Spoleto, la lente della Corte dei conti sul fondo crediti dubbia esigibilità 2019 insufficiente - Tuttoggi.info

Spoleto, la lente della Corte dei conti sul fondo crediti dubbia esigibilità 2019 insufficiente

Sara Fratepietro

Spoleto, la lente della Corte dei conti sul fondo crediti dubbia esigibilità 2019 insufficiente

Gio, 29/07/2021 - 09:53

Condividi su:


Ecco quali sono le richieste di chiarimento avanzate dalla Corte dei conti. E la politica si scatena sul nuovo buco di bilancio

Il Fondo crediti di dubbia esigibilità non adeguato, a fine 2019, a poste di bilancio che, andando avanti con gli anni, presentano difficoltà di riscossione. È questo uno degli aspetti degli ultimi rendiconti di gestione del Comune di Spoleto che è finito sotto la lente della Corte dei conti dell’Umbria. Ma non l’unico.

Proprio in seguito agli accertamenti della magistratura contabile nei confronti dell’ente, la struttura comunale ha operato un controllo dei residui che ha portato a chiudere il bilancio consuntivo 2020 con un disavanzo di circa 1 milione di euro. Con una grande differenza, dunque, rispetto al previsionale, approvato praticamente a fine anno (12 novembre 2020), che si chiudeva tutt’altro che in passivo.

La Corte dei conti e i rilievi mossi a giugno

Che alla base della scoperta del nuovo “buco” di bilancio ci fossero degli accertamenti della Corte dei conti, è stato il commissario straordinario del Comune di Spoleto Tiziana Tombesi ad annunciarlo. Attraverso un comunicato stampa in cui annunciava anche il previsto aumento di Imu ed imposta di soggiorno. “Nello specifico l’attenzione si è focalizzata sui crediti di dubbia esigibilità rispetto ai quali, in base ai principi contabili introdotti nel 2015, la Corte dei Conti ha richiesto di prevedere un maggiore accantonamento di risorse, fornendo una chiave di lettura della normativa più cautelativa e a garanzia dei futuri equilibri di bilancio” spiegava il Comune.

La sezione regionale di controllo per l’Umbria della Corte dei conti, infatti, a metà giugno aveva scritto all’ente (ed anche ai revisori dei conti) chiedendo chiarimenti su vari aspetti su cui venivano mossi dei rilievi. Nel mirino c’è la gestione finanziaria fino al 31.12.2019.

I dati che non corrispondono, i ritardi dei pagamenti e la poca trasparenza

Tra gli aspetti sollevati dalla Corte dei conti, ci sarebbero dei dati discordanti presenti nel Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici rispetto a quelli pubblicati nel portale del Comune ma anche in altri documenti. Contestata anche la carenza di trasparenza in merito alle società partecipate. E si punta il dito anche sui ritardi nei pagamenti dei fornitori, oltre i limiti di legge seppur migliorati.

Le richieste di chiarimenti della Corte dei conti sul fondo crediti dubbia esigibilità

Ma, come detto, è appunto la questione del fondo crediti di dubbia esigibilità il tema su cui vengono chiesti maggiori chiarimenti. La Corte dei conti incalza infatti l’ente sul come mai non compaiano alcune poste di entrata – al 31.12.2019 – nonostante permangano dei residui, anche non recenti, di cui appare difficile la riscossione. Ci sono ad esempio vari affitti, rette per asili nido, la compartecipazione per alcuni servizi, proventi da concessioni edilizie, crediti relativi alla Vus. Il fondo crediti di dubbia esigibilità (introdotto da qualche anno e che prevede di accantonare cifre in bilancio per compensare possibili minori entrate rispetto al previsto) insomma, non sarebbe stato costituito correttamente. Mentre le riscossioni – altro tema affrontato dalla magistratura contabile – sarebbero piuttosto limitate, soprattutto per quanto riguarda la tassa sui rifiuti.

Corte dei conti, buco di bilancio e la politica si scatena

Proprio appunto dall’istruttoria della Corte dei conti è scaturito, da parte del Comune, “un ricalcolo dei crediti effettivamente riscuotibili dall’Ente e, conseguentemente, una svalutazione di alcuni capitoli di bilancio e un adeguamento del fondo crediti di dubbia esigibilità“. E dunque il “buco” da ripianare in 3 anni, a partire da quello in corso.

Ma intanto la politica, già alle prese con una campagna elettorale piuttosto velenosa, in queste ore si sta scatenando sul tema, ognuno mostrando una propria verità.

Forza Italia punta il dito contro il commissariamento

Ad aprire le danze è Forza Italia, partito che sta “raccogliendo” molti ex amministratori fedeli all’ex sindaco Umberto de Augustinis.

