Oggi, presso il Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria si è svolta la cerimonia inaugurale della mostra espositiva “Il vero e il falso”, organizzata dal Comando Regionale Umbria della Guardia di Finanza. All'evento sono intervenute le massime Autorità civili, militari e religiose regionali.
Ad aprire la manifestazione, il Generale di Brigata Cuneo Fabrizio, Comandante Regionale Umbria, che ha introdotto le Autorità convenute al contenuto della rassegna, soffermandosi sull'importanza del ruolo della Guardia di Finanza nella lotta al fenomeno della falsificazione dei mezzi di pagamento.
Fino al 16 maggio, la mostra ripercorrerà più di 2.500 anni di storia della falsificazione monetaria, dall'epoca greco-romana fino all'avvento dell'euro, attraverso una prestigiosa esposizione di collezioni provenienti dai più importanti musei italiani.
Nel vastissimo repertorio di monete di età antica, medievale e moderna, sarà possibile ammirare gli esemplari della famosa collezione reale di Vittorio Emanuele III, la più importante al mondo di monete medievali italiane, custodita presso il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, a Roma. Saranno, inoltre, esposte le serie complete delle banconote in Lire emesse dalla Banca d'Italia, dalla proclamazione del Regno d'Italia al introduzione dell'Euro nel 2002.
Una sezione espositiva è stata dedicata alla “stanza del falsario”, nella quale è possibile ammirare una fedele ricostruzione di una stamperia clandestina, completamente attrezzata dei macchinari utilizzati per la fabbricazione delle banconote false, tra i quali, anche la stampante tipografica Heidelberg, particolarmente apprezzata dai falsari per l'elevata qualità di riproduzione e la dotazione di un sofisticato dispositivo di numerazione progressiva.
La mostra si inquadra nell'ambito del programma di comunicazione istituzionale del Comando Regionale Umbria, teso a valorizzare il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo.
La Guardia di Finanza esercita, infatti, le proprie competenze in materia di violazioni nel settore valutario e delle transazioni finanziarie, attraverso l'azione di prevenzione e contrasto esercitata da tutti i Reparti dislocati sul territorio nazionale e di unità altamente specializzate, come il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria con sede a Roma. La Guardia di Finanza, inoltre, concorre alle attività dell'UCAMP (Ufficio Centrale di analisi e monitoraggio della falsificazione monetaria e degli altri mezzi di pagamento) che svolge compiti di analisi di tutti i dati raccolti a livello nazionale e di scambio informativo con gli omologhi organismi presso gli Stati dell'Unione Europea.
Nel 2009, la Guardia di Finanza ha sequestrato falsi per un valore complessivo di oltre 32 milioni di euro, costituiti prevalentemente da biglietti da 20, 50 e 100 euro. Recenti operazioni hanno permesso di sgominare un'organizzazione operante nell'Aretino dedita alla riproduzione di sterline inglesi false e un'attività di falsificazione di monete metalliche a danno del collezionismo numismatico.
Ma l'attenzione del Corpo è orientata anche verso l'utilizzo della moneta elettronica. Negli anni tra il 2005 e il 2007, il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria ha individuato numerose bande specializzate nella clonazione di carte di pagamento, che carpivano i codici segreti delle tessere magnetiche attraverso apparati microelettronici istallati direttamente all'interno dei POS.
Risultati importanti, nell'attività di polizia valutaria sono stati conseguiti anche in Umbria, dove, alla fine del 2007, il Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia ha intercettato un versamento di 94.900 dollari statunitensi, in biglietti da cento, presso un istituto di credito del capoluogo. I funzionari dello United States Secret Service, chiamati a cooperare nell'operazione, hanno confermato la falsità delle banconote, evidenziando come l'elevata qualità del procedimento di contraffazione fosse tale da assicurare il superamento dei controlli degli scanner in uso in Italia.
