Lite furibonda tra sindaco e cacciatori, poi l’accordo - Tuttoggi.info

Lite furibonda tra sindaco e cacciatori, poi l’accordo

Carlo Ceraso

Lite furibonda tra sindaco e cacciatori, poi l’accordo

“Ti butterei dalla finestra” ha detto il sindaco Natali. "Fammi vedere" ha replicato Loretoni (Libera Caccia)
Ven, 11/08/2017 - 15:06

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Una furibonda lite, che sembrava volgere al peggio, si è verificata mercoledì scorso tra il sindaco di Campello sul Clitunno, Domizio Natali (nella foto in home page), e il presidente dell’associazione Libera Caccia, Lando Loretoni. Tanto che la quarantina di presenti nella sede municipale ad un certo punto ha temuto che dalle parole i due passassero direttamente ai fatti. Motivo del contendere l’assegnazione di un’area da destinare all’addestramento dei cani.

Area destinata con apposita delibera e dopo una serie di vicissitudini, alla sola Federcaccia con relativa esclusione di altre associazioni venatorie, tra cui appunto la Libera Caccia di  Lando Loretoni e la Anuu (associazione dei migratoristi italiani) rappresentata dal presidente regionale Wladimiro Boschi.

Tra una minaccia di ricorso al Tar e una richiesta di rivedere la delibera, il primo cittadino ha infine deciso di organizzare un ulteriore incontro nella sede municipale, al quale si sono presentati rappresentanti e iscritti delle due associazioni. La riunione non era affatto di poco conto, almeno per i cacciatori dell’area di Foligno e Spoleto, che potrebbero in quest’area addestrare i propri cani.


(Lando Loretoni, presidente Libera Caccia Umbria)

“Ti butterei dalla finestra”

Inutile dire che la tensione era già alle stelle. A metterci il carico è stato però il sindaco Natali, probabilmente stufo della annosa querelle, che alla fine è sbottato con il presidente Loretoni: “Ti butterei volentieri dalla finestra” ha strillato il primo cittadino all’indirizzo dell’anziano presidente.

Il quale, quasi a dimostrare di aver accettato la provocazione, si è alzato e, raggiunta la finestra della sala, ha aperto i battenti: “fammi vedere come fai” ha replicato Loretoni.

E giù insulti e male parole tra l’imbarazzo dei presenti. Fino a quando il presidente di Libera Caccia ha deciso di abbandonare l’aula lasciando ai propri dirigenti di continuare la ‘trattativa’.

Per la verità Loretoni non si è allontanato di molto. Ha atteso i suoi nel bar sottostante il Comune.


Accordo raggiunto

Intanto Natali concludeva la propria azione di ricucitura, se così si può dire, annunciando che avrebbe modificato la delibera in favore anche di tutte le associazioni venatorie presenti nel Comune. E questa è la vera notizia che tutti i cacciatori aderenti alle due associazioni attendevano da mesi.

Così la furibonda lite è passato subito in secondo piano, tanto che al termine della riunione il sindaco è sceso al bar a scusarsi  abbracciare Loretoni.

E’ lo stesso Natali a ripercorrere la vicenda a Tuttoggi: “Anni fa tutte le associazioni avevano chiesto una zona di addestramento per i cani e dove fare le gare – dice il sindaco – ovviamente senza l’uso dei fucili, perché non glielo avrei concesso. La mia Giunta deliberò di farlo, ma più il tempo passava, più sembrava scemato l’interesse. Fino a quando è arrivata in Comune la domanda della Federcaccia, l’associazione più grande, la più importante. Così abbiamo deliberato, serenamente, convinti che le altre associazioni non fossero più interessate. Ma una volta deliberato e assegnato il terreno sono invece scoppiate le polemiche, con minacce di ricorsi e quant’altro”.

Natali, noto per il suo fare a volte fin troppo diretto e concreto, ammette che quella delibera contenesse un “piccolo errore, un errore di trascrizione. Noi non ci capiamo niente, però abbiamo accertato che avevamo indicato l’area come “zona c, senza sparo”, anziché “zona b, senza sparo”. Così, per evitare ricorsi al Tar e trovare un equo accordo tra tutti, ho maturato l’idea di rifare la delibera con cui chiedo alle associazioni del comprensorio di partecipare alla creazione di questa area, condizione che a questo punto ritengo  essenziale. Il Comune deve mettere pace e unire le forze, non alimentare tensioni”. Infine l’ammissione: “è vero, ho sbagliato per il ruolo istituzionale che rivesto, ma mi creda ero esasperato da queste continue polemiche. Così quando lui (Loretoni, n.d.r.) ha alzato la voce gli ho detto che nel mio ufficio non si strillava. E la cosa è degenerata. Però devo anche dire che è stato un diverbio con una persona che conosco da tanto tempo. Mio papà è stato collega di lavoro di Lando, lo conosco da sempre. Tanto è vero che quando siamo scesi tutti insieme a prendere un caffè mi sono scusato con lui e ci siamo abbracciati”.

Il nuovo incontro, quello della firma dell’accordo tra tutte le associazioni dei cacciatori, verrà fissato nei prossimi giorni. Nel dubbio, sarà meglio sigillare le finestre

© Riproduzione riservata

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