Il 2016 è stato un anno di transizione per l’Azienda ospedaliera di Terni che, dopo una prima fase dedicata alla risoluzione prioritaria di alcune criticità, ha continuato a portare avanti importanti lavori di riqualificazione strutturale e di potenziamento tecnologico, avviando anche una importante e necessaria riorganizzazione per razionalizzare e ridefinire i percorsi di cura dei pazienti all’interno dell’ospedale e favorire l’uso corretto delle risorse”. Così il direttore generale del Santa Maria di Terni, Maurizio Dal Maso, ha aperto la conferenza stampa di fine anno sui dati di attività e lo stato del programma dei lavori in corso all’ospedale.
“Un 2016 che chiude con un equilibrio di bilancio – ha aggiunto Dal Maso – riscontrando un aumento del valore della produzione, che si attesta sui 190 milioni di euro contro gli stessi costi di produzione dell’anno scorso (quasi 184 milioni), un incremento del peso della casistica trattata sempre più di medio-alta complessità e un aumento medio del volume dei ricoveri extraregionali al 22% della casistica trattata”. Il direttore generale ha poi annunciato che “sono stati già banditi i concorsi per i direttori delle strutture complesse di Ortopedia, Oculistica, Radiologia, Pediatria, Nefrologia e Laboratorio analisi, con presa di servizio dei primi tre a luglio prossimo”. Poi sarà la volta della Maxillo-facciale, della Farmacia, della Endocrinologia e della Uroginecologia universitaria. Per quanto riguarda il necessario potenziamento della dotazione organica, sulla base di una stima del fabbisogno del personale relativo al mantenimento degli standard attuali e alla gestione di servizi di recente istituzione o potenziamento (Discharge Room, PET, U.G.C.A., Neurologia Stroke Unit, Geriatria, Oncoematologia, Rianimazione, Trasfusionale, Risonanza magnetica), tra gli obiettivi per il 2017 c’è l’incremento di circa 50 unità tra infermieri, ostetriche, O.S.S. e tecnici.
In merito alla criticità legata alla popolazione anziana e ai letti soprannumerari, il direttore sanitario Sandro Fratini ha sottolineato: “I 24 posti letto in lungo degenza stanno funzionando bene, ma non sono sufficienti per superare la criticità dei letti nei corridoi, quindi sperimenteremo a breve ulteriori soluzioni organizzative. Intanto, l’avvio di un nuovo modello di utilizzo delle sale operatorie ci sta consentendo di programmare meglio gli interventi, aumentare l’attività chirurgica e ridurre le i tempi di attesa, attraverso il sistema informatizzato delle liste. E la spinta sulla informatizzazione riguarda anche tutti i reparti di degenza, che entro i primi mesi dell’anno utilizzeranno la cartella digitale e il sistema di riconoscimento del paziente per la somministrazione della terapia. Inoltre, dopo l’attivazione del servizio di riabilitazione intensiva e l’integrazione delle urologie nel polo Urologico, è stata completata una rete di 50 elettocardiografi, tutti collegati con la cardiologia, che consente l’invio on line degli esami Ecg da/a tutti i reparti e servizi dell’ospedale. Sostituita la diagnostica del Pronto Soccorso, ora abbiamo iniziato a lavorare anche per la sua riorganizzazione in vista dell’ampliamento e sono state avviate procedure per dotare l’ospedale di una sala operatoria ibrida, indispensabile per rimanere in linea con le procedure interventistiche innovative che stanno rivoluzionando la medicina”.
Sullo stato dei lavori strutturali e tecnologici è intervenuto il direttore amministrativo: “In questo anno – ha detto Riccardo Brugnetta – sono stati realizzati quasi il 50% degli interventi programmati. Entrato a regime a settembre scorso il reparto di Riabilitazione intensiva neurologica per i pazienti affetti da esiti di gravi cerebro lesioni, ora è in fase di collaudo finale la struttura di Nefrologia e Dialisi, dove sono stati effettuati lavori di ristrutturazione ed ampliamento (compresa la realizzazione di un impianto per la produzione e la distribuzione di acqua), ed è operativa la nuova Radioterapia (bunker, acceleratore e tac simulatore). Entrambe le strutture saranno ufficialmente inaugurate nel corso del mese di gennaio. A settembre, intanto, sono iniziati anche i lavori per il trasferimento dei servizi di Diagnostica per immagini e Radiologia (che entro la fine del 2017 è previsto si sposteranno tutti al piano -2, semplificando ad utenti ed operatori i percorsi all’interno dell’ospedale), per la Medicina Nucleare in continuità con la PET-TAC (fine lavori prevista nel primo trimestre del 2018), e altri lavori di ristrutturazione di alcuni servizi del presidio ospedaliero per i quali l’Azienda è in attesa di un parere dalla Usl Umbria 2. Inoltre, sono in corso le procedure di gara per la sala ibrida e il trasferimento degli ambulatori di Endoscopia digestiva al primo piano dell’ospedale, che faranno recuperare spazi al Pronto Soccorso, migliorando tempi di attesa e accoglienza. In programma anche l’ampliamento del reparto di Oncologia (grazie alla donazione della Fondazione CARIT) per i quali è in corso di attivazione la gara per la progettazione, interventi nell’ambito della diagnostica energetica e ulteriori lavori di adeguamento impianti ai fini della sicurezza antincendio”.
Gli investimenti in attrezzature del 2016 (per il Pronto Soccorso, il blocco operatorio, l’Anatomia patologica, Ostetricia e ginecologia, Anestesia e rianimazione, Endoscopia digestiva, Chirurgia della mano e Pediatria/TIN e altre strutture) ammontano a 3,2 milioni di euro, di cui circa la metà già acquisiti e per la restante parte sono in corso le procedure di gara (forniture per la sala operatoria ibrida, litotritore per l’ambulatorio urologico donato dalla Fondazione CARIT, colonna videolaparoscopica in 3D per il blocco operatorio…), mentre più di 900mila euro sono stati riservati ai servizi informatici e di archiviazione e gestione della documentazione sanitaria.