Clarici, Auditorium San Domenico, Spazio Zut! e Teatro San Carlo. Ecco i numeri della stagione di prosa del Teatro Stabile dell’Umbria a Foligno.
“Ben 10 spettacoli in sei mesi a cavallo di un biennio epocale, il Teatro storico San Carlo che torna protagonista dell’offerta culturale cittadina, l’attenta commistione di opere classiche e percorsi innovativi per lo più in esclusiva regionale, grandi nomi che si cimentano in diverse discipline artistiche quali danza, canto e recitazione: tutto questo è la Stagione teatrale 22/23 a Foligno. – le parole dell’Assessore alla Cultura Decio Barili – Ringraziando il TSU per la scrupolosa e paziente opera di selezione condivisa delle proposte, l’amministrazione comunale auspica il più ampio consenso di pubblico e di critica nei riguardi di uno degli eventi culturali più attesi del pur ricchissimo panorama cittadino”. “Eclettismo e qualità sono le parole che hanno guidato la scelta degli spettacoli per la Stagione di Foligno – il Direttore del Teatro Stabile dell’Umbria Nino Marino – Novità, esclusive regionali e grandi talenti. Quattro spazi per il teatro, in una città caratterizzata da un grande fermento culturale che si muove tra tradizione e futuro”.
L’apertura con Giuletta e Romeo
La Stagione teatrale 22/23 di Foligno inaugura mercoledì 23 novembre, alle 21 al Politeama Clarici, all’insegna della danza con il Balletto di Roma e il suo Giulietta e Romeo, spettacolo liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare, con in scena 12 danzatori, coreografato e diretto da Fabrizio Monteverde attraverso uno stile energico e travolgente. Con 350 recite e 200mila spettatori, è oggi lo spettacolo di danza italiano più applaudito di sempre.
La madre dei mostri di de Maupassant
Domenica 27 e lunedì 28 novembre alle 21, allo Spazio ZUT! Lorenzo Collalti porta il scena il suo La madre dei mostri tratto dai racconti di Guy de Maupassant – considerato tra i fondatori del racconto moderno – con una drammaturgia inedita, capace di indagare e costruire la vita quotidiana tra psicosi e ironia, proprio come fa lo scrittore francese. “Attraverso il racconto de Le Horla(un uomo confessa attraverso un diario di essere posseduto da un vampiro) – spiega il regista – quasi fossero dei lapsus, nel crescendo di follia del protagonista, si snodano una serie di racconti che prendono vita per associazioni di pensiero”.
Il dramma canoro di Edith Piaf
Martedì 6 dicembre alle 21 si torna al Politeama Clarici con l’ultimo lavoro del regista Leonardo Lidi: Il gabbiano, prima tappa di una trilogia dedicata al drammaturgo russo Anton Čechov che proseguirà con Zio Vanja e Il giardino dei ciliegi. Ne Il gabbiano “va in scena la drammaturgia dell’amore e dell’assenza di esso – spiega il regista – un disegno raffinato di personaggi ed emozioni”. Sul palco un cast di 10 attori: Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Christian La Rosa, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Orietta Notari, Tino Rossi, Massimiliano Speziani e Giuliana Vigogna. La Stagione prosegue sabato 7 gennaio alle 21 all’Auditorium San Domenico con un coinvolgente ed emozionante dramma canoro: EDITH PIAF. L’usignolo non canta più, di e con Melania Giglio diretta da Daniele Salvo. Attraverso un testo inedito e mai rappresentato, lo spettacolo ripercorre i giorni che precedettero la storica esibizione di Édith Piaf sul palco dell’Olympia, dalla fine del 1960 sino alla primavera del 1961; unracconto, arricchito da canzoni eseguite rigorosamente dal vivo – tra le altre L’accordéoniste, La vie en rose, Milord – che rappresenta un omaggio a una delle voci più belle e strazianti della canzone moderna.
Gli Oblivion
Martedì 17 gennaio alle 21, all’Auditorium San Domenico, la regista Serena Sinigaglia porta in scena Supplici e affronta la tragedia di Euripide con sette attrici straordinarie attraverso cui il teatro diventa un potente rito di memoria attiva. “Amo i classici da sempre: con essi imparo cos’è il teatro e cos’è l’essere umano. – spiega la regista – Il discorso tanto caro a Euripide, che parla di pacifismo e amore tra i popoli, di dolore e di pietà di queste madri che hanno perso i figli, di un intero paese che ha perso i propri eroi, si intreccia con un sottile ragionamento politico, capace di rendere questa tragedia un unicum per l’antichità”. Al Politeama Clarici, giovedì 2 febbraio alle 21, in scena Oblivion Rhapsody lo strabiliante show degli Oblivion, il gruppo comico musicale-teatrale – composto dai cinque attori-cantanti Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli – che porta sul palco un’inedita e sorprendente versione acustica della sua opera omnia.
C’è anche Gianmarco Tognazzi
Mercoledì 22 febbraio alle 21, all’Auditorium San Domenico, la pluripremiata regista Maria Grazia Cipriani adatta il testo di Pinocchio di Carlo Collodi come un sogno di Geppetto, per uno spettacolo che diventa un viaggio nelle zone oscure della coscienza. “Avventura onirica, notturna, di una notte definitiva, dove il giorno è solo recitato da sarcastici lampi temporaleschi…e il destino del grande burattino si rivela, letteralmente, teatrale”. E ancora, venerdì 17 marzo alle 21, al Politeama Clarici, Gianmarco Tognazzi è il protagonista dell’originale e brillante commedia L’onesto fantasma scritta e diretta da Edoardo Erba. Alternando momenti realistici a scene shakespeariane, l’opera è un modo originale di rileggere l’Amleto dal punto di vista del fantasma; ma soprattutto è la storia di un’amicizia speciale, talmente forte da eludere anche la morte. E un atto d’amore verso il teatro, dove ogni conflitto diventa accettabile perché riscattato dalla poesia.
Tropicana
Giovedì 13 aprile alle 21, al Politeama Clarici, una serata dedicata alla danza con Ballade di MM Contemporary Dance Company. Un nuovo spettacolo composto da due inedite coreografie firmate da due autori italiani, Mauro Bigonzetti ed Enrico Morelli: Ballade di Bigonzetti è un ritratto a tutto tondo degli anni Ottanta, decennio che ha ormai perso i suoi confini temporali per diventare simbolo di un’epoca, mentre Elegia di Morelli racconta la nostra epoca attuale, periodo che mai come ora porta vertigine e smarrimento, ma anche la rinnovata speranza di un nuovo inizio. La Stagione termina venerdì 28 aprile, alle 21 al Teatro San Carlo, con Tropicana, un progetto di Frigoproduzioni con regia e drammaturgia Francesco Alberici. Tropicana è un brano del Gruppo Italiano: dopo aver dominato le classifiche dell’estate 1983, diventa simbolo dell’estate tout-court, inno alla spensieratezza e ballo di gruppo per eccellenza. Ma di cosa parla davvero questa canzone? Utilizzando in maniera paradigmatica il brano e l’esperienza del Gruppo Italiano, lo spettacolo apre una riflessione sul rapporto tra arte e mercato. Sul palco l’identità della Compagnia si sovrappone a quella del Gruppo Italiano, in un cortocircuito tra identità reali e immaginarie.