Scomparsa Davide Pecorelli, un mistero lungo 6 mesi - Tuttoggi.info

Scomparsa Davide Pecorelli, un mistero lungo 6 mesi

Davide Baccarini

Scomparsa Davide Pecorelli, un mistero lungo 6 mesi

Mar, 06/07/2021 - 12:32

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Il giallo sul Dna "inestraibile" dai resti ossei, i cellulari che squillano ancora, le tesi opposte degli inquirenti italiani e albanesi | Dal 6 gennaio scorso non si hanno ancora notizie dell'imprenditore 45enne

Sei mesi esatti senza la minima notizia di Davide Pecorelli, il 45enne imprenditore di San Giustino scomparso in Albania dallo scorso 6 gennaio, giorno in cui la sua auto noleggiata è stata ritrovata divorata dalle fiamme.

Il giallo sul Dna

Purtroppo l’elemento fondamentale per dare una svolta alle indagini – il risultato del Dna sui pochi resti ossei ritrovati all’interno della Skoda Fabia carbonizzata – non è mai stato rivelato e, anzi, lo scorso aprile, era arrivata pure una doccia gelata: i pochi reperti spediti in Italia dall’Albania sono infatti risultati insufficienti e inutilizzabili per estrarre un qualsiasi profilo genetico. Addirittura non sarebbe stato possibile chiarire se si trattasse di resti umani o animali. Regna tuttora il silenzio sul resto dei reperti che dai Balcani sarebbero dovuti arrivare a Roma per un ulteriore esame.


Giallo Davide Pecorelli, impossibile estrarre Dna da ossa umane. Cellulare squilla a vuoto da mesi


L’assenza del Dna – che potrebbe risolvere il caso – lascia dunque aperto l’interrogativo principale: quello della presenza o meno di Davide Pecorelli all’interno della vettura. E’ il dubbio principale che – aggiunto ai tanti altri misteri di una vicenda ormai destinata a diventare un incredibile “cold case” – non fa coincidere nemmeno le convinzioni degli investigatori albanesi e italiani: i primi, infatti, sono passati dall’ipotesi di suicidio a quella di sequestro di persona e incendio doloso mentre la procura di Perugia e le indagini condotte dal pm Giuseppe Petrazzini hanno sempre seguito la pista dell’omicidio e del traffico internazionale di droga. Non è infatti escluso che Davide Pecorelli possa essere stato coinvolto negli affari della malavita albanese, restando vittima di un regolamento di conti.

Le indagini sul “mondo” di Davide, il mistero della sperduta Puke

Gli inquirenti italiani hanno anche cercato di far luce anche nel “mondo” di Davide Pecorelli, imprenditore molto attivo in diversi settori, da quello dell’estetica (il 28 gennaio è stato sequestrato per fallimento un salone per parrucchieri) fino a quello ricettivo-alberghiero. Le forze dell’ordine, nei mesi scorsi, hanno così perquisito l’hotel di Lama (San Giustino) e l’abitazione dell’uomo, oltre ad aver sentito l’attuale compagna per carpire più informazioni possibile.


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Si è cercato infatti di capire quali affari potesse avere in ballo in Albania, dove Davide era già stato già 5 volte (4 nel 2020 e una nel 2021, in agosto aveva aperto un’attività a Valona) e soprattutto perché abbia voluto soggiornare per tre giorni (il terzo non è mai più tornato in hotel) proprio in una zona montana e sperduta come Puke – “un luogo non certo adatto a fare affari” aveva sentenziato il giornalista locale Artan Hoxha.

Chi ha incontrato Davide Pecorelli?

Sono ancora tante, forse troppe le domande ancora senza risposta, fin dal giorno del suo arrivo a Tirana il 3 gennaio. Pochi appigli anche sulle persone che Davide avrebbe incontrato nel suo breve soggiorno albanese: pure nei giorni trascorsi nella sperduta Puke non avrebbe incontrato nessuno (a testimoniarlo diversi filmati delle telecamere che lo riprendono sempre da solo). L’unico contatto dato per certo sarebbe stato quello con il personale dell’hotel Turizmi, dove ha passato due notti su tre, quelle del 4 e 5 gennaio. Secondo l’albanese Report Tv, Pecorelli avrebbe invece avuto numerosi incontri a Scutari (60 km da Puke), dove la Skoda, secondo la localizzazione del satellite, sarebbe rimasta per diverse ore in un parcheggio, anche se regna ancora il mistero su chi potesse aver visto in quell’occasione.

La testimonianza del contadino

La scomparsa di Davide Pecorelli risale alle 16.15 del 6 gennaio scorso, ora e data dell’ultimo ingresso sul suo Whatsapp. Ed è proprio al giorno dell’Epifania che risalirebbe l’incendio dell’auto, “sul quale – ha detto la giornalista albanese Klodiana Lala – la polizia locale avrebbe potuto essere più trasparente“, visto che nell’immediato non era stata data nemmeno notizia del ritrovamento dei resti umani. Addirittura la notizia della vettura carbonizzata era stata resa pubblica 24 ore dopo il fatto, quando molte ore prima un contadino della zona aveva avvisato le forze dell’ordine dichiarando però “di non aver visto né sentito urlare nessuno all’interno dell’auto in fiamme”.

Cellulare e orologio “sopravvissuti” al rogo, gli squilli a vuoto

Restano forti dubbi anche sul ritrovamento di cellulare e orologio del 45enne, rinvenuti semi integri nell’auto dopo un rogo che sarebbe riuscito – per quanto ne sappiamo – a far rimanere solo il 5% delle ossa di un intero corpo umano. E a proposito di cellulari resta ancora il mistero delle due utenze (numero albanese e italiano) ancora attive di Davide Pecorelli che, fino a qualche mese fa, ancora squillavano a vuoto. Nell’ultimo messaggio inviato ad un amico lo scorso 5 gennaio, inoltre, l’imprenditore aveva scritto di importanti contratti da chiudere tra Valona e Tirana” ma non certo a Scutari, la quale però risulta essere la tappa in cui si sarebbe fermato più a lungo.

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