Sullo stato di avanzamento dei lavori del progetto Quadrilatero e della tratta Perugia – Ancona, il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) ha detto che è necessario rilanciare la mobilitazione istituzionale”, considerato lo stato di stallo in cui verte l'opera, ancora “all'8,4 per cento sul totale dei lavori”.
“Nel corso dell'audizione dello scorso16 marzo nella decima commissione del Senato, -ha detto Smacchi- il presidente della Quadrilatero spa, Galia ed il presidente di Anas, Ciucci, hanno riferito sullo stato di avanzamento del progetto Quadrilatero Umbria–Marche fornendo nella sostanza poche novità rispetto al quadro già ampiamente analizzato nell'ultimo incontro tenuto presso il Comune di Valfabbrica”.
Secondo il consigliere regionale, l'avanzamento dei lavori complessivo sulla direttrice Perugia-Ancona è di circa “l'8,4 per cento sul totale dei lavori. Più in particolare, sulla SS 318 è pari al 19,52 per cento del totale dei lavori a fronte dell'avanzamento atteso del 41,7. Dati per niente confortanti – sottolinea Smacchi – che non inducono all'ottimismo e dimostrano tutta la criticità di una situazione che da un momento all'altro rischia di sfuggire di mano”.
Secondo Smacchi, inoltre, nonostante “sia stata inoltrata la diffida di rescissione del contratto da parte della società Quadrilatero nei confronti del contraente generale (Dirpa) e anche a tutti i soci per grave inadempimento, la questione sembra non trovare uno sbocco positivo, visto, tra l'altro, che la Btp ha fatto ricorso all'articolo 182 bis della legge fallimentare che ha determinato la designazione da parte del tribunale di Prato di un amministratore giudiziale, sino al prossimo sette aprile. Anche sul versante di competenza Anas – aggiunge Smacchi – per il tratto Schifanoia–Valfabbrica, nessuna novità sembra emergere, dopo la sentenza del Tar che ha dato ragione alla ditta Pivato, sembrava profilarsi un accordo fra la stessa e l'impresa Carena che avrebbe potuto scongiurare un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, ma ad oggi, dopo settimane di attesa, nulla di nuovo è emerso ed i lavori sono fermi e senza prospettive concrete di riavvio”.
Alla luce di tutto ciò, a giudizio di Smacchi “diventa più che mai necessario rilanciare la mobilitazione istituzionale: riconvocando d'urgenza il tavolo permanente istituito su iniziativa del sindaco di Valfabbrica lo scorso primo marzo, riattivando con altrettanta celerità il tavolo regionale delle costruzioni anche in virtù del ruolo che le imprese locali potrebbero giocare in questa delicata situazione. L'unica cosa che non possiamo permetterci -conclude Smacchi – è quella di ripetere in Umbria e nelle Marche la triste esperienza della Salerno–Reggio Calabria e di ultimare i lavori quando oramai i cittadini delle zone appenniniche dell'Umbria avranno compito, gioco forza, altre scelte di vita”.