Tre anni fa il sequestro di una villa con piscina, ora arriva anche la confisca. La proprietà – a Bastia Umbra – apparteneva ad un pluripregiudicato, sorvegliato speciale.
Nella mattina di ieri, dunque, operatori della Divisione Anticrimine della Questura e Militari del G.I.C.O. (Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata) della Guardia di Finanza di Perugia hanno proceduto alla confisca della villa con piscina, del valore di 500.000 euro.
I controlli sui soggetti ritenuti pericolosi
L’attività investigativa prende spunto dal costante monitoraggio eseguito periodicamente a carico di quei soggetti, socialmente pericolosi, dimoranti nella regione Umbria nei confronti dei quali promuovere l’applicazione di idonee misure di prevenzione.
In particolare, l’operazione è il risultato della sinergica collaborazione tra le locali articolazioni della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza deputate all’attività di contrasto alla criminalità organizzata.
Sorvegliato speciale specializzato in truffe e furti
Da un lato, infatti, gli agenti della Questura hanno ricomposto minuziosamente il profilo criminale del soggetto, specializzato nella commissione di reati di truffa, insolvenza fraudolenta, furto e ricettazione nonché già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Parallelamente, i militari del G.I.C.O. hanno ricostruito la situazione economica, reddituale e patrimoniale del proposto e del relativo nucleo familiare convivente, che ha permesso di individuare una sperequazione tra i redditi dichiarati, l’attività economica svolta ed il patrimonio immobiliare acquisito, ritenuto di ingiustificata provenienza.
Il provvedimento del Tribunale di Perugia
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Perugia, Sezione Misure di Prevenzione, all’esito della proposta della locale Procura della Repubblica basata sull’esito dei minuziosi accertamenti svolti.
I beni confiscati sono stati presi in possesso dall’Amministratore Giudiziario nominato dal Tribunale, in attesa della definitività del provvedimento.
Successivamente, saranno assegnati all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, per essere poi affidati alle Forze dell’Ordine, ovvero a quei soggetti – associazioni, cooperative, Comuni, Province e Regioni – in grado di restituirli alla cittadinanza, tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro.