Jac. Bru.
L’amministrazione comunale cerca di mettere un freno alla “querelle” coi venditori ambulanti del mercatino delle briciole, i quali lo scorso giugno avevano manifestato con una petizione al sindaco il loro malcontento per la nuova disciplina della ZTL, che li avrebbe obbligati a pagare 38,24 euro per un permesso di circolazione con validità biennale. In questi giorni, infatti, ogni operatore del mercatino ha ricevuto una lettera in cui il primo cittadino spiega le ragioni del provvedimento, sia dal punto di vista economico che da quello formale.
La lettera – che Tuttoggi.info ha avuto modo di visionare – parte dall’analisi dei costi del permesso, pari a 38,24 euro (9 euro per i diritti di istruttoria e 29,24 euro per due marche da bollo). “Nel vostro caso – fa presente il sindaco nella missiva – se si divide il costo complessivo del permesso per il numero di mercatini che si tengono nell’arco di due anni di validità, il costo di ogni giorno di accesso alla ZTL è pari a circa 1,60 euro, somma che risulta inferiore ai 2 euro stabiliti per il rilascio dei permessi provvisori, validi al massimo per 7 giorni. Inoltre – prosegue la lettera – da anni questa amministrazione autorizza la sosta gratuita dei vostri automezzi presso il parcheggio della Spoletosfera, per l’intera giornata di svolgimento del mercatino”.
Fin qui l’aspetto economico della vicenda. Nella seconda parte della lettera il sindaco spiega quello formale. “Non entro nel merito del confronto con altre realtà comunali – si legge – ma nel nostro caso (Spoleto, ndr) siamo in presenza di un provvedimento di ordine generale che riguarda tutti coloro che per diverse ragioni devono accedere alla ZTL, quindi per contro, sarebbe ben difficile adottare una deroga a favore di una categoria, tanto più in presenza di una spesa così modesta”.
Chiare dunque le ragioni dell’amministrazione, che non ha intenzione di fare passi indietro nel contenzioso con gli ambulanti. Resta da capire se la lettera metterà la parola fine alla vicenda o se questi ultimi pretenderanno un diritto di replica. Sembra intanto essere scemato il secondo fronte della polemica, quello sullo “spezzatino” del mercatino (leggi qui). A maggio e giugno alcuni eventi collaterali avevano reso necessario spezzare il serpentone delle bancarelle, parte delle quali erano state trasferite in Corso Garibaldi. Contingenza che non si è più ripresentata nell’ultima domenica.
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