SI PROVVISORIO ALLA TASSA DI SOGGIORNO. DOPO GLI ALBERGATORI, CRITICHE DGLI AGRITURISMI - Tuttoggi.info

SI PROVVISORIO ALLA TASSA DI SOGGIORNO. DOPO GLI ALBERGATORI, CRITICHE DGLI AGRITURISMI

Redazione

SI PROVVISORIO ALLA TASSA DI SOGGIORNO. DOPO GLI ALBERGATORI, CRITICHE DGLI AGRITURISMI

Ven, 04/02/2011 - 16:43

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(Fda)- Insieme alle sorti del federalismo fiscale, approvato ieri dal consiglio dei Ministri e ora al vaglio del Presidente della Repubblica Giorgio Naplitano, si decide in queste ore del destino della tassa di soggiorno, su cui, dopo la mobilitazione degli albergatori umbri, puntuale arriva la dura presa degli agriturismi della regione, che hanno affidato la loro critica alla Cia Umbria e all'associazione nazionale di categoria Turismo Verde.

La tassa di soggiorno fa parte del decreto legislativo sul federalismo fiscale, firmato dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli e approvato ieri dal consiglio dei Ministri, con un “atto di forza” del governo dopo lo stop della commissione bicamerale che lo aveva di fatto bocciato con una votazione di 15 a 15 nel pomeriggio.

La nuova imposta, se firmata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sarà applicata alle strutture ricettive delle città “a vocazione turistica o d'Arte”, in maniera proporzionata al prezzo del soggiorno, con un tetto massimo di 5 euro per notte. I fondi così raccolti, secondo il testo del provvedimento, saranno utilizzati per “interventi in materia di turismo” e per la “manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali”.

Nei giorni scorsi gli albergatori umbri e di tutta Italia avevano duramente criticato il provvedimento, che a loro avviso metterà ulteriormente in difficoltà un settore già in crisi come quello turistico (leggi). L'associazione di categoria Federalberghi aveva dunque minacciato, in caso di approvazione, uno sciopero di tutte le strutture per la data simbolica del 17 marzo, ricorrenza dei 150 anni di unità d'Italia.

Altrettanto dura la presa di posizione degli agriturismi della regione. In una nota, la Cia Umbria e Turismo Verde hanno chiesto cautelativamente all'Anci regionale e alle amministrazioni comunali umbre di “valutare attentamente la possibilità di non applicare la tassa di soggiorno e, comunque, di concertare con le associazioni agrituristiche le scelte che saranno compiute in merito”.

Secondo il testo approvato, i comuni dovranno attenersi al regolamento di attuazione che sarà definito entro 60 giorni dalla promulgazione del decreto, ma potranno prevedere delle esenzioni o riduzioni per alcune fasce di turisti o per alcuni periodi.

Secondo Giampiero Rosati, presidente regionale di Turismo Verde, “nella realtà umbra la tassa di soggiorno potrebbe essere applicata in quasi tutti i comuni, con ripercussioni negative sulle 1.189 aziende agrituristiche operanti nella nostra regione, già alle prese con una situazione di grande difficoltà evidenziatasi nel 2009 con la drastica caduta degli arrivi (-5,41 per cento) e delle presenze (-2,88 per cento), solo parzialmente recuperata nel 2010”.

“La tassa di soggiorno, traducendosi in un aggravio dei costi a carico del turista, potrebbe annullare drasticamente gli effetti della lieve ripresa dello scorso anno -ha detto Rosati- oltre ad aggravare ulteriormente il già insopportabile peso degli adempimenti burocratici per le imprese agrituristiche”.

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