Sciopero Tpl, scintille con Melasecche e sindacalista espulso dall'Aula VIDEO

Sciopero Tpl, scintille con Melasecche e sindacalista espulso dall’Aula VIDEO

Redazione

Sciopero Tpl, scintille con Melasecche e sindacalista espulso dall’Aula VIDEO

Mar, 23/01/2024 - 11:16

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Presidio davanti alla Regione di Filt Cgil e Faisa Cisal, poi scontro in aula durante la risposta dell'assessore all'interrogazione di Bori

Sul trasporto pubblico locale scintille in Consiglio regionale, alla presenza dei rappresentanti di Filt Cgil e Faisa Cisal, che hanno indetto un nuovo sciopero, con un presidio davanti alla Regione. Il settimo sciopero, per protestare contro la scelta della Regione di “dividere in quattro lotti il trasporto pubblico locale umbro”.

Una presenza in Aula in occasione della risposta all’interrogazione presentata dal consigliere del Pd Tommaso Bori sulla “Relazione di affidamento dei servizi di tpl urbano, extraurbano, di navigazione e mediante impianti fissi meccanizzati. Bacino del trasporto pubblico locale della Regione Umbria”. Un testo nel quale Bori ha evidenziato diverse criticità. Sollecitando la necessità di “un tavolo di concertazione con il coinvolgimento dei sindacati interessati, per modificare la ‘Relazione di affidamento dei servizi di Tpl’, alla vigilia della gara d’appalto per l’assegnazione”. Criticità che generano preoccupazioni per gli utenti, soprattutto in alcune aree, ma anche per i lavoratori. Rispetto a questi ultimi, Bori ha detto: “Appare preoccupante che non si specifichi la destinazione del personale in esubero nel periodo non scolastico. Non si fa cenno ai lavoratori ‘non idonei’ che per età, malattia o cause similari, rischiano di essere ricollocati nel trasferimento ad altri datori di lavoro. Dai numeri dei mezzi obbligatori a quelli attualmente disponibili dei mezzi, emerge una evidente riduzione degli autobus (attualmente 670 contro i 571 della flotta indispensabile) con conseguente contrazione del servizio e delle scorte dal 25 per cento al 15 addizionale. Serve un impegno per la continuità dell’occupazione in favore di tutti i lavoratori già
impiegati dall’impresa uscente e serve un impegno anche per le aziende umbre, che appaiono penalizzate”.

Nella sua risposta l’assessore Melasecche ha parlato apertamente di “attacchi concentrici da parte di due sindacati” a fini elettoralistici, che il Pd sta cavalcando. Con una battaglia giudicata di “retroguardia”.

Ritenendo ingiusto che l’astensione dal lavoro anche di soli pochi dipendenti possa bloccare servizi come il Minimetrò o la navigazione verso le isole del lago Trasimeno.

A quel punto i lavoratori presenti in aula hanno rumoreggiato e un rappresentante della Filt Cgil ha urlato dalla tribunetta verso l’assessore Melasecche che il sindacato non è il Pd, chiedendo rispetto per i lavoratori. Melasecche a sua volta ha tuonato contro il sindacalista, alzandosi come per lasciare l’aula, sino a quando il presidente Squarta non ha fatto allontanare il rappresentante della Filt Cgil, con l’intervento dei messi.

Il tempo di riprendere la seduta e nuove scintille, questa volta tra Melasecche e Bori, che si sono accusati reciprocamente di mancanza di rispetto.

L’assessore ha quindi ripreso il suo discorso: “Non esiste il rischio di creare una discriminazione tra territori. Il bando di gara non è ancora stato pubblicato e quindi non si capisce come se ne possa contestare il contenuto. La scelta dei 4 lotti segue le indicazioni comunitarie ed il codice degli appalti. Non ci sarà un taglio di 13 milioni di euro mentre ci sarà una indicizzazione al tasso di inflazione programmata. Il riferimento alla riduzione del costo complessivo del personale con blocco del turn over è del tutto ragionevole nella eventualità che si registri un esubero di personale. Tutto questo per evitare che si crei altro debito”. Melasecche ha quindi ribadito “non ci saranno licenziamenti”.

Quanto alla scelta dei quattro lotti, per Bori si tratta di un errore politico, mentre per Melasecche è imposta dalle norme.

Ma al di là dello scontro in Aula, le due sigle sindacali ribadiscono i propri timori. “Oggi – scrivono in una nota al termine della seduta – l’assessore regionale ai Trasporti Enrico Melasecche è uscito allo scoperto confermando quello che come organizzazioni sindacali diciamo da tempo: la nuova gara su quattro lotti per il trasporto pubblico locale dell’Umbria potrà causare un taglio dell’attuale personale del Tpl. L’assessore ha parlato di 50-100 lavoratori che se non dovessero servire saranno sacrificati, per non continuare ad indebitare la Regione”. Per Filt Cgil e Faisa Cisal le preoccupazioni che sono alla base di una lunga mobilitazione, che “non ha trovato mai ascolto da parte della Regione”, sono non solo confermate, ma amplificate. 

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