Molteplici le irregolarità riscontrate dai militari in un magazzino di Pieve Santo Stefano, dedicato alla lavorazione di stoffe | Denunciati i quattro titolari e attività sospesa
Blitz a sorpresa in un magazzino della periferia di Pieve Santo Stefano, gestito da imprenditori di origine straniera e dedicato alla lavorazione di stoffe per capi d’abbigliamento.
L’intervento dei carabinieri, insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro, è stato innescato dalle luci accese fino a notte fonda, che hanno insospettito i militari durante il servizio di pattuglia. Durante il controllo sono state riscontrate molteplici irregolarità, alcune delle quali piuttosto gravi, tra cui la mancata sorveglianza sanitaria sui lavoratori, l’omessa informazione in materia di sicurezza aziendale e la mancata formazione su salute e sicurezza sul lavoro.
La violazione più grave rilevata è stata il “lavoro nero”. Due operaie sono state trovate a lavorare senza permesso di soggiorno, essenziale per la permanenza sul territorio italiano, e senza un regolare contratto di lavoro, configurando una forma di sfruttamento lavorativo ed evasione fiscale.
Le due donne erano inoltre prive di documenti di identità personali, rendendo difficile la loro identificazione e la valutazione della regolarizzazione della loro permanenza in Italia. I carabinieri hanno quindi disposto l’immediata sospensione di tutte le attività di produzione, elevando sanzioni amministrative per quasi 40.000 euro a carico dei quattro titolari e imponendo l’obbligo di presentazione in Questura, per verificare la posizione delle operaie nel territorio italiano.