In 658 per il concorso al Comune Spoleto, la prova a Perugia. Scoppia polemica, la replica di Lisci - Tuttoggi.info

In 658 per il concorso al Comune Spoleto, la prova a Perugia. Scoppia polemica, la replica di Lisci

Carlo Ceraso

In 658 per il concorso al Comune Spoleto, la prova a Perugia. Scoppia polemica, la replica di Lisci

Mer, 24/01/2024 - 08:19

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In 658 hanno presentato domanda per 6 posti da esperto amministrativo. Finora concorsi sempre anche a Spoleto anche con centinaia di candidati. Ma il Comune: servono wifi e tablet

Scoppia un’altra polemica dentro e fuori le mura di palazzo comunale a Spoleto, dopo che nei giorni scorsi è stato reso noto che per il concorso bandito dal Comune per assumere a tempo indeterminato 6 esperti amministrativi le prove scritte (i quiz) verranno fatte in un hotel di Perugia.

A puntare i riflettori sulla questione è stato un post su Facebook del consigliere di opposizione Sergio Grifoni che ha denunciato il fatto che questa scelta di certo non giova alla già fragile economia cittadina.

Di chi è la scelta della sede del concorso?

Va chiarito che al momento non è dato sapere di chi sia la responsabilità di aver scelto come location una sede lontana dalla città più di 50 chilometri: decisione del Comune o della ditta che gestisce il concorso? Difficile da dire, anche perché negli ultimi due giorni il sito internet municipale è stato ko e solo a tratti si è potuto carpire qualche “frammento” (è proprio il caso di dirlo) di informazione.

Come appunto la comunicazione (vedasi sotto) che la prova scritta “è fissata per il giorno 6 febbraio 2024 alle ore 12.30 presso l’Hotel Quattro Torri in Perugia. Tutti i candidati riceveranno una mail della società incaricata dal Comune della gestione operativa della prova contenente i dati per l’accesso a sostenere l’esame…la prova scritta consisterà nella soluzione di una serie di quesiti a risposta multipla sulle materie indicate nel bando…“. Mail che tra l’altro ad oggi non è stata ancora inviata.

In passato concorsi simili sempre in città

Ben 658 gli ammessi ai quiz, con un calo fisiologico che viene solitamente considerato tra il 20 e il 30%. Ma anche ammesso che si presentino ai nastri di partenza tutti e seicentocinquantotto, appare difficile credere che Spoleto non abbia spazi sufficienti: a livello pubblico basterebbero da soli il Palatenda (che si è rilevato prezioso per le vaccinazioni contro il Covid) o il PalaRota (come accaduto già in passato per concorsi analoghi con centinaia di persone, anche nel 2021, con la stessa amministrazione comunale appena insediata), mentre nel voler ricorrere a privati ci sarebbero alberghi dotati di sale convegno come Albornoz o il ristorante Zengoni. Solo per citarne alcuni. Per non parlare dell’Istituto per sovrintendenti di polizia di Stato “Rolando Lanari”, sede della Scuola di polizia ed ideale per i concorsi (come quello per circa 9mila candidati che si è svolto nella scorsa primavera), cui peraltro la città ha da poco conferito la Cittadinanza onoraria.

Concorso, ira delle associazioni: parla Barbanera

Non si è fatto attendere il commento del presidente di Confcommercio e Vice di Epta, Tommaso Barbanera, che ritiene ingiustificabile la scelta adottata dalla Giunta. “Appena appresa la notizia mi sono messo in contatto con il vertice della Giunta per esprimere tutto il mio disappunto” dice al telefono con Tuttoggi. Il nome Barbanera non lo fa, ma con il sindaco alle prese con un piccolo guaio di salute è pressoché certo che il confronto sia stato con il vice sindaco Stefano Lisci che ha peraltro le deleghe al Personale. “Mi è stato risposto che Spoleto non ha spazi idonei, ma questo non è vero” si limita a commentare Barbanera. E anche se si volesse comprimere i costi per Commissione e spese generali, sarebbe bastato, trattandosi di quiz, di prevedere una prova al mattino e una al primo pomeriggio, come fanno centinaia di Istituzioni, dai Comuni più piccoli ai Dicasteri più importanti, oppure in più giorni, come accaduto in passato.

