PIANO COMMERCIO A SPOLETO: SILVESTRI (UDC) "DA NOI DOTAZIONE STRUTTURE INFERIORI A QUELLE DI ALTRE CITTA' ANCHE PIU' PICCOLE" - Tuttoggi.info

PIANO COMMERCIO A SPOLETO: SILVESTRI (UDC) “DA NOI DOTAZIONE STRUTTURE INFERIORI A QUELLE DI ALTRE CITTA' ANCHE PIU' PICCOLE”

Redazione

PIANO COMMERCIO A SPOLETO: SILVESTRI (UDC) “DA NOI DOTAZIONE STRUTTURE INFERIORI A QUELLE DI ALTRE CITTA' ANCHE PIU' PICCOLE”

Mar, 08/07/2008 - 10:54

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Iniziano le prime reazioni politiche circa gli indirizzi del nuovo Piano del Commercio voluto dall'Amministrazione Comunale, a breve distanza dal precedente piano che risaliva al 2004.

Ospitiamo una nota del Capogruppo UDC in Consiglio Comunale, Pina Silvestri, che analizza nel dettaglio il dato locale in rapporto alle dinamiche nazionali.

“Per esaminare il Piano delle Medie strutture di vendita, ritengo sia necessario analizzare prioritariamente alcuni dati.

Prima di tutto quelli forniti dalla Confcommercio relativi ai consumi nel mese di maggio che sono diminuiti del 2,7% rispetto a maggio 2007, mentre nel periodo Gennaio-Maggio hanno fatto registrare un calo del 1,9% rispetto sempre al 2007. I minori consumi si sono avuti nel settore dell' auto ( -13,5%), del cinema, libri, beni e servizi ricreativi ( -4,9%), ma l'insostenibilità delle spese necessarie per le famiglie è evidenziata anche dalla riduzione dei consumi del 3,3% nel settore alimentare dove, per altro, i prezzi hanno fatto registrare aumenti del 5%.

Tutto questo ha indotto gli esperti a parlare di crisi strutturale, stagflazione, emergenza sociale alle quali devono essere date risposte immediate ed incisive.

Altri dati che dobbiamo tenere in considerazione sono quelli che ci vengono proposti nella relazione allegata al Piano che fotografa, con molta precisione, la realtà cittadina nel settore commerciale.

Spoleto è una città con una popolazione che cresce con molta lentezza.

Preoccupante soprattutto la situazione del centro storico che, insieme alla fascia limitrofa allo stesso centro, registra una densità di popolazione inferiore alla media, rispettivamente 83,67 e 95,22, mentre si evidenzia una crescita delle frazioni in modo particolare Maiano (112,35), San Giacomo e san Giovanni di Baiano( 106). Situazione contraria per l'indice di invecchiamento pari a 29,6 al centro, 28,2 nella fascia limitrofa, ma solo 21,6 a Maiano, 22,3 a San Giacomo, San Giovanni di Baiano. Inoltre al centro vive una popolazione oltre gli 80 anni per 11,5%, il 9,2% è nella fascia limitrofa; molto minore la percentuale nelle frazioni: 5,9% a Maiano; anche San Giovanni di Baiano è al di sotto della media con il7,9%.

Anni di incuria, di carenza di programmi di intervento e adeguate risorse, hanno prodotto un progressivo spopolamento del Centro storico. Gli alti costi delle abitazioni, la carenza di alcuni servizi, il maggior costo di altri, hanno costretto molti giovani ad abbandonare il centro verso zone a costi più contenuti.

Il risultato è stato un progressivo degrado, un peggioramento della situazione ambientale, della qualità della vita che ha determinato un costante abbandono e un logoramento del tessuto urbano.

