Sicurezza: maggiore prevenzione in zone degradate e rischiose - Tuttoggi.info

Sicurezza: maggiore prevenzione in zone degradate e rischiose

Redazione

Sicurezza: maggiore prevenzione in zone degradate e rischiose

Gio, 16/02/2012 - 15:45

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“Promozione di accordi con Stato, Polizia ed autonomie locali per garantire specifici servizi di prevenzione in zone particolarmente degradate e rischiose; sostegno della Regione agli interventi concernenti la vigilanza attraverso l'attività di Istituti privati, che possono essere utilizzati dagli enti locali ad integrazione delle funzioni di vigilanza della polizia locale”. Sono le finalità di una proposta di legge presentata stamani dal consigliere regionale Gianfranco Chiacchieroni (PD) che andrebbe ad integrare la legge regionale 13/2008 (Disposizioni relative alla promozione del sistema integrato di sicurezza urbana ed alla politiche per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini). La legge è composta da due articoli e mira, in sostanza, oltre a promuovere accordi ed intese con lo Stato, le Forze di Polizia e le autonomie locali al fine di garantire specifici servizi di prevenzione, alla stipula di convenzioni tra gli enti locali e gli istituti di vigilanza privata. Tali istituti possono essere utilizzati dagli enti locali, nei presupposti e nei limiti individuati dalla legge statale, a condizione che svolgano funzioni di mera vigilanza finalizzate esclusivamente ad attivare gli organi di polizia locale o statale e che operino in base alle indicazioni ed in via subordinata al comandante o al responsabile della polizia locale o ad altro operatore di polizia.
Nella relazione illustrativa della sua proposta, Chiacchieroni evidenzia come “le problematiche connesse alla sicurezza, nonostante la loro gravità, rischiano spesso di essere derubricate a tema secondario, sul quale intervenire solo in casi di emergenza ed in relazione a fatti particolarmente gravi. Il dato interessante che emerge dal Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2011, curato dal Censis, è di una situazione in cui nonostante la diminuzione dei reati, delle denunce e degli arresti, si manifesta una nuova articolazione di fenomeni criminosi che andrebbero seguiti con attenzione. Nell’anno appena trascorso si è registrata una maggiore conflittualità, sia nella sfera domestica e condominiale, che nella dimensione sociale. Nelle grandi realtà urbane si registra inoltre un aumento di episodi violenti da parte della criminalità organizzata. In Italia si percepisce un disagio che può essere ricondotto a fenomeni come la perdita di coesione sociale e delle reti di relazioni. L'Umbria, pur con toni meno allarmanti non è esente da tali dinamiche, tanto che di recente si assiste anche alla forte pressione mediatica che richiama l’attenzione dell’opinione pubblica sul capoluogo,
particolarmente coinvolto nel mercato dello spaccio di stupefacenti”.

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