Questa città non può permettersi di perdere più un centesimo, questa decisione, che auspico venga annullata la ritengo inaccettabile. Per questo ho già scritto alla Giunta per richiedere con urgenza un tavolo di confronto sullo stato dell’economia locale“.

La commissione giudicatrice e i costi

Non è dato sapere al momento quanto costerà alle casse comunali il concorso (spese comunque indispensabili per ampliare l’organico dell’ente alla luce anche dei numerosi pensionamenti negli ultimi anni) ed appunto il noleggio delle sale dell’hotel dove si terrà la prova scritta. L’unico costo chiarito nei giorni scorsi da un’apposita determinazione dirigenziale sono i rimborsi per i membri della commissione giudicatrice, per un totale di 2.736 euro.

A stilare la graduatoria degli ammessi alla prova orale (si sarà idonei con un punteggio di 21/30 ma passerranno alla seconda fase del concorso soltanto i primi 100 classificati) saranno in 3: la dirigente comunale al bilancio Patrizia Tedeschi (presidente della commissione), Emanuela De Vincenzi (già comandante della polizia municipale di Spoleto, attualmente segretaria generale al Comune di Stroncone) e Giulio Massi (già avvocato dell’ufficio legale del Comune di Spoleto, attualmente segretario comunale a Torgiano, Gualdo Cattaneo e Sellano). Il segretario verbalizzante sarà invece Valentina Brunetti. La prova orale si terrà dal 19 febbraio in poi, a Spoleto.

La replica del vicesindaco Lisci: scelta obbligata, servono connessione e tablet

Arriva nella tarda mattinata di mercoledì la replica del vicesindaco Stefano Lisci sulle polemiche di queste ore e che parla di “scelta obbligata“.

Quando possibile – evidenzia Lisci – i concorsi sono sempre stati organizzati a Spoleto. Questa volta la scelta è stata obbligata e mi sembra esagerato trovare in ciò un motivo per polemizzare e criticare l’amministrazione. Non voglio arrivare a dire che sia pretestuoso, ma sicuramente è poco utile. Ritengo che il lavoro svolto dalla ditta incaricata e dal Dipartimento guidato dalla dirigente Dina Bugiantelli – prosegue il vicesindaco – sia stato ineccepibile. Il DPR 487/1994, che è stato modificato nel 2023, ha introdotto l’obbligo dell’utilizzo di strumenti informatici. Questo aspetto, insieme alla dimensione degli spazi, non ha permesso di utilizzare né il Palarota, dove ad oggi non c’è connessione, né il Palatenda, dove oltre alla connessione non c’è un impianto di riscaldamento adeguato”.

L’altro elemento su cui l’amministrazione fa chiarezza è l’utilizzo di spazi alternativi in città. “Le strutture alberghiere di Spoleto utilizzate in passato per i concorsi non sono disponibili prima di marzo 2024 causa lavori, mentre già in passato altri spazi non sono stati resi disponibili per lo svolgimento dei concorsi indetti dal Comune di Spoleto”. Di fatto l’obbligo normativo di utilizzare dispositivi mobili per la prova scritta (tablet che verranno forniti dalla ditta a cui è stata affidata la gestione del concorso) e, quindi, la necessità di avere uno spazio non solo dotato di connessione, ma anche sufficientemente grande per garantire lo svolgimento in un unico turno non hanno permesso di organizzare questa prima fase del concorso in città.

Tutta la polemica gira poi – prosegue l’assessore –  intorno all’eventuale introito turistico. Anche qui è utile fornire i dati. Dei 658 candidati, 582 risiedono in Umbria. Di questi 256 a Spoleto e parliamo di candidati che dovranno sostenere una prova scritta che avrà la durata massima di un’ora. Lavorare insieme alle associazioni di categoria per migliorare la presenza turistica è corretto e rientra tra le azioni che questa amministrazione sta cercando di portare avanti, ma tirare dentro il concorso, anche alla luce di questi numeri, significa andare fuori tema”.

Il Comune di Spoleteo ricorda infine che situazioni analoghe a questa sono già avvenute in passato, non solo per le assunzioni di altri Enti i cui concorsi si effettuano regolarmente a Roma, ma anche per selezioni indette da altri comuni umbri che, di fronte alla necessità di garantire la presenza in un unico turno di un alto numero di candidati si sono trovati costretti ad utilizzare spazi fuori città.

(ultimo aggiornamento alle ore 12.45 – ha collaborato Sara Fratepietro)

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