Pediatria, sale d'attesa nuove grazie al Leo club Spoleto - Tuttoggi.info

Pediatria, sale d’attesa nuove grazie al Leo club Spoleto

Sara Fratepietro

Pediatria, sale d’attesa nuove grazie al Leo club Spoleto

Donati nuovi arredi per i bambini al reparto di pediatria dell'ospedale ed al servizio distrettuale di neuropsichiatria infantile
Lun, 07/12/2015 - 00:25

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Visite mediche pediatriche più felici da oggi in poi a Spoleto per i bambini grazie alle due nuove sale d’attesa a loro dedicate nel reparto di pediatria dell’Ospedale e nel servizio di neuropsichiatria infantile situato al San Carlo. A donare arredi, giochi e libri sono stati i ragazzi del Leo club Spoleto, il sodalizio giovanile dei Lions, nell’ambito di un ‘service’ nazionale denominato “Leo for children“.

La presentazione – Gli spazi rinnovati sia nel San Matteo degli Infermi che nel complesso di San Carlo, che ospita i servizi del distretto sanitario, sono stati presentati durante un incontro a cui hanno preso parte il direttore sanitario dell’Ospedale Luca Sapori, il primario di pediatria Antonio Niccoli, la caposala Stefania De Santis, numerosi rappresentanti del Leo club capitanati dalla presidente Giulia Santi e dalla past president Federica Betti, la presidente del Lions club Spoleto Letizia Angelini Paroli ed i membri di quest’ultimo sodalizio Alceo Mancini e Luisa Angelini Paroli. L’appuntamento è servito anche a fare il punto sull’importante attività svolta dal reparto ospedaliero e dal servizio distrettuale, attività di eccellenza probabilmente poco conosciuta.

I numeri – Ad illustrare i numeri è stato il direttore sanitario Sapori. “Il tasso dei ricoveri dei bambini – ha spiegato – è relativamente basso rispetto a quello degli adulti, fortunatamente. Nei primi 9 mesi del 2015 ci sono stati 308 bambini ricoverati nel nostro ospedale, di cui 185 in degenza ordinaria e 120 in day hospital. La degenza media è di  2 giorni, con un percorso offerto molto valido. Nel 2014 ci sono state 2.257 visite pediatriche per accesso al pronto soccorso, oltre visite programmate“. Tra queste, oltre alle visite di tipo allergico e quelle rivolte ai nuovi nati del San Matteo degli Infermi, sono state effettuate in un anno 700 visite della bronopneumologia pediatrica e circa 650 spirometrie. Il giovedì, poi, il reparto ospita una seduta operatoria che vede utenti da tutta la regione. “Quanto ai servizi distrettuali – ha aggiunto Sapori – nel 2014 ci sono state oltre 2.000 visite neuropsichiatriche, altrettante attività dei fisioterapisti e 4.100 incontri con i logopedisti, servizio quest’ultimo che ci vede come uno dei centri meglio organizzati dell’Umbria“.

Il primario –Il percorso offerto dalla nostra pediatria – ha osservato il primario del reparto, il dottor Niccoli – è vincente. Ci siamo specializzati per ridurre la medicalizzazione delle procedure: un prelievo venoso o una flebo per un bambino sono già un problema, i più piccoli hanno un ricordo del dolore come evento negativo. Per questo da 15 anni ad esempio applichiamo una crema anestetica per tutti i bambini in caso di prelievi, può sembrare una banalità ma non lo è. Il nostro, poi, è stato il primo reparto in Umbria a veder disegnati tutti i muri per renderlo un ambiente più accogliente e meno traumatizzante per i più piccoli. Qui ci sono tante cose che facciamo noi e gli altri non fanno“. Come ad esempio la saturimetria notturna continuativa, vale a dire il monitoraggio delle apnee notturne, test che viene fatto unicamente a Spoleto per tutta la regione e che vede pazienti anche da altre parti del centro Italia, bassa Toscana  in primis.

Il progetto prosegue – I giochi e gli arredi donati a favore dei più piccoli non sono la fine di un percorso, anzi. Il Leo club tornerà in piazza (della Libertà) il 13 dicembre per vendere dei piccoli pandori, il cui ricavato andrà sempre per finanziare progetti rivolti ai bambini, come hanno spiegato Federica Betti e Giulia Santi. Soddisfatta la presidente dei Lions, Letizia Paroli: “i giovani Leo sono l’orgolio della nostra associazione, questi ragazzi dedicano il loro tempo libero per promuovere iniziative di raccolta fondi, ma fanno anche tanto altro“.

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