La donna ha temuto che le fosse stata clonata la carta ma in realtà le operazioni erano state fatte dal fidanzato, anch'esso in possesso del pin | La denuncia in Questura è stata ritirata
Aveva constatato problemi di liquidità al momento di andare a pagare con la sua carta di credito e, temendo che fosse stata clonata, si era rivolta alla Polizia. È quanto accaduto alla titolare di un esercizio commerciale di Perugia che, al momento di saldare il conto al ristorante, si è vista rifiutata la transazione per mancanza di disponibilità di denaro.
La donna, interdetta, ha prima pensato ad un errore di lettura ma è rimasta sorpresa quando l’episodio, a distanza di qualche giorno, si è ripetuto. A quel punto si è rivolta al servizio clienti della propria banca apprendendo che la carta era stata utilizzata per un prelievo dallo sportello bancomat per un totale di 1427 euro.
Rivoltasi alla Polizia la vittima ha spiegato di avere avuto la carta sempre nella propria disponibilità, custodita all’interno della borsa. Gli agenti hanno quindi immediatamente avviato le prime indagini per cercare di risalire all’autore del prelievo. Dopo qualche giorno, però, la signora si è ripresentata in Questura riferendo agli operatori di aver risolto il “caso”: ha infatti raccontato che quei prelievi erano stati fatti dal compagno, anch’esso in possesso del codice pin della carta. La donna ha così ritirato la querela.