Ci mancava solo la polemica tra l'Associazione Commercianti di Norcia e i membri della Ex-Giunta Alemanno ad infervorare il clima pre-elettorale della città di San Benedetto. Anche in questa occasione a spingere verso la discussione i protagonisti del contendere, è stata ancora una volta la manifestazione Nero Norcia e la tradizionale esposizione di merce fuori dalle attività stesse, direttamente in strada.
“Forse il Presidente della Confcommercio della Città di Norcia confonde il Codice della strada con il Regolamento edilizio. Lo invitiamo a rileggere entrambi, rendendo così, in futuro, un servizio migliore agli iscritti della sua Associazione e a tutta la Cittadinanza” – è quanto dichiara Cristina Sensi, già Assessore all'Urbanistica della Giunta Alemanno al termine del primo weekend di “Nero Norcia 2009”.
“Dopo aver letto alcuni allarmistici articoli a firma del Presidente Francesco Filippi – dichiara la Sensi – e aver sentito direttamente da alcuni commercianti preoccupazione per l'applicazione del Nuovo Regolamento Edilizio, tengo molto fare un po' di chiarezza e dare, ove possibile, rassicurazioni sull'interpretazione del Regolamento Edilizio che ben conosco avendo partecipato direttamente alla sua elaborazione.
Il Regolamento edilizio è uno strumento urbanistico di fondamentale importanza per la gestione del territorio che facilita e sveltisce le pratiche edilizie. E' stato oggetto di ben 18 riunioni di Commissioni Consiliari tutte aperte alla partecipazione dei Cittadini; la bozza del documento, prima di passare alla stesura definitiva, è stato consegnata in formato CD a tutti i Tecnici e cittadini ed a quanti ne abbiano fatta richiesta durante le Riunioni pubbliche annunciate da manifesti, locandine e Agenzie di stampa. A tutti è stato chiesto un contributo al fine di suggerire eventuali modifiche e integrazioni.
Probabilmente il Sig. Filippi in quel periodo si era distratto.”
“Ma l'aspetto che mi preme oggi sottolineare – prosegue la Sensi – è che le problematiche di recente sollevate nulla hanno a che fare con il Regolamento Edilizio vigente.
Tre le principali lamentele, assolutamente infondate:
1. Si lamenta l'impossibilità di esporre i propri prodotti davanti alle vetrine, facendo riferimento ad un divieto di occupazione del suolo pubblico dettato dall'articolo 139 del regolamento edilizio. Se i prodotti vengono esposti a terra (oggetti in rame, armature in ferro prodotti gastronomici esposti, fioriere,) non è il Regolamento edilizio a normare, ma il Codice della strada (art. 20) o normative di igiene e sanità per quanto riguarda prodotti alimentari.
2. Il Presidente di Confcommercio lamenta che alcuni esercenti sono stati penalizzati durante la Mostra mercato del Tartufo nero perché impossibilitati a creare strutture espositive davanti alle proprie attività. E' proprio il Regolamento Edilio, invece, che consente, all'articolo 153, di derogare alle disposizioni che riguardano “la realizzazione di palchi, tettoie pedane, strutture pubblicitarie e attrezzature in genere che risultino necessarie per lo svolgimento di cerimonie e di manifestazioni di varia natura…. in occasione di fiere e mercati…” a seguito di semplice richiesta dell'interessato.
3. Si lamenta che l'occupazione parziale e temporanea di vie e piazze con strutture, tende e sedie possa durare per non più di sei mesi continuativi piuttosto che per un anno intero. Ebbene, le strutture chiuse possono essere solo transitorie altrimenti rappresenterebbero aumenti di volume non concedibili. Non solo: sia per gazebi che per sedie e tavoli è necessario interrompere anche solo di un giorno l'occupazione del suolo pubblico per potere interrompere la continuità negata dalla norma superiore che il Regolamento comunale è obbligato per legge a recepire. Forse la realtà non è un problema di regole e spazi, ma è un problema di tariffe, che eventualmente occorrerebbe riconsiderare. Ma mi chiedo ancora una volta: cosa c'entra con le tariffe un Regolamento Edilizio?”
” Sappia, invece, a tal proposito, il Presidente Filippi – conclude Cristina Sensi-che l'Amministrazione Alemanno, proprio per venire incontro alle esigenze economiche dei suoi iscritti, aveva già allo studio un documento, previsto dall'art. 152 del regolamento stesso, che chiarisse le modalità ed i termini di adeguamento delle strutture esistenti, valutando anche l'ipotesi di una transitoria riduzione della tassa di occupazione di suolo pubblico. Ma l'interruzione dell'esperienza amministrativa non ha consentito di farlo. Anche questo, se ve ne fosse ancora bisogno, è testimonianza della differenza che esiste tra un'Amministrazione politica e democraticamente eletta e la reggenza tecnico-amministrativa di un Commissario Straordinario. Strumentalizzare ogni argomento a fini meramente oppositori non solo è inutile e ridicolo, ma è dannoso e controproducente per chi lo fa, per chi a lui si affida e per il bene dell'intera Città”
