Cristian Goracci è il nuovo presidente della Sogepu, ma, a pochissimo dalla sua elezione monta già la polemica nel mondo delle istituzioni di Città di Castello: a parlare è Cesare Sassolini, capogruppo del Polo Tiferante, che cerca di rivolgersi, con la sua invettiva, ai componenti locali del Movimento Cinque Stelle. Sassolini, infatti, in una sua nota afferma che Goracci, consigliere in carica del PD, non ha nessuna competenza per svolgere l'incarico di presidente della Sogepu. “E' uno scandalo vero e proprio: il curriculum lavorativo di Goracci è inadeguato all'incarico di presidente della più importante partecipata del nostro Comune con uno stipendio che complessivamente comporta un esborso di decine di migliaia di euro è un vero e proprio schiaffo ai sacrifici che amministrazione comunale e governo nazionale chiedono ai cittadini e a tutti coloro che perdono il lavoro o non lo trovano. Faccio appello a tutte le forze politiche – dice Sassolini – compresi i Grillini di Città di Castello che su questo caso dovrebbero battere un colpo, alle libere associazioni di cittadini, e a tutti coloro che vogliono fermare queste aberrazioni politiche”. La questione era già nata quattro mesi fa, quando Sassolini aveva presentato un ordine del giorno sulla guida della Sogepu, di fronte al quale il capogruppo avrebbe trovato “un muro di gomma”.
“Sembrerebbe – conclude Sassolini – riemergere in tempi di crisi, la discutibile abitudine di conferire a politici incarichi di amministrazione che presuppongono il contrario dei parametri dell'alta professionalità. Il rischio serio è che Sogepu possa diventare una società ‘a termine', ridotta a Città di Castello e a San Giustino”.
Le parole di Bacchetta – Non è dello stesso avviso il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta. “La messa a regime dei servizi ambientali e la loro proiezione su scala d’ambito rimane il nucleo portante della missione aziendale di Sogepu nei prossimi anni e, guidati da questa considerazione comune a tutti i soci, l’Amministrazione comunale di Città di Castello ha applicato al meglio le normative vigenti in base alle quali il presidente di una società partecipata pubblica assomma in sè le funzioni rappresentative e quelle giuridiche, divenendo amministratore delegato, cioè responsabile legale unico” dichiara a riguardo il sindaco tifernate Luciano Bacchetta. “Il profilo individuato ha competenze e formazione adeguate ai compiti gestionali che andrà a svolgere supportato nel Cda da due dipendenti pubblici con specializzazioni complementari, ingegneria e materie economiche, e utili agli obiettivi di Sogepu. A costoro non verrà corrisposto alcun emolumento aggiuntivo allo stipendio e, sebbene il presidente sia chiamato ad assumersi un onere personale consistente, è stato deciso di abbattere di un dieci per cento anche il corrispettivo annuale di questo ruolo, che, secondo il nuovo computo, si aggirerà sui 25 mila euro lordi a fronte di una società con un volume economico di decine di milioni”. “In questo rinnovo” conclude il sindaco “è stata rispettata la rappresentanza di genere in seno al cda, pur in assenza di una prescrizione normativa stringente, anticipando una misura molto significativa e concreta delle politiche per le quote rosa”. (Ale. Chi.)
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