E’ stato inaugurato oggi (venerdì 1 marzo), all’ospedale di Città di Castello, un nuovo acceleratore lineare di ultima generazione a servizio della Radioterapia oncologica. Erano presenti all’appuntamento Andrea Casciari, direttore generale Usl Umbria 1, Luciano Bacchetta, sindaco di Città di Castello, Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, Luca Barberini, assessore regionale alla Salute, Silvio Pasqui, direttore dell’Ospedale di Città di Castello, e Marina Alessandro, responsabile della Radioterapia aziendale.
Il nuovo acceleratore installato (Vitalbeam, di Varian), che ha comportato un investimento di 2 milioni e 200 mila euro, garantirà prestazioni di alto livello in termini di qualità e produttività e consentirà di migliorare la precisione dell’erogazione della terapia con conseguente riduzione della tossicità acuta e a lungo termine. Insieme all’acceleratore è stato inoltre acquisito un sistema completo per la gestione informatizzata di tutto il processo radioterapico.
“L’acquisto dell’acceleratore lineare – ha sottolineato Casciari – è l’ultimo di una serie di investimenti che ho fortemente voluto dall’inizio del mio mandato. Dal 2016 ad oggi, per il potenziamento del presidio di Città di Castello, abbiamo acquisito oltre 60 tra apparecchiature, strumentazioni e dispositivi tecnologici, per un importo complessivo di 5 milioni e 751 mila euro. Voglio ringraziare tutte le associazioni del territorio, per la preziosa collaborazione, e in particolare l’Associazione Altotevere Contro il Cancro per due progetti strettamente connessi all’inaugurazione odierna: una donazione di oltre 40 mila euro per la sistemazione degli spazi adiacenti al nuovo Acceleratore e il secondo l’ampliamento e la ristrutturazione dell’intera area degli ambulatori di Oncologia e radioterapia, con un’altra donazione di 50 mila euro, a cui vanno aggiunti 100 mila euro messi a disposizione dal Comune di Città di Castello”.
“La Radioterapia Oncologica di Città di Castello serve un bacino di utenza di circa 507.000 abitanti – ha ricordato Marina Alessandro – e dal 2013 al 2018 ha trattato 3.731 pazienti di cui un 15% da fuori regione, in particolare da Marche (359) e Toscana (192), ma anche da Lazio (21), Calabria, Puglia, Veneto e Piemonte”.
“Questa ulteriore innovazione tecnologica, a servizio del territorio dell’Alto Tevere e non solo – ha detto Barberini – potenzia il settore delle terapie contro i tumori ed è la testimonianza di una sanità umbra che non si ferma mai, migliora, offre prestazioni di qualità e raggiunge risultati importanti, grazie a un grande lavoro di squadra tra istituzioni, operatori sanitari e realtà associative. L’ospedale di Città di Castello, inserito nella rete regionale delle Breast unit, con numeri e risultati importanti, ha e continuerà ad avere un ruolo strategico nella rete emergenza urgenza e nel futuro della sanità umbra, come ribadito nel nuovo Piano sanitario regionale che stiamo definendo in questi giorni”.
Barberini, salutando i rappresentanti dell’Associazione Altotevere Contro il Cancro di Città di Castello, che compie trent’anni di attività, ha anche annunciato che nel nuovo Piano sanitario regionale verrà prevista una ‘Consulta permanente del volontariato’, per sottolineare la collaborazione, l’impegno, il contributo e il ruolo strategico esercitati dalle realtà associative nella sanità umbra.