LA NATIVITA’ SECONDO L’ASSESSORE FLAMINI. COMMERCIANTI INDIGNATI - Tuttoggi.info

LA NATIVITA’ SECONDO L’ASSESSORE FLAMINI. COMMERCIANTI INDIGNATI

Redazione

LA NATIVITA’ SECONDO L’ASSESSORE FLAMINI. COMMERCIANTI INDIGNATI

Lun, 26/11/2007 - 11:55

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Ma con tutti i problemi che ci sono a Spoleto, c’era proprio bisogno di stilare il decalogo del perfetto vetrinista natalizio? Pare di proprio di sì, stando alla lettera inviata lo scorso 15 novembre dall’Assessore alla cultura e al turismo Giorgio Flamini a tutti i commercianti e che Tuttoggi.info è riuscita ad intercettare. Un documento lungo, appassionato, nel quale il politico tenta di far bella mostra di tutta la sua fantasia. “La libreria potrebbe creare una capanna costruita di soli libri contenente all'interno un libro d'arte aperto, recante la riproduzione di una celebre Natività” comincia Flamini che di mestiere fa anche l’architetto, “come il negozio del pane una natività realizzata con pani di varie parti del mondo a sottolineare l'attenzione corale dell'Umanità per l'evento”. Fischiete. Ma non è finita: “il negozio di abbigliamento – consiglia Flamini – potrebbe creare un grumo di sciarpe dai colori speciali per accogliere un Bambinello tradizionale; quello di scarpe usare una scarpa particolare come mangiatoia che ospiti un piccolo Gesù di terracotta, oppure creare un semplice tracciato di scarpe diverse a indicare il percorso dei fedeli verso la meta, rappresentata da una minuscola scarpina da neonato”. Non ha un animo bucolico Flamini e lo si intuisce quando affronta i fiorai dove la sua fantasia comincia a scemare “il negozio di fiori potrebbe creare una composizione floreale e vegetale”; ma l’assessore si rifà presto con le gioiellerie “che potrebbero dar vita a un Bambinello di pietre dure disteso su lamine di pietre grezze” e supera addirittura se stesso quando affronta ferramenta e negozi di calze: “la ferramenta potrebbe proporre una matassa di paglia che ospiti una figura neonatale costruita con calamita e chiodi….quello di calze una teoria di pecore stilizzate costruite con calze di lana bianca o con filamenti della stessa, in cammino verso un punto centrale, rappresentato realisticamente da una statuina tradizionale oppure da un simbolo”. Abbastanza banale l’idea per le orologerie che potrebbero realizzare una “massa di sveglie tutte fissate sulle ore 24 del 25 dicembre” così come, in caso di elettrodomestici “allestire un grande schermo televisivo con l'immagine della natività e altri piccoli televisori con immagini di pastori, o angeli, o magi”. La linea di Flamini non contempla festoni e lucine e sorge l’atroce dubbio se i vetrinisti possano utilizzare o meno il tradizionale Albero. I commercianti sentiti da TO® si sono detti stupiti, quando non proprio adirati, dal momento che “i problemi sono altri e non basta un presepio in vetrina ad animare un commercio che in questo frangente risente di una infinità di condizionamenti”. Ritrovarsi poi con il ‘compitino fatto’ è stata mal digerito, “una mancanza di fiducia – dice un esercente di corso Garibaldi – quasi fossimo dei cafoni”. In effetti dettare una linea sugli addobbi, stile “Minculpop” (il Ministero degli anni ’30), non era mai apparsa con così tanta evidenza dall’avvento della Repubblica. A memoria solo Bernardino Ragni c’aveva provato con le luminarie di Natale, con il risultato che furono installate con un ritardo colossale che provocò una sommossa tra i commercianti. Ma torniamo a quella più recente che non ha mancato di scatenare considerazioni sarcastiche su alcune tipologie di commercio. Congiuntamente a qualche imbarazzo di un paio di assessori del sindaco Massimo Brunini, chiamato fra pochi minuti a presentare ufficialmente in conferenza stampa gli Eventi di Fine Anno. Dicevamo della Circolare flaminiana. Per fortuna in centro città non ci sono vendite di…. materiali sanitari. Ma come dovrà comportarsi un ottico? Un paio di occhiali da vista inforcati sul volto dell’anziano San Giuseppe, o un bel paio di Ray Ban a specchio a incorniciare il viso di Melchiorre? La questione non è di poco conto visto che in centro ci sono non meno di quattro esercizi del genere. E ancora; come dovranno comportarsi, e non sono pochi neanche questi, i negozi di biancheria intima? Sistemare il presepe nelle coppe di un reggiseno o utilizzare una “fantasia di perizoma” per sostituire il muschio su cui posizionare pecore e pastori? L’assessorato non lo dice, ma chi può escludere che arrivi presto una seconda circolare.

