Si sta per aprire un'altra intensissima giornata a RossoBastardoLive che in questi ultima settimana di arte e spettacoli propone performance internazionali di grande spessore che raccontano l'arte e la creatività di Paesi lontani. E' proprio questa l'eccezionalità di RossoBastardoLive, il saper unire e sintetizzare elementi creativi diversi in una soluzione innovativa e che arriva al pubblico con grande forza. In questa ultima settimana di eventi si alterneranno artisti iraniani, norvegesi, messicani e indiani in performance di grande impatto emotivo e pertinenza con l'attualità. Ma RossoBastardoLive, è molto di più. Col passare dei giorni , l'osteria di via del Mercato è diventata il ritrovo di tutti gli artisti presenti al festival dei 2 mondi, una sorta di “dopo spettacolo” dal carattere a volte bohemienne, altre tipico delle notti della dolce vita romana. RossoBastardoLive in questa sua seconda edizione nasce proprio per saper disgiungere ciò che è confuso, saper unire ciò che è separato e saper fondere ciò che è opposto. L'obiettivo è stato centrato in pieno com'è gremita di artisti, turisti, giovani e curiosi, ogni sera l'Osteria. Il programma di giovedì 1 luglio si apre alle 17.00 con la replica di TOTONACOS, veri indigeni messicani. Una performance multidiciplinare sulla voce umana e la comuni­cazione, viste come processo migratori. Un gruppo di ballerini e musicisti dei Totonacos, intera­giscono dal vivo e via video, con artisti da altre parti del mondo e ci spingono a una riflessione: ascoltiamo mai, sempli­cemente? Il video è così usato come fonte sonora, con la quale interagire per lavorare vocal­mente dal vivo insieme ad un coro contemporaneo. Il Suono della Voce Umana, non solo viaggia attraverso gli spazi, ma emigra, e può anche essere deportata o esiliata. Danza, parole, voci distinte, storie in lingue differenti, tradizioni e tempi simultanei. Un grande punto interrogativo su tradizione e modernità, sussurri e ammicca­menti a ciò che è universalmente, e localmente, riconosciuto come Cerimoniale e Sacro. I temi principali del progetto sono il Perpe­tuum Mobile, tanto presente nella scena totonaca, la relazione tra l'artista ed arte contemporanea e tradizionale, infine la natura mi­gratoria del tutto. Creare questo show manifesterà la fusione della struttura di cui è composta la musica moderna-contemporanea con quella degli artisti totonachi, il lavoro scenico, ed la drammaturgia adattata alle richieste sceniche. La registrazione delle performan­ce di New York e Spoleto andrà a far parte di un documen­tario che verrà creato al Center of the Indigenous Arts of Tajín. Alle 18, performance in piazzetta, Sulle Nuvole della compagnia Giullari del Diavolo che da sempre veicolano uno spirito di solidarietà tra persone appartenenti a culture diverse per creare uno scambio artistico con persone che svolgono le stesse attività o che lavorano con i bambini in zone e diversi Paesi del mondo. Nello spettacolo itinerante, Sulle nuvole, tre personaggi incredibili entrano sul palco e istantaneamente coin­volgono il pubblico, danno ritmo alla scena, scatenano l'allegria regalando sorrisi, sorpre­sa e stupore. Guardando lo spettacolo sembra di entrare in un mondo irreale, dove i protagonisti si trasformano in cartoons e il pubblico vie­ne coinvolto e trascinato in una atmosfera magica. Sulle nuvole è uno spettacolo comico di notevole impatto scenico con numeri di alto contenuto tecnico e un finale di danza contact ed equilibrio con palle di cristallo. Sempre alle 18.00, altra performance itinerante con La bisbetica un meraviglioso spettacolo di ricerca tra circo e teatro liberamente ispirato alla Bisbetica Domata di William Shakespeare. Sei artisti di circo, un attore e un drammaturgo si sono riuniti attorno all'opera di Shakespeare e ne hanno tratto sedici quadri visivi che, attraverso il circo, ridonano la freschezza del teatro popolare elisabettiano. Sempre alle 18.00 al Cinema Corso uno spettacolo della Compagnia M, uno studio su Normal di Anthony Neilson, drammaturgo e regista esponente della nuo­va ondata di giovani autori del teatro britannico che negli anni Novanta ha rinnovato e rinvigorito la scena teatrale. Alle 19.00 all'Osteria, Life is a sacred joke, di e con Peter Hasson, artista eclettico e “maledetto” che abbiamo già conosciuto a RossoBastardoLive la scorsa settimana. In Life is a sacred joke, Hasson ripropone un monologo di grande impatto emotivo, fatto di parole immagini e musica, come il racconto di un canta­storie del medioevo. Sono frammenti di un'esperienza vissuta nel quotidiano, un racconto vero, drammatico, a volte tragico, a volte grottesco, a volte perfino comico. Un po' come la vita. Alle 21.30 al cinema corso, l'attesissima performance della compagnia indiana Natak Company, GELI 21 VARSHA che racconta lo stato di un giovane alle prese con i mille dubbi della vita in un Paese in cui le insicurezze personali tipiche dei vent' anni si scontrano con le identificazioni politiche. Apertamente tratto dai pensieri di un ventunenne, GELI 21 VARSHA è la storia un giovane che partecipa ad un reality show e che ha l'obiettivo di creare una giovane forza, terrorista ed estremista. La performance teatrale vuole anche essere una riflessione sul corso della storia dell'India e sul concetto di una nazione libera, secolare, liberale ed ideale, degna di es­sere messa al mon­do. La giornata di giovedì si chiude in Osteria alle 22.30 con il concerto Vieux Carre.