Si è tenuta questa mattina a Bagnara di Nocera Umbra (Pg) la ricorrenza di commemorazione del Carabiniere Fulvio Sbarretti Medaglia d’Oro al Valor Militare, alla presenza del Comandante Provinciale Carabinieri di Perugia, Colonnello Angelo Cuneo, del Comandante della Compagnia Carabinieri di Gubbio, Capitano Pierangelo Iannicca, del Sindaco di Nocera Umbra, Dott. Giovanni Bontempi, del fratello di Fulvio Sbarretti, Signor Pasquale. Presenti anche il Comandante della Stazione Carabinieri di Nocera Umbra (Pg), Maresciallo Massimo Massaccesi nonché gli abitanti della frazione di Bagnara che ogni anno attendono questo momento per rendere onore ad un loro compaesano distintosi durante la Resistenza.
La cerimonia è stata preceduta con la celebrazione di una Santa Messa officiata nella Chiesa di Bagnara; successivamente il Comandante Provinciale Carabinieri di Perugia, il Sindaco di Nocera Umbra e il fratello di Fulvio Sbarretti hanno deposto una corona sul monumento eretto in memoria del Carabiniere Fulvio Sbarretti.
Inoltre, in occasione dei 200 anni dell’Arma dei Carabinieri, nel 2014 arriverà su Raiuno, una fiction dal titolo I martiri di Fiesole ad ulteriore testimonianza del nobile gesto compiuto dai militari dell’Arma dei Carabineiri.
Nel cast di questo film figurano attori come Giorgio Pasotti, Ettore Bassi, Johannes Brandrup.
Fulvio Sbarretti (Nocera Umbra, 22 settembre 1922 – Fiesole, 12 agosto 1944) è stato un carabiniere italiano della stazione di Fiesole che si offrì al plotone di esecuzione tedesco per salvare la vita di dieci ostaggi civili. Dopo aver collaborato, con gli altri militari della sua stazione, alla lotta partigiana, l'11 agosto 1944 era passato definitivamente in clandestinità, insieme a due suoi commilitoni, Alberto La Rocca e Vittorio Marandola, per unirsi alle forze partigiane.
Saputo che per questo loro gesto i tedeschi minacciavano di fucilare 10 ostaggi civili se non si fossero consegnati, per salvare quegli innocenti e consci delle conseguenze del loro gesto si presentarono ai tedeschi, che li sottoposero a fucilazione. Per questo loro gesto, i tre ragazzi vengono ricordati come i Martiri di Fiesole.
Il carabiniere Fulvio Sbarretti, per i fatti suesposti è stato decorato di Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:
«Durante la dominazione nazifascista, teneva salda la tradizione di fedeltà alla Patria, prodigandosi nel servizio ad esclusivo vantaggio della popolazione e partecipando con grave rischio personale all'attività del fronte clandestino. Pochi giorni prima della liberazione, mentre già al sicuro dalle ricerche dei tedeschi, si accingeva ad attraversare la linea di combattimento per unirsi ai patrioti, veniva informato che il Comando germanico aveva deciso di fucilare dieci ostaggi nel caso che egli non si fosse presentato al comando stesso entro poche ore. Pienamente consapevole della sorte che lo attendeva, serenamente e senza titubanze la subiva perché dieci innocenti avessero salva la vita. Poco dopo affrontava con stoicismo il plotone di esecuzione tedesco e, al grido di « Viva l'Italia! », pagava con la sua vita il sublime atto d'altruismo. Nobile esempio di insuperabili virtù militari e civili.