(Carlo Ceraso e Carlo Vantaggioli)

Ecco la lettera ai Commercianti“Gentile Signore/a, Nel quadro degli eventi di fine Anno e dell'idea di Presepe diffuso che abbiamo concordato, chiediamo la Vostra collaborazione creativa per realizzare un' iniziativa che arricchisca la già ampia proposta di allestimenti natalizi. Vi invitiamo ad allestire nelle vetrine dei Vostri negozi un' istallazione di dimensioni compatibili con le esigenze commerciali dei vostri esercizi, ispirata al tema della Natività e realizzata con elementi legati al genere commerciale dei vari negozi. Ad esempio: la libreria potrebbe creare una capanna costruita di soli libri contenente all'interno un libro d'arte aperto, recante la riproduzione di una celebre Natività; il negozio del pane potrebbe esporre una natività costruita con pani di varie parti del mondo a sottolineare l'attenzione corale dell'Umanità per l'evento; il negozio di abbigliamento potrebbe creare un grumo di sciarpe dai colori speciali per accogliere un Bambinello tradizionale; il negozio di calzoleria usare una scarpa particolare come mangiatoia che ospiti un piccolo Gesù di terracotta, oppure creare un semplice tracciato di scarpe diverse a indicare il percorso dei fedeli verso la meta, rappresentata da una minuscola scarpina da neonato; il negozio di fiori creare una composizione floreale e vegetale; il negozio di gioielli un Bambinello di pietre dure disteso su lamine di pietre grezze; il negozio di ferramenta potrebbe proporre una matassa di paglia che ospiti una figura neonatale costruita con calamita e chiodi; il negozio di calze potrebbe esporre una teoria di pecore stilizzate costruite con calze di lana bianca o con filamenti della stessa, in cammino verso un punto centrale, rappresentato realisticamente da una statuina tradizionale oppure da un simbolo; il negozio di orologi esporre una massa di sveglie tutte fissate sulle ore 24 del 25 dicembre; il negozio di elettrodomestici allestire un grande schermo televisivo con l'immagine della natività e altri piccoli televisori con immagini di pastori, o angeli, o magi… Questi sono solo piccoli esempi per orientare sul segno particolare della proposta ma qualsiasi soluzione creativa può essere adottata con successo. Ci preme sottolineare come una iniziativa del genere possa rappresentare il segnale di una autentica e personale partecipazione degli operatori ad un disegno complessivo che riguarda la Città e la sua immagine, come possa esprimere anche il senso di una energia positiva e vitale, che parta da una parte tradizionalmente attiva ed aperta all'innovazione, ed infine costruire un ulteriore elemento di attrazione e di curiosità per i potenziali acquirenti. Sperando in un positivo riscontro, porgo sinceri auguri di buon lavoro e di Buone Feste. Spoleto, lì 15 Novembre 2007 L'Assessore alla Cultura e Turismo, Giorgio Flamini”


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