Con la ristrutturazione di molti edifici, pubblici e privati, per alcuni già terminata, per altri in corso d'opera, dovrebbe realizzarsi una inversione di tendenza. C'è da sperare che il Centro Storico possa recuperare la sua originale dimensione di centro amministrativo-direzionale, luogo di residenza, di lavoro, luogo di relazioni economiche, di cultura, di divertimento e di rapporti sociali, polo di attrazione anche per gli acquisti, valorizzando gli spazi esistenti e quelli che con il nuovo Piano Regolatore si renderanno fruibili.

Per questo riteniamo che vadano potenziati i negozi che si potrebbero definire “storici” e che rappresentano una tradizione e un punto di riferimento per gli spoletini, e giudichiamo positivamente la possibilità di realizzare una nuova struttura di medie dimensioni anche nel centro storico, in modo da venire incontro alle esigenze di una popolazione anziana, con problemi di spostamenti anche per gli acquisti; per aumentare l'offerta e quindi avere una potenziale maggiore capacità di attrattiva.

Nel Piano Commercio del 2004 si denunciava una mobilità per gli acquisti: il 30% degli spoletini preferiva andare fuori città. Ritengo che oggi la situazione sia modificata, soprattutto nel settore alimentare, ma è ancora necessario un maggiore spirito imprenditoriale, evitare di cadere nella difesa corporativistica dell'esistente per puntare verso il futuro.

Soprattutto si deve vincere la sfida delle città vicine attraverso il miglioramento del rapporto qualità/prezzo, una maggiore varietà nell'offerta, un allineamento dei prezzi con quelli delle città vicine e concorrenti.

Solo così potranno essere utilizzate al meglio tutte le opportunità offerte da un centro che ha le caratteristiche di centro commerciale naturale.

Questo non vuol dire penalizzare le frazioni, soprattutto perché centro e periferia hanno vocazioni commerciali diverse che non entrano in concorrenza.

E' su questo che il Piano deve puntare se vuole guardare al futuro e non appiattirsi sul presente. Tenuto infatti presente che la nostra città, anche per miopia delle diverse amministrazioni, non è riuscita a realizzare un centro commerciale di grandi dimensioni che richiami anche acquirenti dall'esterno, si potrebbe ipotizzare la realizzazione di una “cittadella degli acquisti”, con spazi di vendita, giardini, ristoranti, multisale ecc, che si protenda verso la Valnerina e le Marche che potrebbe rappresentare una grande occasione di sviluppo per le imprese commerciali locali, ma anche richiamare grandi produttori di fama internazionale.

Il Centro deve recuperare invece alcune sue caratteristiche come quella del mercato.

Una recentissima indagine della Coldiretti ha evidenziato che le vendite agricole dirette, cioè acquisti direttamente dal produttore, ammontano a 2,5 miliardi di Euro.

Dal 2001 la crescita è stata del 48%, e sono 57.300 le aziende che vendono direttamente i loro prodotti. Se consideriamo che la spesa media per famiglia per acquisti alimentari è di 467 €, 238 (51%) vanno al commercio e ai servizi, 140 € (30%) alle industrie alimentari, solo 89 (19%) alle imprese agricole. Acquistare direttamente dai produttori comporterebbe per le famiglie un risparmio fino al 60% .

Ripristinare, in qualche piazza del centro, meglio ancora nel vecchio mattatoio che si spera possa essere presto ristrutturato, un mercato per la vendita diretta di prodotti agricoli, caseari, ecc, ma anche artigianali, potrebbe rappresentare un importante aiuto per le famiglie e le aziende produttrici, ma anche una nuova attrattiva per il centro stesso.

Spoleto ha una dotazione di strutture commerciali inferiore a quella di altre città anche più piccole.

La possibilità espressa dal Piano, che non rappresenta un obbligo a fare, deve essere considerata una potenzialità per determinare condizioni più favorevoli per rendere più incisiva la vocazione commerciale della nostra città, per far crescere lo spirito imprenditoriale degli operatori cittadini e offrire opportunità a tutti coloro che volessero investire nel nostro comune.”

Pina Silvestri Capogruppo UDC


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