Sel inaugura, il Pd rivive fra aperture e paure – Fotovideo, guarda come si divertono e chi c’era - Tuttoggi.info

Sel inaugura, il Pd rivive fra aperture e paure – Fotovideo, guarda come si divertono e chi c’era

Redazione

Sel inaugura, il Pd rivive fra aperture e paure – Fotovideo, guarda come si divertono e chi c’era

Dom, 16/10/2011 - 23:53

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Carlo Ceraso
Se non ci fossero state le bandiere fuori ad indicare che quella era davvero la nuova sede di Sinistra, Ecologia e Libertà, c’era quasi da sospettare un trasloco del Pd in Via Indipendenza, la traversa del viale Trento e Trieste che da ieri ospita la nuova sede del circolo locale di Niki Vendola.
Dunque Sel è nata anche in questa parte della Valle Sud umbra con una sede unica per i Comuni di Spoleto, Campello, Castel Ritaldi e Montefalco. E’ la terza e ultima tappa del cammino intrapreso dall’iperattivo Paolo Pacifici, il sindaco di Campello che è stato fra i primi in Umbria a sostenere il Movimento del governatore della Puglia: il congresso fondativo del 19 febbraio scorso (che ha eletto Alessandra Massari segretaria comprensoriale), l’assemblea del 22 settembre che ha deciso di intitolare la sede a “Enrico Berlinguer” ed infine ieri, per il taglio del nastro e l’inizio dell’azione politica.
I presenti – all’appuntamento c’era mezzo piddì, dal sindaco Daniele Benedetti, al capogruppo Trippetti, al presidente del consiglio comunale Cristofori, agli assessori Lezi e Proietti alla consigliera provinciale Zampa, al dirigente di partito ed ex sindaco Laureti. Arriva anche il segretario provinciale Dante Andrea Rossi, a dimostrazione che l’appuntamento non è di quelli da sottovalutare. Arriva in ritardo, ma in tempo per un saluto ufficiale anche il sindaco di Castel Ritaldi, Andrea Reali. Ma ci sono anche tanti ex amministratori ancora in quota alla quercia ma sui quali radiopolitica accenna a qualche possibile fuga: come per gli ex amministratori Brunini, Albertella e Rosati. La sala, posta al piano strada, li contiene a malapena tutti. Chi resta fuori non si perde comunque una parola di ciò che dicono i relatori. Di esponenti Idv, Prc e Pdci non c’è traccia. Come anche del Psi, non fosse per l’arrivo in sordina del vice sindaco Stefano Lisci. C'è anche la Cgil con Manfredo Proietti e Francesco Giannini. Non c’è invece l’ospite più atteso, Claudio Fava, il responsabile nazionale comunicazione di Sel e figlio dell’indimenticato Giuseppe (Pippo), il giornalista ucciso dalla mafia negli anni ’80: i disordini che hanno interessato il centro di Roma lo hanno costretto a rinunciare al viaggio verso Spoleto. Ci sono invece Alessio Gili (responsabile regionale dell’organizzazione) e Yuri Pelucca, segretario provinciale di Sel.
Il taglio del nastro – la parola spetta di diritto alla Massari, l’affascinante segretaria che ha saputo mettere tutto e tutti in riga e realizzare quello che definisce ‘il sogno’: una sede dove confrontasri, ricevere i cittadini, progettare le strategie per una nuova politica. “Abbiamo scelto di intitolarla a Enrico Berlinguer, il grande politico di Sinistra che con il suo modo di fare schivo e riservato, così diverso dall’immagine della maggior parte dei politici di oggi, ha impresso un segno indelebile alla storia del nostro Paese, e non solo a Sinistra” esordisce con un po’ di emozione. “Da SEL i cittadini, le donne, gli uomini, i giovani, gli anziani, i precari dei nostri territori si aspettano una buona politica, una politica messa al loro servizio per la ricerca del loro benessere, e della loro felicità, perché, come diceva Berlinguer ‘la lotta per questi obiettivi è una prova che può riempire degnamente una vita’”. Poi passa ad illustrare la Segreteria: “è composta per la maggior parte da persone sotto i 30 anni, fra di noi non ci sono persone che hanno avuto e hanno altre esperienze politiche importanti”. Ne sanno qualcosa i tanti fuoriusciti da diesse e piddì che speravano di ricollocarsi con questo nuovo Partito. Ne sa qualcosa, a quanto si mormora, anche Giampiero Calabresi che, vista la malparata, avrebbe abbandonato l’idea di avvicinarsi a Sel. Non è così invece per un vecchio lupo di mare qual è Agostino Pensa, già segretario ds, che è entrato in Sel (tanto da servire ai tavoli durante la festa serale) ma senza pretendere incarichi. “Siamo nati per rispondere alla richiesta dei cittadini, di promuovere una politica vicina alla vita reale delle persone, e non a un modello politico astratto, autoreferenziale, che dà sempre meno risposte alla