Quindici campioni di dna. E’ questo il numero dei profili genetici che gli esperti stanno confrontando con il materiale biologico trovato sul corpo di Katia Dell’Omarino. Ma qualcosa non torna. Nessuno dei campioni confrontati sarebbe rispondente. Nessun esito insomma, non c’è rispondenza tra le tracce e i soggetti accostati a queste. Il giallo sulla morte della donna uccisa nella notte tra l’11 e il 12 luglio si infittisce. Ma le indagini vanno avanti e quella scientifica sarà la prova su cui puntare una volta che quei profili combaceranno stringendo il cerchio dei sospetti.
Ora mentre gli amici e parenti pensano ad una fiaccolata per ricordare Katia ad un mese dal suo omicidio, c’è ancora un assassino senza volto, chiamato “ignoto 1” nel fascicolo dei genetisti che cercano di dargli un nome e al quale gli inquirenti stanno dando la caccia. Ma finora proprio gli elementi da cui ci si attendeva la soluzione del caso e quelle certezze per trovare colui che con forza e violenza si è accanito sulla donna di Sansepolcro, picchiandola a mani nude per poi finirla con due colpi alla testa sferrato con un arnese mai ritrovato, non hanno dato gli esiti sperati. Dna e tabulati telefonici non hanno ancora restituito un nome.