Senza nemmeno un accenno alla situazione del bilancio ed alle motivazioni alla base del disavanzo, addossano tutte le colpe al commissariamento. “Questa è una chiara conseguenza – dice infatti Forza Italia – della sfiducia dell’11 Marzo 2021, quando 15 consiglieri con il loro voto hanno consegnato la città ad un Commissario. Forza Italia, ben sapendo che il compito di un Commissario è solo quello di svolgere l’attività ordinaria del Comune senza poter fare scelte politiche e dunque trovare soluzioni alle esigenze dei cittadini, ha sempre combattuto affinché al governo della città fosse mantenuta una guida politica, sicura che un commissariamento sarebbe andato, prima di tutto, a scapito dei cittadini e delle imprese”.

Dunque l’auspicio che il commissariamento “possa concludersi quanto prima e che non ci siano ulteriori brutte sorprese per i cittadini di Spoleto non solo sul piano economico ma anche sul ruolo della città nel contesto regionale (la carenza di rappresentanza politica in un periodo come questo può essere fatale dato che si parla di: PNRR, Libro Bianco Sanità etc.)”.

Fratelli d’Italia: “Dove sono quelli che parlavano di bilancio sano?”

Completamente opposta la visione di Fratelli d’Italia, che ricorda come a scatenare il commissariamento sia stata “da ultimo proprio la mancata attuazione delle agevolazioni sui tributi richieste dagli spoletini, cittadini e attività, durante emergenza Covid-19″. “Per questo motivo – ricorda FdI – ci astenemmo al bilancio di previsione rimanendo coerenti con nostra posizione schierati a fianco associazioni di categoria“.

“Il commissario Tombesi – dice ancora Fratelli d’Italia – ha preso semplicemente atto dei rilievi della Corte dei conti ed il danno procurato nella gestione contabile/amministrativa dei fondi accantonamenti dubbia esigibilità. Ci chiediamo oggi dove sono tutti quegli assessori e tutti quei membri del consiglio comunale che si vantavano pubblicamente di aver restituito al commissario un bilancio sano“.

Spoleto Popolare e Alleanza Civica: buco creato da Giunta de Augustinis

Non si fa attendere anche la presa di posizione di Spoleto Popolare e Alleanza Civica, forze di maggioranza dal 2014 a metà 2018. “Far credere, come hanno fatto alcuni esponenti di FI, che se ci fosse stato il sindaco non si sarebbero aumentate le tasse, – evidenziano – fa semplicemente sorridere. Un primo aumento già era stato fatto dal sindaco de Augustinis nel 2019. Infatti già in quell’anno proprio l’IMU e la tassa di soggiorno, con l’aggiunta dei parcheggi erano stati aumentati”.

Quindi il ricordo che il bilancio di previsione 2020 è stato approvato con 9 favorevoli e 23 contrari.

“Poi sull’origine di questo disavanzo, leggiamo post dei sostenitori o facenti parte di quella maggioranza, che cercano di trovare in modo maldestro responsabilità nelle precedenti amministrazioni. Abbiamo sempre pensato che il bilancio sia una materia ostica specialmente per i cittadini, ma non dovrebbe essere così per chi ha fatto l’amministratore, in modo particolare quando la cosa è molto  semplice. La Corte dei Conti, infatti chiede perché nel consuntivo del 2019, cioè il secondo rendiconto dell’era de Augustinis,  non siano state accantonate risorse nel fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) in ragione della permanenza di residui, anche risalenti nel tempo, laddove gli stessi presentano difficoltà nella riscossione.

Perché cercare colpe altrui? Potevano cercare di incassare le risorse, o fare gli accantonamenti, non cercare di trovare altri colpevoli oggi. Chi fa paragoni con il passato, dimostra ancora più malafede.  La Corte dei Conti infatti, non contesta residui falsi, li considera, visto che sono passati degli anni, di difficile riscossione. La norma stessa, prevede che una cifra legittimamente appostata a bilancio, dopo un po’ di anni che non viene riscossa, deve vedere alimentato il FCDE, proprio per preservare la veridicità del bilancio. E questo ha chiesto la Corte, questo è quello che NON HA FATTO nel 2019 la giunta de Augustinis, generando oggi il disavanzo”.

(ultimo aggiornamento alle ore 14)

ACCEDI ALLA COMMUNITY
Leggi le Notizie senza pubblicità
ABBONATI
Scopri le Opportunità riservate alla Community
necrologi_spoleto

L'associazione culturale TuttOggi è stata premiata con un importo di 25.000 euro dal Fondo a Supporto del Giornalismo Europeo - COVID-19, durante la crisi pandemica, a sostegno della realizzazione del progetto TO_3COMM

"Innovare
è inventare il domani
con quello che abbiamo oggi"

Lascia i tuoi dati per essere tra i primi ad avere accesso alla Nuova Versione più Facile da Leggere con Vantaggi e Opportunità esclusivi!


    trueCliccando sul pulsante dichiaro implicitamente di avere un’età non inferiore ai 16 anni, nonché di aver letto l’informativa sul trattamento dei dati personali come reperibile alla pagina Policy Privacy di questo sito.

    "Innovare
    è inventare il domani
    con quello che abbiamo oggi"

    Grazie per il tuo interesse.
    A breve ti invieremo una mail con maggiori informazioni per avere accesso alla nuova versione più facile da leggere con vantaggi e opportunità esclusivi!