La visita di Papa Francesco ad Assisi sta colorando l'Umbria di messaggi di pace e solidarietà. Le sue parole, rivolte ai pellegrini, ai poveri, ai credenti e alla folla tutta, assomigliano ad un tam tam.
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Già da ieri si rincorreva la notizia che gli operai della Ex Merloni avrebbero consegnato una lettera al Santo Padre: come accaduto con la visita del Pontefice in Sardegna, i cassintegrati del settore degli elettrodomestici dell'Umbria e delle Marche hanno bisogno di aiuto, così come le loro famiglie. Con il ricordo che “senza lavoro non c'è dignità, non c'è futuro, non c'è vita”, il messaggio arriva forte e chiaro tra le mani di Papa Francesco.
Il testo – Questo il testo integrale della lettera degli operai: “Santo Padre! Accogliamo con gioia e speranza il suo arrivo ad Assisi, terra di Francesco, di Pace e di Dignità. Noi lavoratori ex Merloni in cassa integrazione e dipendenti JP siamo la più grande realtà produttiva di questo territorio.
Mille lavoratori con prospettive molto incerte, con un età media superiore ai 40 anni, troppo giovani per poter andare in pensione e troppo anziani per le poche aziende che assumono, siamo, o meglio rischiamo di essere stati, la più grande realtà produttiva di questa fascia appenninica. Una fascia appenninica a cavallo tra Umbria e Marche con 70 mila abitanti e dove già abbiamo perso 3 mila posti di lavoro, dopo aver subito nel 1997 un terremoto durissimo dal quale ci siamo faticosamente rialzati.
La crisi economica che colpisce duramente le condizioni di noi lavoratori, che rischiamo di non avere futuro, è nei fatti un secondo terremoto dopo quello del 1997. Noi vogliamo reagire e costruire il futuro, che passa attraverso la dignità e il lavoro. Perché come Lei stesso ha sottolineato nel recente incontro in Sardegna, non c’è dignità senza lavoro. Chiediamo anche attraverso la sua sensibilità che venga data visibilità a questa nostra mobilitazione per il futuro. Chiediamo che tutti gli ostacoli frapposti alla ripresa dell’attività produttiva vengano presto superati, su questo il Governo nazionale, ritornato nella pienezza delle sue funzioni deve operare velocemente visto che si tratta della più grande vertenza a livello nazionale. Anche per questo chiediamo che la cassa integrazione in scadenza il prossimo 13 novembre, tra meno di 40 giorni, venga prorogata. Altrimenti è a rischio la coesione sociale di tutta la fascia appenninica.
La nostra mobilitazione è per il lavoro, i diritti e la dignità ! Siamo convinti che non c’è futuro per l’Umbria, per l’Italia e per il Mondo se non si coniugano lavoro e dignità. Questa è il messaggio di vita che lanciamo! Questa terra francescana getta questo seme nella sicurezza che possa essere raccolto e fatto vivere! Grazie Papa Francesco”.
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(Ale. Chi.)
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