Nido, interviene la Bececco "E' la legge che ci impone di diminuire posti" - Tuttoggi.info

Nido, interviene la Bececco “E’ la legge che ci impone di diminuire posti”

Redazione

Nido, interviene la Bececco “E’ la legge che ci impone di diminuire posti”

Il vicesindaco fa chiarezza "Non possiamo assumere personale e quindi non possiamo garantire la adeguata presenza di educatrici"
Ven, 22/05/2015 - 21:17

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“È necessario fare chiarezza sulla questione degli asili nido di Spoleto, realtà facilmente strumentalizzabile specialmente se accompagnata da informazioni errate”. Dopo i chiarimenti forniti in settimana dal Sindaco Cardarelli, è il Vicesindaco con delega alla scuola Maria Elena Bececco a spiegare la situazione relativa al nido “Il Carillon” di Villa Redenta per il prossimo anno scolastico.

“Siamo stati costretti a diminuire di 12 posti gli accessi al nido in quanto l’articolo 41 del Decreto legge 66 del 2014, convertito nella legge 89 del 2014, vieta ai comuni che hanno ritardi nei pagamenti superiori a 60 giorni rispetto alla scadenza delle fatture, di assumere personale nell’anno successivo a qualunque titolo (tempo indeterminato, determinato, incarichi a contratto e contratti di somministrazione lavoro). Questo, nell’anno in corso, significa per Spoleto non poter garantire una presenza di maestre sufficiente a coprire i 12 posti della sezione di Villa Redenta per bambini dai 3 ai 12 mesi.

Per evitare eventuali disagi alla cittadinanza (ricordiamo comunque che nel 2014 non si sono avute iscrizioni di lattanti per tutti i posti disponibili) è nostra intenzione, nel rispetto delle normative regionali sull’accreditamento dei servizi, valutare la possibilità di convenzionamento per i 12 posti con nidi privati che presentino gli stessi standard di qualità e le medesime condizioni di accesso e agevolazioni dei nidi pubblici, rafforzando il coordinamento di rete per tutti i servizi del territorio, siano essi pubblici o privati.

Tra l’altro non si è ancora parlato di esternalizzazione di alcun asilo nido anche se, nel caso in cui dovessero permanere tali norme, sarà la necessaria conseguenza. D’altronde, non potendo assumere, come potremmo garantire un servizio senza maestre? Meglio non fornire alcun servizio piuttosto che esternalizzarlo? Su questo punto è doveroso da parte nostra informare i cittadini che l’esternalizzazione, eventualmente di un asilo, non influirebbe né sui posti delle educatrici, nè sul servizio fornito rispetto al quale si potrà usufruire delle stesse agevolazioni previste per l’asilo pubblico (come accade per l’asilo nido di San Giacomo esternalizzato quest’anno attraverso il project financing), fermo restando il coordinamento e la supervisione da parte della coordinatrice pedagogica del Comune.

Ovviamente una decisione di questo tipo, nel momento in cui si rendesse necessaria, dovrà essere condivisa con le famiglie, il personale educativo ed i sindacati”.

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