Sicurezza stradale, in Umbria 58mila feriti dal 2001 al 2012 / Più incidenti tra casa e lavoro - Tuttoggi.info

Sicurezza stradale, in Umbria 58mila feriti dal 2001 al 2012 / Più incidenti tra casa e lavoro

Redazione

Sicurezza stradale, in Umbria 58mila feriti dal 2001 al 2012 / Più incidenti tra casa e lavoro

Mar, 14/01/2014 - 16:33

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“Quello degli incidenti stradali è un fenomeno negativo e tragico che è costato all'Umbria migliaia di morti e decine di migliaia di feriti, anche gravi. Una piaga che, oltre ai dolorosi risvolti umani, ha delle conseguenze economiche per l'intera comunità regionale, in termini di spese sanitarie e previdenziali, incidenza sul sistema produttivo e sui bilanci delle famiglie”. Così l'assessore regionale Stefano Vinti ha presentato questa mattina il disegno di legge dell'Esecutivo di Palazzo Donini intitolato “Disposizioni per la sicurezza stradale”. Intervenendo nella Commissione presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, Vinti ha messo in evidenza che “dal 2001 al 2012 gli incidenti hanno provocato in Umbria oltre mille morti e 58mila feriti, 4300 gravi. Nel solo 2012 ci sono stati 50 morti e 3400 feriti. L'incidentalità e mortalità più alta si registra nel percorso casa – lavoro e durante gli spostamenti legati all'attività lavorativa. Si tratta dunque di un fenomeno rilevante, da affrontare anche in termini di costi sociali complessivi (sanitari, previdenziali, produttivi, familiari) per il sistema regionale. Al di là dell'evidente e drammatico aspetto umano, tutto questo ha un costo stimabile in 350 euro annui per ogni cittadino umbro”.

Le strade – L'assessore ha poi spiegato che la sicurezza stradale per molti versi prescinde dalla viabilità, “paradossalmente le strade dissestate spingono a ridurre la velocità”, e che gli investimenti necessari sono difficili da quantificare con esattezza: “si tratta dell'avvio di un percorso, saranno necessarie tecnologie e interventi che altrove sono già la norma, ma su cui invece in Italia si investe un quarto di quanto avviene negli altri Paesi. Gli interventi su questa materia sono finanziati dallo Stato e cofinanziati dalla Regione ma ad oggi manca uno strumento per pianificare politiche efficaci e in grado di aggredire le criticità più urgenti in termini di numero di automobilisti coinvolti. Per fare questo servono dati certi e aggiornati su strade e tasso di incidenti registrati”. Al terminedell'illustrazione il presidente Chiacchieroni ha fissato per lunedì 3febbraio l'audizione con i soggetti interessati alla materia del disegno dilegge presentato oggi.

La legge – Tra i punti caratterizzanti della legge ci sono: il Piano triennale della sicurezza stradale, articolato in azioni annuali, con interventi sulle infrastrutture esistenti e su quelle in progetto. L'attività di coordinamento dei soggetti istituzionali coinvolti, in modo particolare i Comuni, per rinforzare l'opera di creazione di una cultura della sicurezza stradale. La creazione del Centro regionale umbro per il monitoraggio della sicurezza stradale, per poter agire con efficacia anche in base ai nuovi modelli sociali e di mobilità. La Consulta regionale per la sicurezza stradale, per svolgere opera di stimolo culturale e istituzionale. La nascita di un fondo per le vittime degli incidenti, per il sostegno economico e psicologico. L'istituzione di una giornata regionale sul tema, per sostenere la cultura della sicurezza sulle strade.

Gli interventi – Alfredo De Sio (Fd'I) ha espresso perplessità sulla congruità strumento della legge per affrontare la questione: “Gli interventi previsti sono importanti ma sembrano ridondanti la consulta e il centro di monitoraggio. Sarebbe preferibile inserire queste misure in una normativa unica su infrastrutture e sicurezza, anche per proseguire nella semplificazione legislativa”. Massimo Mantovani (Ncd) ha chiesto di quantificare con precisione le risorse necessarie agli interventi previsti. Manlio Mariotti (Pd) ha auspicato una riflessione “sull'utilizzo eccessivo dello strumento legislativo e dei vari fondi creati, che spesso non vengono alimentati”, valutando però positivi gli obiettivi del disegno di legge e necessario un intervento mirato alla costituzione di una politica per la sicurezza stradale. Roberto Carpinelli (Psi) ha invece ritenuto lo strumento legislativo “adeguato ad una normativa così complessa”, osservando che i dati segnalano una inversione di tendenza e un calo dei sinistri nel 2012.

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