Obesity day, in Umbria quattro persone su dieci sono sovrappeso / I valori nella media italiana / Lo studio dell'Usl 1 - Tuttoggi.info

Obesity day, in Umbria quattro persone su dieci sono sovrappeso / I valori nella media italiana / Lo studio dell'Usl 1

Redazione

Obesity day, in Umbria quattro persone su dieci sono sovrappeso / I valori nella media italiana / Lo studio dell'Usl 1

Mer, 09/10/2013 - 17:02

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In occasione dell’Obesity Day, la giornata nazionale di sensibilizzazione su sovrappeso e salute, l’Azienda Usl Umbria 1 ha comunicato i più recenti dati epidemiologici relativi alla diffusione nella popolazione delle condizioni di soprappeso e di obesità, avvalendosi degli aggiornamenti offerti dal sistema di sorveglianza PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Carla Bietta, responsabile del servizio di epidemiologia della USL Umbria 1, ha illustrato la situazione dell’eccesso di peso (sovrappeso e obesità), uno dei principali fattori che incide sull'aumento delle malattie croniche non trasmissibili.

La dimensione del problema – Secondo i dati 2012, nell’Azienda USL Umbria 1 il 34% degli adulti tra i 18 ed i 69 anni risulta in sovrappeso e l'11% obeso: complessivamente, quindi, oltre quattro persone su dieci risultano essere in eccesso ponderale. Questi valori sono nella media italiana. Sovrappeso e obesità aumentano all'aumentare dell'età, sono più frequenti negli uomini, tra le persone con più bassi livelli di istruzione ed economicamente più svantaggiate. Le persone in sovrappeso od obese hanno profili di salute più critici di quelli della popolazione generale: infatti circa il 30% riferisce di essere iperteso e di avere il colesterolo alto, circa 1 su 10 riferisce una diagnosi di diabete, il 2% riporta di aver avuto un infarto del miocardio e l’11% di avere una malattia respiratoria cronica.

L'attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità. Uno stile di vita sedentario contribuisce invece allo sviluppo di diverse malattie croniche, in particolare quelle cardiovascolari. Sempre secondo i dati 2012 del sistema PASSI si stima che circa un terzo degli adulti tra i 18 e i 69 anni abbia uno stile di vita attivo in quanto pratica l'attività fisica raccomandata oppure svolge un'attività lavorativa pesante dal punto di vista fisico. Circa la metà degli adulti pratica invece attività fisica meno di quanto raccomandato; si può pertanto considerare parzialmente attiva, mentre un quinto degli adulti è sedentario. Nel territorio dell’Azienda USL Umbria 1, così come in Umbria, la percentuale di sedentari è significativamente inferiore alla media italiana. Nel tempo si può osservare inoltre una costante tendenza, seppur non significativa, alla diminuzione. La sedentarietà cresce con l'età, è più diffusa tra le donne, tra le persone con basso livello di istruzione e con maggiori difficoltà economiche.

I consigli alla popolazione generale – Circa un terzo delle persone dichiara che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sull'attività fisica praticata e riferisce di aver ricevuto il consiglio di praticare attività fisica regolarmente. Circa la metà di coloro che sono in eccesso ponderale riferisce di aver ricevuto il consiglio di perdere peso; minore è la percentuale di coloro che hanno ricevuto il consiglio di praticare attività fisica. L’attenzione degli operatori sanitari è rivolta maggiormente alle persone obese e in minor misura a coloro che sono in sovrappeso.

Cosa si sta facendo nella USL Umbria 1 – Nell’Azienda Usl Umbria 1 vengono realizzate in modo sistematico su tutto il territorio iniziative di prevenzione, con la promozione dell’attività fisica attraverso i Piedibus e i Gruppi di cammino, il ‘Parco Attivo’ del nuovo Grocco, ecc.; e sono attivi programmi di promozione di corrette abitudini alimentari. Tali interventi prevedono il coinvolgimento di scuola e comuni ma anche dei pediatri di libera scelta (impegnati in un progetto per l’identificazione precoce dei bambini in sovrappeso od obesi) e dei medici di medicina generale che svolgono un’accurata attività di sostegno. Sono previsti inoltre interventi di valutazione e orientamento nutrizionale per le mense scolastiche e le residenze protette ed assistenziali. La seconda linea di intervento riguarda la cura delle persone che hanno già problemi di obesità, attraverso l’offerta di percorsi terapeutici innovativi, con la presa in carico del paziente da parte di equipe multidisciplinari nei Centri “DAI” (Disturbi da Alimentazione Incontrollata).

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