Un gioco di luci, colori ed effetti sensazionali ha stupito già i primi visitatori. Nuove opere di arte contemporanea sono arrivate per accendere le città di Spoleto e Gubbio. Inaugurata a Spoleto la mostra “Black Light Art – La luce che colora il buio”, il 7 dicembre sarà la volta della sezione “Light Art” di Gubbio.
È la prima iniziativa che mette in sinergia due strutture del Polo museale dell’Umbria, la Rocca Albornoz – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto e il Palazzo Ducale di Gubbio. Il doppio appuntamento espositivo, completato da eventi collaterali, è stato ideato per il progetto artistico Lightquake 2017 ed ospiterà quindici artisti italiani, noti sia in campo nazionale che internazionale.
Fino al 25 febbraio 2018 la mostra Black Light Art occuperà le sale interne e gli spazi esterni della Rocca di Spoleto. Dall’8 dicembre fino al 25 febbraio 2018 il cortile e il passetto del Palazzo Ducale a Gubbio ospiteranno tre opere significative di Light Art.
La luce colorerà il buio, per riportare nelle regioni terremotate la luce della vita.
La mostra “Black Light Art – La luce che colora il buio” è stata concepita come una mostra itinerante. Già esposta a Milano lo scorso giugno e attualmente a Como, raggiunge ora la Rocca Albornoziana di Spoleto ed entra in dialogo con la Light Art al Palazzo Ducale di Gubbio. La mostra intende esplorare le valenze artistiche della luce nera, proponendo opere di artisti che da sempre la sperimentano o che la approcciano per la prima volta. Il nucleo degli artisti a Spoleto è composto da: Mario Agrifoglio, Nino Alfieri, Alessio Ancillai, LeoNilde Carabba, Claudio Sek De Luca, Giulio De Mitri, Nicola Evangelisti, Maria Cristiana Fioretti, Federica Marangoni, Yari Miele, Ugo Piccioni, Sebastiano Romano. Importante la figura di Mario Agrifoglio, artista che ha fatto della Black Light il fulcro della sua sperimentazione artistica.
La Light Art illuminerà, inoltre, il Palazzo Ducale di Gubbio con l’installazione di Federica Marangoni nel cortile e le opere di Stefano Frascarelli e Saverio Mercati all’interno.
Attraverso le opere di Light Art, il pubblico sarà stimolato ad una differente percezione della luce, come veicolo di messaggi emotivi e culturali, con una forma di comunicazione immediata e partecipativa. In particolare le opere di Black Light, la luce nera, confermeranno che “Il buio non esiste, è soltanto l’assenza della luce”. La black light, una radiazione ultravioletta che non è direttamente percepita dall’occhio, si evidenzia solo quando colpisce superfici coperte da particolari pigmenti: le opere sembrano così emergere dal buio, creando un particolare impatto emotivo.
Il progetto Lightquake 2017, ideato da Rosaria Mencarelli, è stato realizzato da Paola Mercurelli Salari con la direzione artistica di Gisella Gellini e Claudia Bottini con la collaborazione di Fabio Agrifoglio, presidente della Fondazione Mario Agrifoglio e degli studenti del corso Light Art e Design della Luce del Politecnico di Milano. La produzione è affidata alla Società Sistema Museo. Partner del progetto sono Illum, Platek, Tecnokar e Fondazione Mario Agrifoglio. L’allestimento è affidato all’exhibition designer Gaetano Corica, autore anche del progetto foto-video dell’esperienza (video a cura di Cecilia Brianza).