comunità, interpretando cioè le esigenze più profonde dei cittadini e anche, perché no, con l’ideale e il desiderio di coltivare nel concreto il sogno di una società più giusta e democratica”. La Massari parla della necessità delle Primarie per la scelta dei sindaci (Benedetti e Reali sono avvisati) e ringrazia “gli amici consiglieri comunali del PD, a partire dal capogruppo, per l’aiuto che ci hanno dato nell’autentificazione delle firme per l’ultimo referendum abolitivo del porcellum”. “Crediamo che oggi in politica occorra più coraggio – conclude la segretaria – coraggio di mobilitarsi, discutere e affrontare anche argomenti scomodi; di denunciare tutto quello che non va, come le infiltrazioni malavitose che ormai con evidenza fanno vedere la loro presenza anche in Umbria”. E qui l’omaggio a Giuseppe Fava: “a che serve vivere se non si ha il coraggio di lottare?“.
Il saluto – prende la parola il sindaco Benedetti che senza mezzi termini annuncia la volontà di rivedere le linee programmatiche di mandato insieme ai dirigenti di Sel: la Giunta dunque apre alla sinistra e non è una cosa da poco. D’altra parte la massiccia presenza di rappresentanti della prima forza politica cittadina sembra annunciare la volontà di guardare più a sinistra che al Terzo polo. Meno impegnativo il discorso di Reali che, di fronte a tanta partecipazione, dichiara una qualche nostalgia dei bei tempi andati: “saluto i tanti compagni ed ex compagni presenti….che bella parola, da noi (nel Pd, n.d.r.) non si usa più. C’è sicuramente bisogno di sinistra, di libertà…anche se auspico che non si demonizzi tutto ciò che di buono è stato costruito in questi anni dal nostro Partito”. Nel corso del suo intervento Paolo Pacifici richiama la politica a ritrovare quella dignità indispensabile per poter trattare con le mani libere le vere questioni della gente. Cita uno dei passi più belli di Calvino: “non c’è notte di luna in cui negli animi malvagi le idee perverse non s’aggroviglino come nidiate di serpenti, e in cui negli animi caritatevoli non sboccino gigli di rinuncia e dedizione” ripete e aggiunge: ” ecco, noi guarderemo ai gigli e terremo lontane le serpi!”. Applausi, calici al cielo, pacche sulle spalle e tanti abbracci. Specie alla affascinante segretaria che non riesce a contenere tutto quell’affetto, a volte anche eccessivo, nei suoi confronti. Certo, la politica locale non è che abbia fin qui regalato fior di figliole, per cui c’è anche da capire quei maschietti che si trovano davanti a tanta bellezza e determinatezza.
La cena – la serata continua nelle stanze dell’Hotel San Carlo. E qui la prima sopresa. A dispetto dell’inaugurazione (e del giorno prefestivo) alla cena si ritrovano in 150, fra cui pezzi dell’imprenditoria e del cooperativismo cittadino, sindacalisti e tanti giovani. C’è aria di festa. Gli esponenti del piddì si ritrovano tutti allo stesso tavolo (Rossi, Proietti, Tosti, Zampa, Luchetti) quasi avessero timore di mescolarsi con gli altri. La cena è semplice ma gustosa. Massari e Pacifici si danno un gran da fare: assegnano le posate, portano i vassoi, versano il vino (eccellente il Rosso di Montefalco della Cantina Baraffa) e sparecchiano. Aiutati da giovani e meno giovani, come nel caso di Pensa. Alla consolle ci sono due draghi delle sere spoletine, Jmmy The Voice e Sandro Stype. Quelli del piddì sembrano farsi trascinare dalla musica e cominciano a muoversi sulla sedia. C’è anche chi, come la Zampa, accenna qualche passo di danza. Rob che neanche alla Festa del Pd si divertono tanto. Pacifici intanto fa il giro dei tavoli: si sofferma con tutti, specie con Brunini che se ne sta con alcuni amici, ben distante da Rossi & Co..
La lotteria – ben 20 i premi messi in palio per la Lotteria di finanziamento, grazie alla generosità di esercizi commerciali, aziende del territorio e dell’artista Graziano Marini. Insieme al pittore (ha donato 6 litografie) c’erano Boutique Zucchero, Salumificio del nera, Boutique Luisa Marini, Oleificio Monini, Tommasino abbigliamento, Belushi, Buccioli autoricambi, Il mio vinaio Trappetti, Trappetti Stefano, Sante Venturi, Prodotti perfetti, e Zeppadoro. Molti dei Premi vanno proprio ad alcuni esponenti del piddì come l’ex consigliere Marco Rosati o l’ex presidente comunale Fabrizio Luchetti. A far incetta però è stata la moglie di Agostino Pensa che, con il marito, aveva acquistato molti ticket: buon sangue non mente. Alle 1.30 è ora di alzare le tende. “Da oggi” assicura la Massari “si comincia a fare sul serio”.
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