L'annuncio è arrivato direttamente dalla consigliera e delegata all'edilizia scolastica della Provincia di Perugia Erika Borghesi, alcune classi potrebbero essere traferite nella vecchia scuola di musica tifernate
“Il liceo ‘Plinio il Giovane’ di Città di Castello – la sede storica di via Diaz interessata dai lavori dallo scorso settembre – riaprirà nei primi mesi del 2024”. L’annuncio è arrivato ieri (26 luglio) dal Consiglio provinciale direttamente da Erika Borghesi, delegata all’edilizia scolastica dell’Ente perugino.
Dalle criticità della Palazzina Bini ai tempi del cantiere
La consigliera ha risposto ad una interrogazione di Giovanni Dominici (Lega), che ha portato all’attenzione dell’aula le criticità degli studenti alla Palazzina Bini, struttura dove sono state temporaneamente trasferite 6 aule della scuola in attesa della fine del cantiere. Il consigliere, che ha chiesto “tempi certi per la riapertura”, ha poi ricordato tutti le problematiche subite dai ragazzi nella stessa palazzina, documentate dagli stessi in un video denuncia e sottolineate dai genitori con una pec inviata alle istituzioni.
“Trasferimento necessario”
Sottolineando “la fattiva collaborazione tra Provincia, Comune e dirigenti scolastici“, Borghesi ha sottolineato come “questo tipo di lavori preveda necessariamente il trasferimento e la ricollocazione degli studenti. Si è quindi cercato di trovare soluzioni e spazi adeguati, tutt’altro facili da reperire, chiedendo aiuto anche a Comune, istituzioni e fondazioni. Alla fine, dopo una serie di riunioni con le dirigenti scolastiche Marta Boriosi e Valeria Vaccari, lo scorso anno è stato sottoscritto un accordo tra Provincia e istituti per la dislocazione di 6 aule nella palazzina Bini, 12 all’Istituto Patrizi-Baldelli-Cavallotti e 9 all’Istituto Tecnico Franchetti-Salviani, unici spazi disponibili per garantire l’anno scolastico 2022/2023”.
La sorpresa dagli scavi
Borghesi ha anche ricordato l’importante finanziamento di 4 milioni e 750mila euro per i lavori al liceo, riguardanti soprattutto l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico. “Durante gli scavi – ha aggiunto – sono stati ritrovati reperti archeologici che nessuno poteva prevedere, con l’inevitabile intervento della Soprintendenza, che anch’essa ha i suoi tempi e ha allungato pure i nostri. Nonostante ciò l’impresa ha comunque continuato a lavorare”.
Alcune aule saranno trasferite nella vecchia scuola di musica
La delegata all’edilizia scolastica ha infine annunciato la restituzione della scuola agli studenti nei primi mesi del 2024: “Da agosto ci sarà un numero più consistente di maestranze per completare le opere a inizio nuovo anno. Va detto che la Palazzina Bini ha comunque una destinazione scolastica, a parte i piani superiori. La mancanza di una scala di emergenza, lamentata dai ragazzi, è dovuta allo stop impostoci dalla soprintendenza, in quanto la struttura è vincolata. Comunque per alcuni mesi qualche classe potrebbe essere spostata nella vecchia scuola comunale di musica, dove il Comune ha ultimato i suoi lavori e la dirigente Vaccari ha ritenuto idonei gli spazi”. Dominici nella replica si è augurato che “la restituzione della scuola non vada, nel peggiore dei casi, oltre il mese di marzo”.