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Rifiuti nei cementifici, Zaffini ripropone mozione dopo intervento del ministro Clini su Cdr

Redazione

Rifiuti nei cementifici, Zaffini ripropone mozione dopo intervento del ministro Clini su Cdr

Lun, 16/04/2012 - 11:43

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Torna per l'ennesima volta al vaglio del consiglio regionale umbro la proposta di incenerire i rifiuti all'interno dei forni dei tre cementifici di Spoleto (uno) e Gubbio (due). A sollevare nuovamente il dibattito su un tema più volte respinto dalla maggioranza, è stato oggi il consigliere regionale di Fare Italia, Franco Zaffini,che ha presentato una mozione per la riapertura della discussione sul Piano regionale.

“L’unico modo per sviluppare in maniera organica una politica proficua sulla chiusura del ciclo”, secondo Zaffini, è “abbandonare definitivamente l’idea di realizzare un termovalorizzatore nel territorio perugino e ad avviare immediatamente la concertazione con i gruppi industriali, proprietari degli impianti già esistenti, affinché nei cementifici dell’Umbria si possa utilizzare combustibile solido secondario (Css), con l’obbligo di una preventiva e rigorosa messa a norma degli impianti e di un altrettanto rigoroso protocollo procedurale di produzione del Css”.

“Prima che nei cementifici dell’Umbria si utilizzi combustibile derivato da rifiuti (ieri Cdr, oggi Css) proveniente da altre regioni, risulta urgente e necessario riaprire il dibattito sul nostro piano regionale dei rifiuti”, ha commentato il consigliere regionale, facendo riferimento ad alcune dichiarazioni riportate dalla stampa azionale e locale del ministro dell’Ambiente Clini che ha anticipato la decisione del Governo di “sottrarre l’utilizzo industriale del rifiuto dal normale ciclo di gestione e quindi dalla sfera di competenza delle Regioni”.

Secondo Zaffini, nella nuova impostazione “il Cdr non è più rifiuto, ma ‘combustibile secondario’ e potrà, come tale, essere liberamente utilizzato come fonte di energia termica in ogni processo industriale”.

Per Zaffini “è inutile nascondere che il termovalorizzatore in Umbria non si farà mai e che costituirebbe, peraltro un ulteriore inutile dispendio di danaro pubblico sia per il Comune di Perugia che per la Regione, la quale, a sua volta, persevera in un atteggiamento colpevolmente dilatorio continuando a conferire in discariche straripanti. Dal punto di vista tecnico ambientale – prosegue – è anche un bene che l’inceneritore non veda la luce perché, esistendo sul nostro territorio già tre camini, quelli dei cementifici appunto, che ‘pompano’ in atmosfera CO2, un nuovo impianto risulterebbe altamente impattante in termini aggiuntivi di inquinamento oltre che, come detto, estremamente dispendioso nella sua realizzazione”.

Secondo Zaffini per riprogrammare la politica sui rifiuti occorre “riportare Gubbio dentro la regolamentazione regionale, annullando il protocollo ‘Goracci–Lorenzetti’ con cui si escludeva la possibilità di utilizzare il Cdr di qualità negli impianti della città dei Ceri. Non è tollerabile – dice ancora l'esponente del centrodestra – che, sul versante eugubino, esista una porzione di territorio regionale sottratta, per accordi meramente politici, alla regolamentazione generale, mentre, sul versante spoletino, la Cementir non si preoccupi di ammodernare ed rendere efficiente un impianto obsoleto e fatiscente. La famiglia Caltagirone proprietaria dell’impianto – spiega – sfrutta infatti il territorio senza reinvestire sullo stesso (si pensi allo strozzamento messo in atto nei confronti dei trasportatori tenuti a tariffe vecchie di anni), godendo dell’incapacità della politica regionale e comunale di farsi interlocutore per la tutela degli interessi collettivi”.

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