Incontro in Regione con rappresentanti di Comune ed aziende, raggiunto l'accordo sull'assetto di alcune cave di Poreta
L’impianto tritura-macerie in corso di realizzazione a Poreta sarà spostato. Mentre ci sono novità anche per altre cave situate a ridosso della frazione di Spoleto. Compresa quella del cosiddetto “ipposcandalo”, l’enorme “buca” abbandonata in cui sarebbe dovuto sorgere, ormai oltre 20 anni fa, un ippodromo.
L’annuncio arriva dalla Regione Umbria, con la presidente Donatella Tesei che ha convocato ieri (proprio mentre il Tar rigettava la richiesta di sospensiva sull’impianto produttivo) un incontro sul tema, alla presenza dei suoi uffici tecnici, i rappresentanti del Comune di Spoleto ed i titolari di due delle cave della zona. Presenti, infatti, i responsabili dell’azienda Marcucci srl, titolare della concessione Cava Poreta, e dell’azienda Viridis, proprietaria di una ex cava situata in un sito più distante dal centro abitato, anch’essa da riambientare mediante la colmatura di un ampio scavo e dove è stato autorizzato dalla Regione a marzo scorso un mega impianto fotovoltaico.
“Durante l’incontro – viene evidenziato – è emersa una soluzione condivisa che prevede lo spostamento dell’impianto di triturazione lontano dalle abitazioni e la colmatura di entrambe le cave con vantaggi per l’ambiente ed il paesaggio”. L’impianto tritura-macerie del sisma, dunque, non sorgerà più dove sono attualmente in corso i lavori, nella zona più a ridosso del borgo storico di Poreta e di alcune attività agricole e turistiche, ma in un’altra più distante, verso il cimitero di San Giacomo e la superstrada Flaminia. Dove appunto dovrebbe sorgere il parco fotovoltaico.
“Un ringraziamento da parte della Regione – si legge nella nota di Palazzo Donini – va alla ditta Marcucci che si è dimostrata sensibile alle problematiche sollevate dalla popolazione e all’impresa Viridis che metterà a disposizione i propri terreni affinché si possa divenire a questa soluzione ambientalmente compatibile. La sintesi tra le varie esigenze è frutto del nuovo approccio della Regione Umbria che cerca di coniugare le esigenze delle imprese con quelle dei cittadini, dell’ambiente e del paesaggio. Approccio che segna un importante cambio di passo”. Ora gli uffici sono all’opera al fine di velocizzare le pratiche amministrative cosicché, nell’arco di 5 o 6 mesi al massimo, si potrà dare inizio ai lavori di riambientazione.
Dal canto suo il Comune di Spoleto si è assunto l’onere di impegnarsi a riqualificare anche l’area dell’ex ippodromo, così da migliorare ancora di più il paesaggio, per realizzarvi un progetto di comunità energetica alimentato da fonti di energia rinnovabile in linea con la strategia di sviluppo sostenibile approvata dalla Regione Umbria. L’amministrazione comunale guidata da Andrea Sisti, infatti, sta lavorando da tempo alla realizzazione di una Cer (comunità energetica rinnovabile) che possa essere finanziata con fondi europei.
(modificato alle 13.40)