Una tesi che gli è valsa il massimo dei voti (110/110) alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Perugia, nel corso di Laurea specialistica, quella discussa dal neo dottore Domenico Vaglienti di Norcia, relatore il professor Roberto Segatori. Il caso di studio scelto nell'interessante elaborato è la Comunità Montana della Valnerina esaminata nei suoi molteplici aspetti. Dalla nascita degli enti montani in Italia, alla struttura degli organi, delle competenze, al ruolo svolto per lo sviluppo della montagna sono stati presi in considerazione i concetti di globalizzazione e di risposta locale, il contesto ambientale, le questioni finanziarie e la possibilità di programmazione.
In circa duecento pagine, corredate da tabelle riportanti dati statistici e cartografie, il dottor Vaglienti attraverso ricerche e interviste, ha esaminato l'attività della Comunità Montana soffermandosi sulle risorse locali e sui nuovi concetti di amministrazione pubblica come la governance e la pianificazione strategica che sono state condotte mettendo insieme soggetti pubblici e privati. Nella tesi sono stati ricordati gli interventi più significativi realizzati negli ultimi anni dal Piano Integrato Valnerina, alla rete dei sentieri, alla promozione di itinerari turistici per movimentare l'economia, dall'apertura di servizi ai cittadini alla Protezione Civile. Una parte dell'elaborato è stata dedicata alla riforma delle Comunità Montane approvata recentemente dalla Regione Umbria che ha ridisegnato il perimetro della Comunità Montana Valnerina estendendola fino al comune di Stroncone e ricomprendendo nelle sue funzioni anche quelle assegnate in precedenza al Parco Fluviale del Nera, ora confluito nell'ente.
La tesi si è poi soffermata sull'evoluzione normativa e sul dibattito politico intorno alle Comunità Montane concludendo che “la Comunità Montana è un ente che, laddove opera in contesti veramente montani e perciò davvero svantaggiati, è realmente in grado di fornire un valido aiuto agli abitanti e un sostegno concreto alla loro vita sociale ed economica. Essa ha saputo finora dimostrare elasticità rispetto ai bisogni locali e una adeguata autonomia nella costruzione di una propria identità di ente pubblico a servizio del proprio distretto(…)Affidare lo sviluppo a forze esterne, che difficilmente saprebbero cogliere meglio le specifiche opportunità e i potenziali zonali, significherebbe indebolire il tessuto economico e sociale”.
“Purtroppo tutto il contrario di quanto contenuto nel Disegno di Legge del Ministro Calderoli approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 luglio scorso” ha affermato la presidente della Comunità Montana Valnerina, Agnese Benedetti che ha rivolto parole di ringraziamento ed elogio al dottor Vaglienti e al professor Segatori per l'utilissimo lavoro di ricerca.
“Il Disegno di Legge Calderoli-ha proseguito- dispone, infatti, indistintamente la soppressione di tutte le Comunità Montane, sparpagliando il personale in altri enti e omologando di fatto la montagna alla pianura senza tener conto delle differenze e dei costi a carico dei cittadini. Inoltre il Disegno di Legge indebolisce i piccoli Comuni che ancora mantengono sul territorio un senso dello Stato, privandoli della rappresentanza consiliare e delle giunte, mascherando tali provvedimenti di cancellazione dell'autonomia locale con una giustificazione di risparmio in realtà assolutamente inconsistente.”