Moschea, Pd si spacca anche in giunta | E Guasticchi bacchetta il vescovo - Tuttoggi.info

Moschea, Pd si spacca anche in giunta | E Guasticchi bacchetta il vescovo

Davide Baccarini

Moschea, Pd si spacca anche in giunta | E Guasticchi bacchetta il vescovo

Botta e risposta tra l'assessore Leonardi "contrario al progetto" e i colleghi Montanucci, Tosti e Violini | Il vicepresidente dell'Assemblea legislativa dell'Umbria risponde agli 'epiteti' di Ceccobelli
Gio, 29/06/2017 - 11:24

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Tutti contro tutti. Ormai, come succede da tempo, il costruendo centro culturale islamico è motivo di scontri verbali e polemiche anche tra alte cariche istituzionali, soprattutto all’interno del Pd e, dopo il botta e risposta tra il sindaco Locchi e l’ex primo cittadino Giulietti, ora anche la giunta umbertidese si spacca.

L’assessore Leonardi accende la miccia

A dire la sua, stavolta, è stato l’assessore alla Sicurezza Paolo Leonardi, dichiaratosi sempre “preoccupato” per la costruzione della struttura, “tanto da rimetterci addirittura la delega al Commercio, per non essere stato in linea con le scelte fatte dal resto dell’amministrazione”.

La reazione dei “colleghi”

Le parole di Leonardi, che di fatto non si ritiene minimamente responsabile della realizzazione della Moschea, hanno ovviamente scatenato la reazione degli assessori Cinzia Montanucci, Pier Giacomo Tosti e Raffaela Violini, che smentiscono il collega:

L’intervento di Leonardi ci ha sorpreso solo per il fatto che così facendo si mina la fiducia reciproca, condizione fondamentale per governare bene la città. Leonardi dice di essere sempre stato contro il progetto del centro culturale islamico: in realtà, anche per sollecitazione scritta degli uffici, più volte abbiamo discusso in giunta di questo progetto e tutti insieme abbiamo deciso di non intervenire nel corso dell’iter autorizzativo, perché c’era chi tra noi era d’accordo sul progetto e chi, invece, non voleva rischiare di assumersi responsabilità

Sulla delega al Commercio di Leonardi i tre assessori smentiscono che questa gli sia stata tolta dal sindaco (su richiesta del Pd), per la sua dichiarata contrarietà al centro culturale islamico: “Anche qui non si dice la verità perché in quel momento c’era una discussione tutta politica legata alle dimissioni, sottoscritte dallo stesso Leonardi, di alcuni membri dall’unione comunale del Pd. Ma sulla giunta ha deciso il sindaco e, se lo ritiene, potrà fare ulteriore chiarezza”.

Il contrattacco di Leonardi

Leonardi, non contento, è tornato ieri a puntualizzare la sua posizione sul centro culturale islamico, “un progetto troppo impattante e imponente per Umbertide“, ricordando di aver dichiarato la sua “contrarietà alla struttura e al percorso in molteplici situazioni”

Dal canto mio c’era la volontà di interrompere una continuità con il passato, visto che tutti gli atti di Giunta e di Consiglio sono stati svolti dalla precedente amministrazione

Per quello che riguarda la revoca alla delega al Commercio, Leonardi insiste a dire che è stato tutto “frutto di questioni politiche, fatte dalla precedente amministrazione Giulietti” non condivise” da lui e da altri membri del Pd, “a partire dalla ex fornace, la questione ambientale di Calzolaro e in particolar modo la costruzione del nuovo centro culturale islamico”

Guasticchi risponde a Ceccobelli

La gente teme ciò che non conosce. Ci sono cattivi maestri che parlano al popolo come alcune forze politiche che cavalcano l’onda a scopi elettorali”. Queste le parole dell’ex vescovo di Gubbio e Umbertide Mario Ceccobelli, rivolte in maniera evidente a coloro che contestano da tempo la costruzione della Moschea di Umbertide e che hanno suscitato la reazione del vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Marco Vinicio Guasticchi:

Parole che fanno male soprattutto se pronunciate da rappresentanti della Chiesa. Personalmente rimango convinto che aver consentito la costruzione di una grande moschea al posto di una serra per disabili sia un errore madornale

A giudizio di Guasticchi “mescolare integrazione ed esigenza di questa grande struttura sembra una forzatura che soltanto chi vive ad Umbertide può capire. Mi chiedo poi perché tale grande struttura non sia stata ospitata da Comuni più grandi. Forse perché nessun altro sindaco si era reso disponibile a tale insediamento”.

“L’integrazione non avviene con dichiarazioni demagogiche, ma con fatti, creando le condizioni affinché gli autoctoni non si sentano penalizzati ma tranquillizzati. Quindi – conclude Guasticchi – prima di fare dichiarazioni inappropriate, invito chi ha ruoli di responsabilità ad essere più cauto e confrontarsi con i cittadini. Io continuerò la mia battaglia insieme ai tanti amici che anche politicamente hanno deciso di far voltare pagina alla nostra comunità”. 

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