“Era nell’aria. L’astensione spontanea degli operai a continuare i lavori per il raddoppio della tratta ferroviaria tra Campello sul Clitunno e Spoleto avvenuta circa una ventina di giorni fa, non era una protesta estemporanea per la mancata erogazione dello stipendio di dicembre, ma la consapevolezza che la situazione stava degenerando verso una ben più grave prospettiva: la rottura dei rapporti tra l’ente Ferrovie committente dei lavori e la Fer.um s.c.a.r.l società consortile che fa capo alla COGEL spa di Roma, assegnataria dei lavori. Gli operai della Fer.um, ad onor del vero, hanno assunto un atteggiamento di responsabile cautela già fin dalle prime avvisaglie di crisi della impresa, cercando di assecondare i vari tentativi della stessa di raddrizzare la situazione che andava profilandosi, senza infierire con manifestazioni o proteste che in qualche modo potevano aggravare la crisi già in atto. In questo contesto i lavoratori, di concerto con le Organizzazioni Sindacali che li hanno assistiti e rappresentati sin dall’avvio del cantiere, hanno dimostrato non solo senso di responsabilità, ma anche attaccamento verso un progetto così importante che avrebbero voluto condurre a compimento”. Come spiega Pietro Cardinali della FILCA CISL Territoriale, i motivi per capire quali fossero le cause della involuzione del cantiere di Campello, “ha spinto a chiedere un incontro con la direzione COGEL spa. L’incontro avvenuto lo scorso 29 Gennaio nella sede Romana dell’azienda, ha confermato il grave stato di difficoltà (insolvenza nei confronti di vari fornitori) sanabile a loro dire con la “bonaria“ disponibilità da parte dell’ente Ferrovie. Anche in questa occasione, d’accordo con i colleghi e di una nutrita rappresentanza di lavoratori, è stata privilegiata la linea di responsabilità concedendo, seppur con scetticismo, un ulteriore periodo di 2 settimane nel quale l’azienda si impegnava a dare una risposta definitiva in merito alla continuazione dei lavori”. “Non ci sbagliavamo ad essere scettici – continua Cardinali della FILCA CISL – e la notizia della rottura dei rapporti tra la COGEL e l’ente Ferrovie è cronaca di questi giorni. IL conseguente blocco del cantiere configura scenari preoccupanti per l’occupazione e lo sviluppo territoriale già mortificato da gravi congiunture. Per i lavoratori si prospetta purtroppo il licenziamento con la consapevolezza però di aver definito una situazione che ogni giorno diventava sempre più insostenibile. Il ricorso alla disoccupazione ( tra gli 8 e i 12 mesi ) e la relativa messa in mobilità, costituisce per l’immediato un intervento a copertura della mancanza di lavoro e ad affrontare con minore affanno un auspicabile ritorno all’attività lavorativa”.
LE FERROVIE REVOCANO L’APPALTO ALLA CO.GEL. IL RADDOPPIO SI FERMA DI NUOVO
Lun, 16/02/2009 - 23:05