Angelo Musco, candidato al consiglio comunale con la lista “Rinnovamento per Spoleto” presenta quelli che sono i punti più urgenti del programma.
“Nel corso delle ultime settimane – dice Musco – ho ascoltato slogan che inneggiano al cambiamento, un cambiamento di facciata che ha generato qualche malinteso come nel caso di Epifani che ha fatto una diagnosi precisa, corretta e condivisa della situazione accusando del disastro la destra: nessuno lo aveva informato che la sinistra governa Spoleto ininterrottamente da 60 anni. Ho ascoltato promesse mirabolanti, ma nessuna proposta concreta. Io, che non sono un politico, nell’imminenza della chiusura della campagna elettorale desidero fare alcune proposte concrete su cui i cittadini che mi voteranno potranno valutare l’efficacia del mio futuro impegno”.
Il sostegno alle famiglie in grave disagio economico è il primo e il più urgente punto del programma.
“Il Comune non ha risorse in quantità sufficiente – continua Musco – per assistere tutte le famiglie in difficoltà, ma può attivare strumenti per valorizzare, assistere e coordinare le attività delle associazioni di volontariato attive nel sostegno sociale. Disponibilità dei locali di proprietà pubblica inutilizzati, il rilascio di attestati di benemerenza, una buona ed efficace comunicazione serviranno a potenziare le benemerite organizzazioni. Occorre anche un forte coordinamento per ridurre gli scarti di alcune filiere gastronomiche, in particolare panificazione e macellazione, che possono costituire materia prima preziosa per la produzione di alimenti gustosi e nutrienti”.
Al centro del dibattito anche la difesa dei posti di lavoro.
“È nostro preciso impegno – dice ancora Musco – assistere con convinzione e determinazione le maestranze della Pozzi, messe sotto ricatto dalla proprietà. La richiesta di rinunciare al TFR e la riduzione dell’organico da 80 a 10 unità è offensiva per la città e per le istituzioni prima ancora che per i dipendenti. La proprietà deve spiegare alle istituzioni locali, regionali e nazionali le ragioni di scelte produttive sbagliate e i motivi di una delocalizzazione senza alcun motivo di carattere economico. L’Amministrazione promuoverà tutte le iniziative di confronto e di lotta per la difesa dei posti di lavoro in tutte le situazioni di crisi”.
Infine si ribadisce l’importanza del ruolo del turismo nel rilancio dell’economia locale
“Anche chi per decenni ha investito nel settore cultura e turismo meno del 2% del bilancio condivide questa affermazione. Questo dimostra l’incapacità gestionale dei vari amministratori che si sono succeduti al governo della città, incapaci di comprendere che il ritorno degli investimenti turistici è un multiplo delle somme investite. Eppure il turismo è l’unico settore che valorizzando le risorse ambientali, storiche, culturali, enogastronomiche può arrestare il declino rilanciando l’occupazione e gli investimenti nei settori. Gli strumenti da utilizzare sono l’internazionalizzazione dei siti istituzionali o, in genere, di interesse turistico, la creazione di pacchetti storico/culturali per la promozione del turismo scolastico o di quel turismo che privilegia vacanze a tema e, infine, intercettare il flusso del turismo religioso attraverso la creazione di itinerari storico religiosi in grado di attrarre anche turisti che, sulla scia delle suggestioni create dalla predicazione di Papa Francesco, sono alla ricerca della Fede”.
“E quanto al buco di bilancio desidero concludere con una nota positiva: l’inefficienza amministrativa, gestionale e organizzativa che erediteremo, rappresenterà la nostra riserva strategica. Tradotto in termini meno sintetici significa che correggere gli errori del passato, rivedere i contratti e i servizi resi dai vari committenti, rinegoziare i contratti diventati ingiustamente esosi, riassegnare ai dirigenti le funzioni o le mansioni per le quali furono assunti e verificare i risultati conseguiti, costituiranno altrettante occasioni di risparmio da reimpiegare in attività virtuose che sono parte essenziale del nostro progetto di governo”.